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PIEMONTE 3

Progetto "Semino fiabe e raccolgo sorrisi"

 

SEMINO FIABE E RACCOLGO SORRISI: UN PROGETTO DEL KIWANIS FATTO DAI BAMBINI PER I BAMBINI

Giovedì 26 marzo, presso il polo fieristico Malpensa Fiere di Busto Arsizio (VA), nell’ambito della rassegna Malpensa Cavalli, si è svolto l’evento finale del concorso “ Semino fiabe e raccolgo sorrisi ”.

Il progetto consisteva nella realizzazione, tramite concorso, di alcune fiabe da parte degli alunni delle scuole primarie; fiabe che saranno raccolte e pubblicate in un testo per poi essere raccontate ad altri bambini ospiti in case di cura o di ospedali. Tale progetto esprime anche un coinvolgimento psicologico estremamente positivo nel bambino che scrive. I bambini dovevano produrre una fiaba con la loro fantasia, consapevoli che quella fiaba diventerà un prezioso tesoro, portando serenità a bambini che stanno vivendo una realtà di sofferenza. Il loro impegno, quindi, rappresenta un primo passo nel volontariato, nell’idea di riuscire a fare qualcosa per gli altri con le proprie forze.

La premiazione del concorso è avvenuta alla presenza del Governatore del Distretto Italia San Marino Sergio Rossi, del governatore eletto Valeria Gringeri, del luogotenente della Divisione Piemonte 3 Filippo Buemi , del Prefetto di Novara, dell’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Varese, di numerose autorità kiwaniane, di autorità civili, istituzionali e di amministratori delle città che hanno aderito al progetto.

I bambini presenti alla premiazione, quasi 2000, hanno trascorso una giornata, non solo di svago, ma soprattutto di conoscenza e di apprendimento nell’ambito del progetto “ Vivi la fattoria dei cavalli a Malpensa Cavalli e il Kiwanis”. Sono, infatti, stati predisposti 15 percorsi didattici sulla conoscenza del cavallo, ma non solo, una postazione era finalizzata a stimolare la fantasia dei bambini nel creare disegni, altre ancora erano predisposte per la conoscenza dei principali prodotti della terra quali i cereali.

Ma non sono, nemmeno, mancate le esibizioni di artisti con cavalli di varie razze, pony e persino una zebra.

L’auditorium del centro fieristico, trasformato in arena, era stipato oltre ogni previsione. Si può ben dire che, con questo evento, il nome KIWANIS è realmente entrato in migliaia di famiglie, ed e forse questo il miglior stimolo per poter, non solo aiutare, ma anche coinvolgere i bambini nell’impegno del kiwanis ad aiutare i meno fortunati.

La giuria ha scelto i lavori da premiare, ma, in ogni caso, i bambini, che hanno preso parte al concorso, devono considerarsi idealmente tutti vincitori e premiati, poichè lo scopo fondamentale del progetto è stato ampiamente raggiunto. La fiaba vincitrice “ Il lavoro misterioso “, scritta da Fabiola Gadda della scuola G. Ungaretti di Sesto Calende (VA) classe IV^  A, sarà pubblicata su uno dei prossimi numeri della rivista a diffusione nazionale “ Focus Pico ”.

La giuria ha ritenuto che la fiaba “ Il lavoro misterioso “ crea un ambiente poetico e lieve, e sottolinea l’importantissimo rapporto nonno-nipote pieno di affetto e di complicità familiare; denota l’amore per la natura e per gli animali, e il bosco, realtà locale tipica delle nostre zone che i bambini di oggi conoscono poco, diventa luogo magico, luogo dell’anima, dove vivere la storia.

Per la cronaca, il primo premio è stato assegnato ex-aequo ad altri due lavori: Il buco nel foglio scritto da Alessandro Travaini della Scuola Vergano di Borgomanero (NO) classe IV^ A, e Leo lo squalo scrittura collettiva della Scuola A. De Amicis di Vergiate (VA) classe V^ A.

Al progetto hanno preso parte scuole di ben tre Provincie : Novara, Varese e VCO, con l’interessamento di 12 comuni per oltre 30 scuole partecipanti, con il coinvolgimento di oltre 3000 bambini.

L’organizzazione dell’evento, che ha coinvolto, prevalentemente, le donne kiwaniane della Divisione Piemonte 3, capitanate dalla socia Jole Capriglia del club di Varese e ideatrice del progetto, si è avvalsa della rimarchevole collaborazione dei Volontari della Protezione Civile e di quelli del Parco del Ticino.

Un particolare ringraziamento va rivolto ai dirigenti e responsabili del centro fieristico Malpensa Fiere, che hanno permesso di realizzare un progetto di tale portata.

In abbinamento al concorso “ Semino fiabe e raccolgo sorrisi”, sono stati esposti anche una serie di disegni, sempre realizzati dai bambini delle scuole che hanno aderito al progetto; l’esposizione resterà visibile anche durante le prossime manifestazioni fieristiche, ed è apprezzabile soprattutto per la fantasia dei soggetti e la varietà dei colori, che hanno ispirato questi artisti in erba. I pannelli espositivi occupano una superficie di oltre 200 mq.

