Corleone 24 Luglio 2004
Real Casina di Caccia di Ficuzza
Organizzazione del Club di Corleone
Signor Sindaco,
Autorità Civili, Militari e Religiose, Amiche ed Amici Kiwaniani,
Rappresentanti del Rotare Club di Corleone che avete voluto
accettare il nostro invito alla odierna manifestazione della
sottoscrizione per un nuovo Club Kiwanis a Corleone, rivolgo a
ciascuno il mio personale grazie per questa testimonianza di
stima per la nostra organizzazione.
Il Kiwanis International è una
Associazione per la collaborazione reciproca tra persone di
tutto il mondo che desiderano edificare una migliore comunità
umana.
L' "International Directory of
Asdult Education" dell'UNESCO definisce il Kiwanis come
“Organizzazione di servizio che persegue concreti programmi al
servizio della comunità e la trattazione dei problemi sociali
locali, nazionali ed internazionali”.
Il primo Club, organizzato da
Allan S. Browne e Joseph G. Prince nell'agosto del 1914 a
Detroit nel Michigan, fu chiamato appunto Kiwanis. Il 21 gennaio
1915 il Kiwanis Club di Detroit ottiene la Charter, cioè la
registrazione presso il Tribunale di quello Stato. Nello stesso
anno fu costituito un altro Club a Cleveland nell'Ohio e nel
febbraio 1916 il primo Club canadese ad Hamilton nell'Ontario
(Canada). Solo dal 1963 è iniziata l'espansione nel continente
europeo con il primo Club a Vienna. Nella Convention del 1968 a
Zurigo viene costituita la Federazione Europea della quale fanno
parte i Distretti europei.
Il primo Club in Italia nasce
a Milano nel 1967 al quale fa seguito quello di Roma nel 1972,
di Palermo nel 1973, di Catania nel 1974. Nel 1977 è stato
costituito il Distretto Italia che oggi registra oltre 4000 Soci
organizzati in 126 Club Senior e 30 Club Junior.
La Famiglia kiwaniana nel mondo
è composta dai Circle K International, dai Key Club
International, dai Builders Club, dai K-Kids, dagli Aktion Club
oltre ai nostri Junior presenti solo in Europa.
·
Il
Circle K è la più grande organizzazione di servizio che si è
estesa nei "College" universitari americani e canadesi.
La missione del CKI è far partecipare gli allievi dei College ai
servizi alla Comunità e alle "cittadelle Universitarie",
formando contemporaneamente i futuri capi e cittadini di
qualità.
Il CKI ispira la gente a migliorare il nostro mondo.
Gli obiettivi sono:
1)dare risalto ai vantaggi del modo di vivere
Americano-Canadese.
2)promuovere amicizie tra i soci ed un'alta scolarizzazione.
3)collaborare con tutti i membri della K-Family per realizzare
gli obiettivi comuni.
4)Incoraggiare la partecipazione alle attività di gruppo.
Il CIRCLE K è formato da:
13.000 Membri in 507 College Universitari e in 13 Nazioni.
Il primo club è nato nel 1947 al Carthage Collage, Illinois
·
Il
Key Club è l'organizzazione Internazionale dei club presenti
nelle Scuole Superiori.
Il KEY CLUB è formato da:
234.528 Membri in 4711 Club e in 20 Nazioni
Il primo club è nato nel 1925 a Sacramento, California
·
Il
Builders Club è l'organizzazione Internazionale dei club
presente nelle scuole Medie, i membri hanno tra i 12 e i 14
anni.
Molti giovani credono nell'idea di servizio, accogliendo
favorevolmente la possibilità di dare un contributo personale
alla loro scuola.
L'obiettivo è di sviluppare le qualità di direzione in giovani
che hanno già esperienze di servizio volontario di comunità.
Il motto "WE BUILD" indica, per i Builders Club, l'idea di
intraprendere un'azione positiva per costruire un mondo migliore
per se stesso e per gli altri.
I membri del Buiders Club avvertono l'emozione della
realizzazione e la soddisfazione di sapere che i loro sforzi
servono a quelli che aiutano.
