Tema che sarà trattato dal
Generale Vincenzo Lo Iacono
Ufficio Stampa Sola. Senza conoscenze del Paese. Con tanto entusiasmo e con le poche risorse messele a disposizione dai suoi amici di Forlì. Così Annalena Tonelli, oggi sessantenne, ha affrontato la Somalia creando importanti strutture sanitarie e di soccorso, con la difficoltà di vincere la grande diffidenza delle popolazioni locali - che oggi per lei stravedono - nei confronti delle donne. Ad Annalena Tonelli, la rivista Kiwanis, in distribuzione, ha dedicato una lunga testimonianza; uno stimolo a tutti perché le risorse aumentino. Ma giovedì 7 novembre al Modohotel, con inizio alle 19,30, il generale Vincenzo Lo Iacono, che in Somalia comandò reparti dell’Esercito Italiano, parlerà di questo Paese, la "cornice" molto difficile nella quale la Tonelli si muove ogni giorno, superando difficoltà di frequente inenarrabili. L’incontro con il generale Lo Iacono è organizzato dal Kiwanis Club di Vercelli, presidente Eliseo Olivieri dal 15 ottobre scorso. Tuttavia il Kiwanis International, promotori il premio Nobel per la Pace Medici senza frontiere con la collaborazione del Club di Arezzo, ha anche organizzato una mostra itinerante, intitolata "Somalia oltre la guerra", che si compone di 35 fotografie del reporter di guerra Andrea Vallerani, padovano. La rassegna, partita dalla Sicilia, giungerà in alta Italia e a Vercelli nella primavera del prossimo anno. La percezione nell’opinione pubblica della Somalia e dei suoi problemi è viva nell’opinione pubblica italiana e europea, in particolare per l’assassinio della giornalista Ilaria Alpi, inviato speciale della RAI. Il generale Lo Iacono, ricordando questo e altri episodi, parlerà della "Somalia oggi", delle sue prospettive e della complicata situazione che caratterizza questo Paese, dove gli abitanti pagano un duro prezzo e, quando non riescono a trovare alcuna alternativa, si rifugiano nei campi profughi di Dadaab in Kenya, dove vivono (si fa per dire!) 130.000 persone e su cui i responsabili di Medici senza Frontiere non hanno esitato a dichiarare: "Arrivando nei campi l’impressione generale è che, se esiste l’inferno, quello è Dadaab". La Somalia, nel 1949, fu affidata all’Italia in amministrazione fiduciaria e la sua popolazione è prevalentemente nomade, costituita da grandi Clan: gli Issaq, i Daarood, i Dir, gli Hawiwe, di frequente in conflitto fra di loro. Il Paese nel 1960 conquistò l’indipendenza e nel 1969, in seguito ad un colpo di Stato, prese il potere il generale Siad Barre. Si può dire che da allora la guerra civile, complicata dal conflitto con l’Etiopia per il controllo dell’Ogaden (1977/1978) è permanente. Il 27 gennaio 1991, Siad Barre fu costretto alla fuga e, dopo orrori che hanno precipitato la Somalia "indietro di centinaia d’anni", come fa rilevare Medici senza Frontiere, due anni fa un governo di transizione venne eletto a Gibuti e si installò a Mogadisco. Come abbiamo accennato, il generale Vincenzo Lo Iacono, neo presidente del Kiwanis Club di Torino, tratteggerà nei particolari la situazione geo-politica e umana della Somalia, abitata in prevalenza da mussulmani. Ma è significativa la chiusa della testimonianza di Annalena Tonelli, pubblicata su Kiwanis, perché riassume quanto ogni giorno è indispensabile affrontare in Somalia per cercare di portare sollievo alle persone , appunto al di là della guerra: "Inventiamo…e vivremo nuovi cieli e nuova terra ogni giorno della nostra vita". Vercelli, 29 0ttobre 2002 en.vi
|