Nel contesto delle manifestazioni organizzate della divisione Piemonte 3 del Kiwanis, presso Malpense Fiere, si è svolto, sabato 28 marzo, anche un interessante e partecipato convegno dal titolo “Terapia integrata con il cavallo – Pet therapy e EMDR  “

Il progetto innovativo si avvale di una parte dove il bambino, attraverso un’interazione spontanea con il cavallo può acquistare una forte autostima in sé stesso, che gli permetterà di affrontare le diverse esperienze con maggior sicurezza.

Accudire l’animale e imparare a cavalcarlo permettono al bambino di aumentare la concentrazione e il coordinamento psicomotorio. La seconda parte si avvale dell’uso della tecnica EMDR, desensibilizzazione e rielaborazione attraverso movimenti oculari migliorando la comunicazione degli emisferi cerebrali, per il trattamento dei problemi emotivi causati da esperienze di vita disturbanti. Il progetto è individuale e personalizzato, ed è rivolto a quei bambini che presentano disturbi cognitivi, affettivi, relazionali o disabilità sensoriali o che abbiano subito eventi traumatici.

L’idea nasce dall’esperienza lavorativa con i bambini e dalle emozioni che condividiamo ogni giorno con gli animali, che ci seguono anche nel nostro lavoro.

Il progetto si svolge all’interno di un maneggio immerso nel verde per quanto riguarda il protocollo “pet therapy”, e in studio per la parte psicoterapeuta.

Relatrici sono state la dott.sa LUCIA CHIARIONI psicologa psicoterapeuta, abilitata all’uso del trattamento EMDR specifico nella risoluzione dei traumi e specializzata nelle dinamiche della famiglia; e la dott.sa BEATRICE GRANZOTTO psicologa sperimentale e pet therapist, specializzata in terapie assistite con animali con bimbi e adolescenti con disturbi emotivo-affettivo e neurosensoriali.

Nella loro introduzione sia Jole Capriglia, organizzatrice del convegno, sia Filippo Buemi luogotenente della divisione Piemonte 3 del Kiwanis, hanno sottolineato come il Kiwanis è sensibile e pronto ad intervenire in tutto ciò che riguarda il mondo dell’infanzia. Gli interventi che i club Kiwanis possono dare con i loro service, nascono anche dalla conoscenza di situazioni come quelle trattate dal convegno.

Le relatrici hanno sottolineato, tra l’altro, come i cavalli sono liberi all’interno del maneggio e non chiusi in box, vivono in piccoli branchi: è il bambino che viene portato nel mondo del cavallo ed il cavallo è in grado di trasmettere le emozioni del bambino alla psicoterapeuta.. Il bambino si sente accettato da un branco e, come conseguenza, si sente importante ed acquista fiducia in se stesso.

Si lavora su una libera e spontanea interazione tra bambino e cavallo, e le stimolazioni sensoriali si hanno solo con lavoro all’aperto.

Attraverso una serie di immagini e di filmati sono stati evidenziati, dalle relatrici, alcuni degli obiettivi che si possono raggiungere, avvalendosi di questa nuova terapia : rilassamento e benessere psicofisico, stimolazione motoria, stimolazione della comunicazione verbale e non, stimolazione affettiva e socio emozionale.

Se mi guardi …. Io esisto, chi guarda nel profondo degli occhi un cavallo, ritrova la libertà.

Luigi Fanchini

Immagini della premiazione

Alcuni disegni dei bambini

Il convegno

Lo stand Kiwanis presso Malpensa fiere

Progetto "Semino fiabe e raccolgo sorrisi"

 

 

CONCLUSIONE DEL PROGETTO

"SEMINO FIABE E RACCOLGO SORRISI"

PERCORSI FORMATIVI

MalpensaCavalli  2009 – Kiwanis         Giovedì   26  marzo   (8.30-16.00)

PERCORSI : esterni

1)  Indiani

2)  Il cavallo nel medioevo

3)  Miniature (pony)

4)  L’alimentazione cavallo

5)  La ferratura        

6)  Le razze equine

7)  Il cavallo, una lunga storia

8)  Mondo asino

9)  La casa del cavallo

 

Area interna:

 

10) L’arcobaleno dei sapori (stand + 1 persona della Provincia VA) (Autieri)

 

-         stand, materiale loro, frutta, verdure, ecc.

-          richiesta  ragazzi Mendel (4)

-    costumi o  divisa

 

11) Educazione stradale a cavallo (stand + personale autoscuole Busto A.) Belletti A.

 

-         stand, materiale loro,

 

12) Disegna e colora  (a cura di Domino)

 

-         stand, materiale loro,

 

13)Orchestra country + prova strumenti ( a cura di Bosio A.)