Gli obiettivi fondamentali sono:
Offrire le occasioni per fare del bene tramite il "servizio"
insieme alla scuola e alla comunità locale.
Sviluppare il potenziale direttivo.
Promuovere lo sviluppo di un carattere forte.
Il BUILDERS CLUB è formato da:
44.405 Membri in 1541 Club e in 13 Nazioni
Dal 1975 il Buiders Club è stato adottato come Programma
Sponsorizzato del Kiwanis International
·
Malgrado la sua recente costituzione il K-Kids è
l'organizzazione di servizio che stà crescendo più velocemente
nel mondo tra gli allievi delle scuole elementari, da 6 a 12
anni.
L'impegno dei K-Kids è:
"Come K-Kids, prometto di servire la mia comunità e la mia
scuola; Mostrerò il rispetto verso l'ambiente; proverò a rendere
il mondo un posto migliore in cui vivere"
Gli obiettivi sono:
1) Offrire occasioni per far funzionare insieme il servizio alla
propria scuola ed alla comunità.
2) Sviluppare il potenziale direttivo.
3) Promuovere e sviluppare un carattere forte.
4) Incoraggiare la lealtà verso la scuola, la comunità e la
nazione.
Il K-KIDS è formato da:
16.164 Membri in 500 Club e in 11 Nazioni
Il primo club è nato nel 1990 a Fort Lauderdale, Florida
·
L'Aktion
Club è la più recente organizzazione nella famiglia kiwaniana di
uomini e donne disabili di ogni età, in collaborazione con le
locali realtà di sostegno ai cittadini disabili.
Un Aktion Club può essere sponsorizzato da un gruppo di club
oppure da una divisione (con un Kiwanis in quell'area).
Patrocinare un Aktion Club è una responsabilità che richiede il
supporto continuo sia del Kiwanis che dell'organizzazione di
sostegno.
La missione dei questi Club è:
-
Fornire un’occasione di sviluppo
delle loro abilità meccaniche, creative ed intellettuali;
-
Offrire la possibilità di
inserimento nella società civile;
-
Integrare nella società soggetti
diversamente abili rendendoli partecipi alla vita attiva della
Comunità;
L' Aktion Club è costituito da:
2.020 Membri organizzati in 89 Club, presente in 5 Nazioni
Il primo club è nato nel 1987 a Putman County, Florida
In questi ultimi anni si sono formati nei Paesi dell'Est Europeo
ed in altre aree geografiche, non ancora organizzate a
Distretto, numerosi Club che fanno capo direttamente al Regional
Service Center - Europe con sede a Gent in Belgio.
Il nome Kiwanis è un
adattamento fonetico di tre parole del dialetto indiano della
tribù Ochipew, "nun kee wanis", il cui significato, pressappoco,
è "a noi piace mettere insieme i nostri talenti". Oggi il
Kiwanis si articola in 8.443 Club, con 287.443 soci seniores (a
febbraio 2004), per un totale complessivo di 606.608 uomini e
donne di tutte le età organizzati e presenti in 91 nazioni ed
aree geografiche del mondo.
I kiwaniani riuniti a Denver
nel 1924, adottarono le prime regole che restano ancora oggi
immutate, con sei obiettivi fondamentali:
·
Affermare la supremazia dei valori umani e spirituali su quelli
materiali;
·
Incoraggiare l'uso quotidiano della "Regola d'Oro" in tutte le
relazioni umane: "fai agli altri ciò che vorresti che gli altri
facessero a te";
·
Promuovere la ricerca ed il raggiungimento dei più alti livelli
sociali, lavorativi e professionali;
·
Sviluppare, attraverso il precetto e l'esempio, un più
intelligente, efficace e durevole senso civico;
·
Provvedere, attraverso i Club Kiwanis, un pratico mezzo per
formare amicizie stabili, per rendere un servizio altruistico e
per costruire una comunità migliore;
·
Collaborare nel creare e mantenere quel sano concetto civile ed
alto ideale che rendono possibile incrementare i principi di
rettitudine, di giustizia, di patriottismo e di buona volontà.