 

-         stand, materiale loro,

-    interno + esterno

 

14)I cereali e le farine (a cura delle fattorie didattiche Regione Lombardia)

-         stand, materiale loro,

 

15) Prima l’uova o la gallina ? (a cura delle fattorie didattiche Regione Lombardia)

-         stand, materiale loro,

 

(*)  Area  sosta  con  esposizione  disegni e  lettura  fiabe (personale Kiwanis).

CONVEGNO

 

Da Jole Capriglia Ch. Donne Divisione Piemonte 3

 

 PROGETTO "semino fiabe e raccolgo sorrisi"


Il nostro progetto ha raggiunto numeri vertiginosi, ma siamo tutti molto contenti soprattutto le donne della divisione che sono il mio grande "braccio destro". Undici comuni  hanno  dato il loro patrocinio, quasi cinquemila bambiniduecentodiciannove classi; ventidue scuole....
Il progetto prevede un percorso che coinvolge i bambini delle scuole primarie, dove i piccoli di prima e seconda elementare rappresenteranno artisticamente la loro fiaba ,mentre i più grandi di terza, quarta e quinta creeranno la fiaba che avrà il seguente titolo: " semino fiabe e raccolgo sorrisi" ..
Il progetto prevede che i più piccoli, per tenersi in allenamento e non far decadere il loro impegno in un unico disegno, faranno un ulteriore disegno in tema natalizio da dedicare ad un altro  bambino meno fortunato e questo disegno sarà apposto in ogni attività commerciale del paese di appartenenza della scuola. Il disegno sarà incorniciato in un apposita cornice con il logo Kiwaniano. Il bambino sarà in prima linea per donare un sorriso ad un altro bambino. Allegato alla presente il protocollo ufficiale dell'importanza della fiaba elaborato dalla socia kiwaniana Dott.ssa Adriana Guaglio del club di Novara Monterosa, alcune foto della conferenza stampa tenutasi il 20 novembre 2008 presso il Centro Studi Angelo Dell'Acqua di Sesto Calende a cui hanno partecipato i presidenti dei club della divisione Piemonte 3, i luogotenenti in carica e i past luogotenenti, gli educatori delle scuole aderenti al progetto, autorità militari e religiose, le istituzioni locali, gli organi di stampa e reporter;  il prototipo della cornice del disegno e il poster che sarà affisso in ogni scuola che ha aderito al progetto..
Al termine del progetto, cioè entro il 28 febbraio 2009, una giuria qualificata    sceglierà le fiabe più belle che saranno raccolte in un libro edito nel sett. 2009 , tale raccolta servirà a leggere le fiabe ai bambini meno fortunati e ospedalizzati.
L'evento finale prevede che tutti i bambini con i loro educatori e genitori si ritrovino insieme a tutti i club in un luogo (stiamo cercando una location ideale a questi numeri) in cui avverrà la premiazione certamente di tutti i bambini con un attestato e verrà premiata la fiaba più bella con la sua pubblicazione in una rivista importante.

 

“Per decidere se una storia è una fiaba    o qualcosa di diverso  bisognerebbe      chiedersi se si potrebbe definirla a buon diritto  UN DONO D’AMORE FATTO A UN BAMBINO”  ( B. Bettelheim )

Le favole rappresentano un patrimonio culturale universale, ogni paese ne ha di proprie :miti, saghe, racconti fantastici accompagnano l’evoluzione dei popoli fin dai tempi più antichi. Questo probabilmente accade perché i racconti fantastici rispondono alle esigenze fondamentali dei bambini, esigenze che sono proprie di tutti i tempi e di tutte le epoche storiche.

 Dal punto di vista psicologico le fiabe, utilizzando un linguaggio che il bambino comprende perfettamente perché corrispondente alle sue modalità espressive fisiologiche, svolgono molteplici funzioni e coinvolgono vari aspetti della evoluzione. Scorrendo la bibliografia si ritrovano alcuni concetti universalmente riconosciuti e condivisi: Bettelhaim  nella sua introduzione al “  Mondo  Incantato” sottolinea che “  I racconti fantastici catturano l’attenzione del bambino perché lo divertono e suscitano la sua curiosità, ne potenziano e ne arricchiscono la vita perché stimolano la sua immaginazione,lo aiutano a sviluppare il suo intelletto e chiariscono le sue emozioni , lo aiutano ad armonizzarsi con le sue ansie e le sue aspirazioni e nel contempo possono suggerire soluzioni ai problemi che lo affliggono, In breve la fiaba tocca contemporaneamente tutti gli aspetti della personalità del bambino”  Le fiabe hanno la portentosa capacità di stimolare l’immaginazione e la razionalità del bambino, perché ne  raggiungono sia la ragione che l’emotività Dal punto di vista intellettivo costituiscono un modo per rielaborare la realtà, favorendo lo sviluppo della creatività e della fantasia, aiutando il bambino nel faticoso processo di crescita a e nello sviluppo della propria identità Sono quindi il mezzo attraverso cui il bambino può meglio comprendere la realtà che lo circonda, così complessa e a volte così indecifrabile, facendo ricorso all’immaginazione, alla creatività  Questo le rende qualcosa di unico e speciale, qualcosa che i nostri bambini devono conoscere e far proprio per poter andare incontro al mondo con un bagaglio di conoscenza, creatività e cultura, capacità di emozionarsi e capacità di ascoltare che li renderà unici e speciali adulti del domani, che sapranno” pensare il non ancora pensato  “ (Bion)  Uno studioso  che si è molto occupato di fiabe, A.Vita ,  sottolinea come  il bambino prova piacere nelle favole perché lo “portano verso un senso di meraviglia,… di incanto, di fascino,…. di eventi che scorrono e che lo coinvolgono completamente, facendogli provare emozioni intense, dalla trepidazione che accompagna lo snodarsi delle vicende al senso di gioia nel momento dell’epilogo positivo.”   (6) La fiaba non è uno specchio della realtà ma è una allegoria attraverso cui si possono raccontare tutte le realtà, soprattutto quelle difficili, dolorose e, nello stesso tempo come queste possano essere affrontate . La fiaba diventa quindi un modo per raffigurare,definire, decodificare la realtà attraverso la fantasia, permettendo di  aprire uno spiraglio nel mondo interno dei bambini, a volte così impenetrabile per l’adulto,un modo per far emergere i propri vissuti,rendendoli decodificabili, rappresentabili, un modo per riflettere sulla propria realtà, prenderne possesso, spiegarsela, chiarirla.  Un’altra importante valenza delle fiabe è che sono portatrici di valori etici: “ Non è casuale che in ogni fiaba sia rappresentata la dicotomia tra bene e male,dicotomia spesso presente nella vita e nelle  esperienze reali degli esseri umani  Il contesto culturale e storico attuale ha ovviamente determinato una trasformazione delle forme della rappresentazione, ma non ne ha modificato la sostanza: ciò che ieri era rappresentato da fate elfi e streghe oggi magari viene messo in scena da robot ed extraterrestri. Nelle favole c’è sempre un eroe, forse perché questa figura è comunque presente nell’animo umano, e il bambino attraverso il meccanismo psicologico dell’identificazione può immedesimarsi in questo personaggio, simbolo di valori positivi come l’amore verso il prossimo, la solidarietà, l’amicizia, il coraggio,l’onestà, la lealtà la fiducia, la gioia la disponibilità. Nelle favole  i buoni vincono sempre perché deve prevalere il bene, cioè le istanze morali protettive e soccorritrici contro le istanze distruttive e nocive .” ( 6 ) Ma queste istanze morali raggiungono i bambini in modo semplice, diretto chiaro: i piccoli ritrovano facilmente nella morale delle fiabe gli insegnamenti di genitori ed educatori Per questo possiamo dire con Petter “.che la favola è uno strumento che aiuta il bambino a trovare il significato dell’esistenza, arricchisce il suo mondo immaginativo ed intellettivo, gli fa scoprire le sue risorse interiori e gli fornisce validi strumenti per una maggiore comprensione di sé e degli altri” (4) In una società come quella attuale dove solo la tecnologia sembra in grado di attirare il bambino,  può sembrare controcorrente ritornare a parlare di fiabe  questi “ contenitori straordinari di fatti meravigliosi “ (2) in realtà sono proprio questi bimbi, che rischiano di trasformarsi in piccoli  Grilli Parlanti che devono essere aiutati a far riemergere quel mondo emotivo che solo le fiabe sono in grado di evocare “La creatività e la fantasia che stanno alla base delle fiabe sono tra le più importanti funzioni del pensiero e non essendo vincolate a categorie spaziali, temporali e causali possono diventare strumento ideale di espressione,una possibilità di rimodellare la realtà sia esterna, fatta di persone, avvenimenti, situazioni sia interna, fatta di  emozioni, pensieri sentimenti. E’ per questo motivo che la fiaba può trasmettere suggestioni fortissime”(6)   Il bambino che crea una fiaba può proiettare sui personaggi e sulle vicende  della storia quelli che sono i suoi desideri, le sue aspirazioni, i suoi conflitti  Pensiamo a  quanti racconti immaginari girano per la testa di un piccolo che vive ancora in un mondo magico: porterà nel suo racconto  immagini del suo mondo, della sua esperienza, delle sue paure e dei suoi problemi. Questi ultimi potranno trasformarsi in base alle sue esigenze evolutive e consentirgli di  trovare nuove soluzioni: non si può trascurare l’enorme risorsa che costituisce la fiaba, poiché consente di sviluppare la creatività , di vedere le medesime esperienze in una ottica diversa, originale  e di confrontarsi con le proprie emozioni  con dei supporti aumentati   Suggestiva e poetica l’immagine che ci da P. Giacconi quando dice.” La libertà creativa non può essere vincolata a degli schemi, richiede un capovolgimento mentale: è questo il millenario messaggio delle fiabe. Inventare una fiaba è come “dare una penna al cuore” lasciare che il mondo interiore, così infinitamente ricco possa essere comunicato agli altri attraverso la scrittura libera e creativa” (3) Basta osservare un bambino che   ascolta una storia per rendersi conto quanto sia enorme la sua partecipazione a volte sembra “caderci dentro” e non saper più distinguere la realtà dalla fantasia “ perché avverte, anche se in modo non chiaro e consapevole, che quello che succede nelle fiabe sono eventi che lo riguardano, che quella storia è una parte della “ sua storia”, dove poter ritrovare quelle emozioni e quei sentimenti che a volte non riesce a capire, a comprendere e ad elaborare” (7) . La fiaba può essere il veicolo, uno dei modi che ha il bambino, soprattutto se piccolo, di entrare in contatto e di veder riconosciuti sentimenti penosi come la solitudine,la paura o l’angoscia. Allora si può aver paura dell’ignoto come Pollicino, oppure sentirsi sperduti, senza via di uscita come Hansel e Gretel , ma si impara anche , da loro, che è possibile superare i momenti difficili con  le proprie forze, che le difficoltà e i pericoli possono essere combattuti e vinti mantenendo vive la speranza e la fiducia. Quindi la fiaba può servire al bambino perché se da una parte rispecchia le difficoltà e i problemi che lui stesso si trova a vivere e ad affrontare  dall’altra indica delle possibili vie di risoluzione. L’insegnamento che il bambino percepisce, attraverso il linguaggio che gli è più congeniale, ossia quello della rappresentazione fantastica è che le angosce, le pene e gli ostacoli possono essere affrontati e vinti, che il coraggio, la forza d’animo sono armi formidabili per affrontare le difficoltà della vita.