Negli ultimi anni il Kiwanis
ha diretto prevalentemente le sue attività di servizio alla
comunità (service) in favore delle giovani generazioni e dei
bambini. Nel 1983 è stato lanciato il service "Scopo del Kiwanis:
i bambini meno fortunati". Nancy Reagan si impegna con il
Kiwanis in una campagna contro l'abuso delle droghe nell'età
scolare svolgendo un programma radiofonico "Kiwanis e Nancy
Reagan" che prosegue negli anni successivi con ampio successo
talché nel 1986 viene assegnata alla First Lady americana la
Medaglia Kiwaniana di Service. Tale Medaglia, istituita nel
1985, fu assegnata per la prima volta al Dr. Giuseppe Maggi,
medico italo - svizzero dedicatosi per 40 anni a costruire e
dirigere ospedali nel Camerun in Africa occidentale. Nel 1991
viene definitivamente individuata nei bambini la priorità numero
uno delle azioni di servizio alla comunità (Young Children:
Priority One) e nel 1994 viene lanciato un progetto di servizio
mondiale, in collaborazione con l'UNICEF, per prevenire le
malattie dovute a carenza di iodio (Iodine Deficiency Disorder:
IDD) per la quale è stata effettuata una raccolta di oltre 76
milioni di dollari USA interamente versati il 25 giugno 2002 a
New Orleans in occasione dell'annuale Convention
Internazionale. Nel 1995 la Medaglia Kiwaniana di Service è
assegnata a Rosalynn Carter e Betty Bumpers, fondatrici della
campagna di vaccinazione "Un bambino su due" nel Terzo Mondo.
Nel 1996 lo stesso riconoscimento è stato conferito a Madre
Teresa di Calcutta per l'impegno dedicato durante tutta la sua
esistenza a favore dei "più poveri nel mondo dei poveri".
In Italia la volontà di
aiutare il prossimo è perseguita dai Soci con rinnovato slancio
dopo la riforma sancita alla Convention Straordinaria svolta a
Montecatini nel 2000, con iniziative anche al di fuori delle
tradizionali riunioni periodiche, in quanto fare "Kiwanis"
significa azioni e comportamenti utili, aiuti attivi e
disinteressati a favore del nostro prossimo.
Questa volontà è stata
concretizzata con realizzazioni quali un Poliambulatorio
pediatrico a Scutari (Albania) con la Madonnina del Grappa, le
adozioni a distanza con i Padri Salesiani di Torino, con la
costruzione di circa 130 nuovi pozzi d'acqua in Africa con l'AMREF,
durante un anno sociale in cui il Board Internazionale ha
assegnato al Distretto Italia-San Marino lo speciale "Outstanding
Service Award", Premio per un service eccezionale, concesso per
il progetto 'Sabbia per Acqua". Come non trasmettere a voi tutti
l’orgoglio e l’emozione provati nel vedere tutti i partecipanti
alla Convention di Indianapolis, eravamo più 15.000 alzarsi
spontaneamente in un lungo e caloroso applauso per l’opera dei
kiwaniani italiani.
Fare
Kiwanis oggi significa quindi rendersi conto dei problemi che
travagliano la nostra società ed attendono una soluzione.
Significa prendere a cuore
questi problemi e collaborare con le Autorità, le Istituzioni
pubbliche e private per risolverli.
Significa quindi realizzare
servizi altruistici in tutti i luoghi del mondo ed in tutti i
settori ove se ne avverte l'esigenza.
Ciò costituisce possibilità di
relazioni e di incontri tra i Club, di scambio di opinioni e
programmi umanitari e culturali; ed anche tra i singoli
kiwaniani appartenenti a ciascun Club che costruiranno tra loro
un'amicizia più salda nell'operare nel Club.
Amicizia che deve superare le
diversità di opinioni!
Amicizia che si rinsalda in un
legame che si consolida nell'operare in fraternità di intenti
per il bene dell'umanità!