Ma tutto questo ha un valore tanto più accentuato  quando è condiviso con un coetaneo  e quindi il progetto implica anche la lettura delle favole create ai  bambini ospedalizzati. La fiaba diventa allora non solo il modo per conoscersi, incontrarsi, ma permette anche di   sentirsi confortati, consolati dell’affrontare tutti insieme le cose che fanno paura, di condividere le incertezze, le ansie, di veder attenuato il fardello della diversità, della solitudine dello sconforto. In questo modo la favola veicola anche la relazione , diventa un punto di incontro in cui le emozioni si trasmettono magicamente, senza essere negate o delegittimate,in cui si crea un clima di confidenza, un momento speciale per essere insieme tra bambini, in intimità, in serenità. “Chiamo storie quelle che piacciono ai bambini “, dice Savater e forse piacciono proprio perché possono essere utilizzate in maniera completamente libera: è il bambino che decide se, come e quando servirsene

Le storie possono non avere mai fine, ognuno ne può aggiungere un pezzo e modificarle, rendendole parte della propria storia e in qualche modo infinite

I bambini ospedalizzati vivono una condizione estremamente difficile dal punto di vista emotivo tanto più difficile da comprendere in tutte le sue sfaccettature data la soggettività e unicità della percezione che il bambino malato ha della sua malattia. Il ricovero è sempre un momento delicatissimo nella vita dei bambini perchè comporta da una parte il confrontarsi con la difficile condizione della malattia  e dall’altra  modifica massicciamente la sua realtà, il bambino ospedalizzato è costretto a separarsi dagli amici, dalle persone care, è immerso in una realtà a volte inquietante, a volte completamente estranea, senza alcuna possibilità di controllarla. Questo può comportare sentimenti di angoscia, di insicurezza, paure che il bambino può trovare difficile esprimere direttamente ecco che allora lo spazio della fantasia della immaginazione può essere fondamentale perché rappresenta una via di scarico emotiva. Il tempo della favola può diventare un momento di recupero, uno spazio mentale che aiuti a tollerare gli aspetti difficili dell’esperienza   Nella malattia la dimensione della sofferenza psichica  è inscindibile da quella della sofferenza psichica, non esiste una malattia senza un correlato di sofferenza psicologica. La sofferenza mentale dei bambini può essere alleviata, accompagnata da tanti strumenti:uno di questi può essere la favola che rappresenta un linguaggio che il bambino può capire e attraverso cui può sentire riconosciute    le sue emozioni e i suoi sentimenti  . Offrire una favola a un bambino ospedalizzato non significa solo proporgli un momento di evasione o di distrazione dalle esperienze dolorose che sta vivendo, ma significa  fornirgli un’altra modalità di contenimento, un’alternativa di elaborazione, una dimensione in cui le proprie esperienze siano riproducibili. Uno spazio bonificato dalla fantasia attraverso cui diventa possibile esprimere e rappresentare tutte le emozioni che il bambino può sperimentare , soprattutto quelle che di solito  non vengono manifestate alla presenza degli adulti, per il timore che possano essere fraintese, non comprese, non tollerate o ritenute irrilevanti, inappropriate. Se nella quotidianità dei bambini sani questo spazio è importante, diventa fondamentale in una situazione di ricovero dove necessariamente la priorità degli interventi è centrata sulle cure fisiche. La fiaba quindi non  come strumento per negare le esperienze a volte inesplicabili, a volte emotivamente ardue, ma come ulteriore possibilità di elaborazione, di integrazione, di assimilazione Oggi ricordando la necessità di salvaguardare i diritti fondamentali dei bambini, ribadiamo quanto sia fondamentale la necessità di porre sullo stesso piano la  tutela della salute  fisica del bambino rispetto a quella  emotiva relazionale ed affettiva, ed  è in questa ottica che vanno incentivate iniziative come questa che promuovono il mantenimento dei punti di riferimento della vita del bambino ospedalizzato. Per realizzare l’obiettivo di salute psicofisica che si intende raggiungere è necessario che tutti gli aspetti della vita del bambino siano considerati, che l’aumentata consapevolezza dei suoi bisogni specifici porti ad attivarsi per rispondervi, in modo da non ostacolare il suo percorso di crescita. Una fiaba pensata dai bambini per i bambini  può contribuire a realizzare questo  obiettivo  favorendo il mantenimento del senso di identità e dell’ equilibrio del bambino,  facilitando il processo di adattamento e di elaborazione che la sua situazione richiede, aiutandolo a trovare una mediazione, sia pur dolorosa, senza perdere la fiducia la speranza la forza, che sono gli elementi essenziali al mantenimento di una buona qualità della vita pur in una realtà di malattia. Attraverso le favole pensate dai bambini per i bambini  si può ottenere una occasione di reciproca crescita emotiva, un momento di reale condivisione che può favorire la continuità del percorso che il bambino sta effettuando, comunque sia caratterizzato

Dott.ssa Adriana Guaglio

Bibliografia

1  Betthelaim B. “Il mondo Incantato” Feltrinelli Ed Milano 1978

2  Denti R “ Da Cenerentola a Barbie” Percorsi della letteratura per l’infanzia / a cura di Lavinia Zaffoli- Firenze- Giunti 1996

3 Giacconi P. “Fiabe in azienda scrivere ascoltare raccontare” http://www.mestierediscrivere.com/testi/fiabe.htm  2 05 07

4 Petter G: “Fiabe si o Fiabe no?” Articolo di psicologia dell’educazione “ Psicologia Contemporanea” N 202 Luglio Agosto 2007

5  Savater Fernando  L’infanzia recuperata (trad Saltarelli)  Ed Laterza 2000

6  Vita A. “La fiaba ovvero il gioco della fantasia”: http://www.psiconline.it/article.php?sid=4084  28 Novembre 2005

7 Vita A. “Aspetti psicologici nelle fiabe” http://www.psiconline.it/settori/psic_infanzia/articoli12.htm

 

Cornice per il disegno natalizio

Altre foto >>>

 

Concorso indetto per  la Giornata dei Diritti Internazionali a favore dell’Infanzia

Scrittura di una fiaba

dal titolo

“ Semino fiabe e raccolgo sorrisi”

  Note informative e procedure di elaborazione del progetto

Il progetto si estende a tutti i bambini delle scuole primarie presenti sul territorio della Divisione Piemonte 3 del Kiwanis International Distretto Italia San Marino ( Arona San Carlo, Arona Ovest Ticino, Borgomanero, Domodossola, Novara Monterosa, Novara , Varese e Verbania)

Per i bambini della classe prima e seconda elementare, il progetto si articolerà nell’elaborazione di un disegno ( uno per bambino o uno per classe  a libera scelta dell’educatrice) seguendo sempre la finalità della fiaba  (far sorridere un altro bambino che si trova in uno stato di disagio)

Il materiale cartaceo verrà consegnato dalle socie kiwaniane direttamente alla scuola ..

Il formato sarà un formato A4

Per i bambini  di terza ,quarta e quinta elementare il progetto consiste nell’elaborare una fiaba (una per classe o una per ogni bambino, a libera scelta dell’educatrice)  che ha come finalità il far sorridere un bimbo meno fortunato e dare consapevolezza che ciò che elaboreranno sarà un piccolo prezioso tesoro ed un primo passo nel volontariato donando gratuitamente  il “ loro lavoro “ svolto con  impegno, serietà.

Le fiabe saranno scritte direttamente dal bambino in orario scolastico su fogli formato A4. Il materiale cartaceo verrà fornito dalle socie Kiwaniane

La scrittura deve essere di bella calligrafia e le penne da utilizzare potranno essere o tutte blue o tutte nere.

Ogni disegno e ogni fiaba sarà firmata dal bambino

Il progetto ha inizio ufficialmente  il giorno 20 Novembre 2008 giorno in cui si ricorda la Costituzione dei Diritti Internazionali a favore dell’Infanzia e terminerà il 28 febbraio 2009.