Quindi noi kiwaniani
sottolineiamo la nostra fiducia nella capacità dell’uomo di
contrastare le avversità della vita e di avere un reale spirito
di solidarietà e di rigore morale; affermiamo la nostra certezza
nella forza dell’esempio che l’uomo può dare con la sua vita nel
rispetto di tutti gli esseri umani, senza distinzione di razza,
di sesso, di religione o credo politico.
Su queste basi chiediamo a
tutti i nostri Soci di impegnarsi a combattere l’ignoranza,
l’intolleranza, il razzismo, l’odio ed a lavorare al progresso
dell’uomo e delle sue doti morali e spirituali per creare una
nuova aristocrazia dello spirito nel nome di quei valori
universali che, al di là delle frontiere e delle idee, rendono
simili gli uomini sotto qualunque cielo e su qualunque terra.
Su questi principi si forma la
vita e l’attività del kiwaniano del terzo millennio.
Al
kiwaniano è chiesta la virtù di rispettare il credo religioso o
filosofico del suo simile, perché il credo, in quanto tale, non
è un dono terreno, ma un dono divino che a nessuno è dato di
disprezzare.
Oggi i nostri Club devono
lavorare per formare gli uomini, per esaltarne le qualità e la
dignità ed aiutare la comunità che li circonda nella ricerca di
se stessa e del suo compito nella storia del mondo.
Proprio da questa terra di
Sicilia e da questa città di Corleone, voglio ricordare
l’importanza e la mistica della parola d’onore per un kiwaniano.
La parola d’onore infatti era
il giuramento più solenne che un cavaliere conoscesse
nell’antichità.
Ha scritto Garin le Loherians:
“Il valore non sta in mantelli o pellicce, né la ricchezza in
monete, muli o somari. La tua ricchezza sta in amici e parenti,
il cuore di un uomo vale l’oro di una nazione”.
Pace e carità sono due
principi etici fondamentali sui quali si è costruita la società
dal Medioevo ad oggi. Ancora oggi questa visone di amore e di
condivisione non riesce a trovare ancora piena attuazione nello
sviluppo morale della società.
Da sempre nella storia
dell’uomo, molto di quello che ha costruito è simbolo, le stesse
parole non sono che simbolo di idee, ed essere kiwaniano non è
che simbolo di un’idea. E’ un percorso reale del pensiero. E
così il Kiwanis diventa qualcosa che indica l’insieme di virtù
spirituali che elevano l’uomo dandogli rango e nobiltà.
La verità è che la conoscenza
e la fede che danno accesso al mondo dello Spirito hanno sempre
invaso anche i domini più inviolabili ed hanno sempre creato
fratture nel mondo del dogmatismo e dell’integralismo culturale,
specie quando questi hanno difeso il materialismo.
La verità è che l’uomo può
vivere in pace se trova e vive nella Libertà, nell’Uguaglianza,
nella Fraternità e nella Giustizia. Principi eterni di bene e di
amore che rendono la vita degna di essere vissuta.
Dobbiamo insegnare, educare,
istruire: per questo dobbiamo usare la parola come energia
creatrice ed aiutare il nostro prossimo a non sentirsi solo
nella sua essenza interiore, ma superare l’inerzia della mente,
che porta alla solitudine ed alla violenza, perché il futuro non
è un’incognita se siamo noi a costruirlo e non il caso.
Il nostro compito non è di
dare il nostro equilibrio agli altri, ma piuttosto quello di
aiutarli a scegliere.
Il nostro interesse assoluto è
il trionfo dell’amore, un obiettivo etico che riunisce in un
unico concetto l’idea della bontà, della giustizia e della
bellezza, valori che reggono le idee fondamentali di tolleranza
e di libertà.
Ringrazio ciascuno di Voi per
l’esercizio di tolleranza manifestata nell’udire queste mie
modeste parole nella certezza che il patto sottoscritto oggi in
questa splendida città di Corleone costituirà un’altra gloriosa
pagina nella storia del Kiwanis in Italia.
Grazie anche a nome di mia
moglie per l’opportunità che ci avete dato di apprezzare ancora
una volta della calda e fraterna ospitalità siciliana.
Alfredo Lisi