Presso l’ Istituto Orsoline del Centro Studi Cardinal Angelo Dell’Acqua di Sesto Calende, via Indipendenza 15 a Sesto Calende, si terrà la conferenza stampa di presentazione il giorno 20 novembre 2008 , alle ore 15.00 alla presenza di:
- educatori delle scuole elementari
- dirigenti scolastici
- Assessore alla Cultura del Comune di Sesto Calende
- giornalisti della stampa locale e nazionale
- televisioni locali
- i Presidenti di tutti i Club della Divisione e relativi Soci
- alcuni membri della Giuria del concorso
La giuria sara’ formata da:

Rossana Girotto giornalista free-lance e scrittrice, direttore del periodico comunale SestoInformazioni
Luca Broggini, atleta, Campione Italiano di canottaggio
Lucia Chiarioni, Giudice Onorario della Corte d’appello di Milano e psicologa infantile
Paolo Franchini, scrittore
Paola Grimaldi, giornalista di Focus Junior e Focus Pico
Mauro Lanfranchi, scrittore
Maria Teresa Meardi, psicoterapeuta infantile presso l’ospedale di Verbania
Chiara Milani, giornalista, Vice Direttore di Rete 55
Maria Teresa Sacchi, pediatra
Rosaria Trigari Monti, insegnante e scrittrice

Durante la conferenza stampa del 20 novembre, verranno comunicati tutti i dettagli, i nomi degli Istituti Scolastici coinvolti nel progetto e degli Ospedali nei quali le fiabe verranno narrate ai piccoli pazienti.
 

Al termine del progetto le socie kiwaniane    raccoglieranno tutti gli elaborati e saranno analizzati dall’apposita giuria nominata al riguardo.

Ogni socia kiwaniana sarà il contatto e referente con la scuola prescelta.

Tra il mese di Aprile e il mese di Maggio ci sarà l’evento finale in cui dovranno essere presenti    tutti  i bambini con i genitori e le loro educatrici, i dirigenti scolastici, i soci e i presidenti di tutti i club Kiwaniani , ma la fiaba più bella sarà pubblicata su Focus junior e Focus pico..

La data e il luogo dell’evento verrà comunicato a progetto concluso con lettera al dirigente scolastico. All’evento finale saranno invitate tutte le autorità Kiwaniane , le autorità regionali, provinciali e comunali.

Sarà cura del comitato kiwaniano procedere alla stampa di una raccolta comprendente quindici fiabe che verranno lette e raccontate negli ospedali pediatrici quale finalità primaria  del progetto.

La raccolta di fiabe sarà possibile a partire dal mese di settembre 2009 e a tale data si potrà dare luogo alla distribuzione .

Un augurio a tutti di buon lavoro

                                                           Jole Capriglia Sesia

Chairman Donne Divisione Piemonte 3

 

Prima riunione del Consiglio Direttivo

 

Divisione PIEMONTE 3 : Primi Impegni

Il 24 ottobre, presso l’Hotel Ristorante Villa Castiglioni sede del Club Kiwanis Varese, si è svolta la prima riunione del Consiglio Direttivo della Divisione PIEMONTE 3, sotto la presidenza del socio Filippo Buemi del club di Verbania (VB).
La riunione è servita, principalmente per evidenziare tutti i progetti che i club della divisione stanno portando avanti per l’anno sociale 2008 – 2009.
Moltissimi ed interessanti sono risultate le iniziative messe in cantiere dai singoli club, e lungo sa-rebbe elencarli tutti. Tuttavia, in breve sintesi si possono sottolineari alcuni aspetti.
Novara nell’immediato futuro organizza un convegno “ Forum Kiwanis Infanzia 2008 “ sui diritti dell’infanzia il 22 novembre presso l’Auditorium BPN a Novara alle 9,15.
Novara Monterosa sta portando a compimento alcune iniziative iniziate nel corso dello scorso anno.
Varese sta seguendo il progetto “ Pedibus “ atto ad invogliare i bambini ad andare a scuola a piedi come “ai bei tempi” senza utilizzare autoveicoli, inoltre, è in programma la realizzazione della nuo-va bambola “Dolly” da distribuire nei reparti pediatrici degli ospedali.
Domodossola prosegue nella campagna di screening odontoiatrico per i bambini delle scuole medie inferiori ed elementari.
Verbania sta completando la sistemazione del giardino interno del carcere, per consentire una mag-gior vivibilità ai bambini che vengono in visita ai parenti all’interno del carcere. Inoltre, come ma-nifestazione finalizzata alla raccolta fondi, è in cantiere la possibilità di realizzare una manifestazio-ne con moto da cross in collaborazione con la squadra ufficiale KTM.
Borgomanero prosegue nel progetto di studio del comportamento degli adolescenti degli adole-scenti con coinvolgimento di genitori ed insegnanti attraverso l’attività sportiva.
Arona Ovest Ticino prevede di realizzare nuovamente uno spettacolo teatrale presso il Palazzo dei Congressi di Arona allo scopo di raccogliere fondi da donare ai bambini handicappati.
Arona San Carlo ha in programma, in accordo con l’Amministrazione Comunale, di contribuire alla ristrutturazione del parco giochi di Arona; inoltre, visto il grande successo degli anni passati, è già stata programmata per 18 aprile 2009 la gara di golf “ KIWANIS FOR GOLF “, presso il circolo del Golf Club Des Iles Borromèes aperta a tutti gli appassionati kiwaniani e non. Prosegue, infine, l’organizzazione del corso per la prevenzione dell’alcolismo presso le scuole medie superiori di A-rona, in collaborazione con l’ASL di Novara.
Ma c’è anche una grande novità all’interno della divisione: la creazione del gruppo femminile coor-dinato dalla socia Jole Capriglia, del club di Varese, che intende coinvolgere attivamente tutte le donne kiwaniane.
Primo impegno in programma è la realizzazione di un concorso “ Scrivere una Fiaba” atto a coin-volgere tutti i bambini delle scuole elementari, con la collaborazione di genitori ed insegnanti. I la-vori vincitori del concorso verranno pubblicati sulla rivista “Focus Junior”.
La serata è stata, anche l’occasione per tracciare le prime linee guida per l’espansione dei club e l’incremento dei soci all’interno dei singoli club. La relazione è stata tenuta dal socio Leonardo A-lesi ( Novara Monterosa) il quale ha individuato, in primis, tre possibili aree di espansione: Gallarate, Piacenza, Galliate.
Il socio Daniele Nizzetto (Borgomanero) si è, invece, soffermato su alcuni aspetti relativi alla for-mazione dei soci e sulla situazione finanziaria della divisione.
La serata si è conclusa in un clima di affettuosa amicizia con una apprezzata cena di lavoro.
A tutti i presenti un ringraziamento da parte del luogotenente Filippo Buemi per la fattiva collabo-razione dimostrata e per l’impegno profuso nella realizzazione dei service.

Luigi Fanchini

 

Notiziario della Divisione

Il bollettino che, mensilmente, la divisione Piemonte 3 pubblicherà con lo scopo di evidenziare e portare a conoscenza di tutto il Distretto Italia quanto viene fatto all'interno della Divisione.

La realizzazione di tale bollettino è merito, in particolare, del socio dott. Enrico Solimene del Club Novara.

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Passaggio Insegne

 

Nasce la Divisione PIEMONTE 3

 

Il 24 settembre presso il Ristorante “ da Pinin “ di Varallo Pombia, sede del Club ARONA SAN CARLO, si è svolta la cerimonia di passaggio delle consegne tra il Luogotenente uscente FRANCO GAGLIARDINI e quello entrante FILIPPO BUEMI. Contemporaneamente, è avvenuto anche il passaggio della campana tra tutti i Presidenti uscenti ed entranti dei club appartenenti alla VIII Divisione.

La serata ha rappresentato anche un momento molto particolare, in quanto è stata l’ultima volta in cui si è parlato di VIII Divisione: infatti, a seguito della rimodulazione sul territorio nazionale, l’VIII Divisione è stata ridisegnata creando PIEMONTE 3 e LOMBARDIA 1.

PIEMONTE 3 comprende, ora, i club di Arona Ovest Ticino, Arona San Carlo, Borgomanero, Domodossola, Novara, Novara Monterosa, Varese e Verbania.

Franco Gagliardini nella sua relazione ha tracciato un riassunto di un anno di lavoro, ricordando come il suo compito è stato facilitato dalla fattiva collaborazione di tutti i club della VIII Divisione. La rimodulazione delle divisioni, iniziata sotto il governatore Rino Ussia, deve rappresentare, per il Kiwanis, un motivo in più di unione e di stretta collaborazione tra i club; mai deve essere vista come motivo di allontanamento. Si è infine richiamato a quello che deve essere il fondamentale impegno di un Kiwaniano “ Serving the children on the world”. Un augurio a tutti i nuovi presidenti,  perché il loro lavoro sia improntato, in particolare, verso la ricerca della massima coesione tra i singoli club della divisione di appartenenza, e non solo, ma anche con quelli delle divisioni vicine.

Filippo Buemi ha brevemente indicato quelle che saranno le principali linee guida del suo mandato: maggior visibilità con i mas media, ridare una giusta collocazione al movimento femminile all’interno della divisione, realizzazione di nuove iniziative per reperire fondi, ponendosi anche un minimo obiettivo per la crescita dei club della divisione: 1 nuovo club, 2 nuovi soci per club. Maggior attenzione deve essere dedicata ai giovani per un crescita, da tutti auspicata, anche dei KJ.

Il motto che è stato scelto dal nuovo luogotenente, per il proprio mandato è “ fortiter in re, suaviter in modo “.

Il passaggio della campana tra i vari presidenti dei club, con un’unica cerimonia, è stata fortemente voluta anche per poter ridare la giusta importanza ad un cerimoniale, che molto spesso viene, in parte, disatteso dai singoli club.

La serata ha consentito, pure, di investire il socio BRUNO SEGU’, del club di Garlasco, quale primo luogotenente della neonata Divisione LOMBARDIA 1.

 

Luigi Fanchini

 

 

 

 

 

 

 

 

dal Past Lgt VIII Divisione  Franco Gagliardini

 

Ai Presidenti della VIII Divisione

  ai Signori Lgt. Gov.  Bruno Segu e Filippo Buemi

al Sig. Governatore Sandro Cuzari

al Sig. Governatore Sergio Rossi

Al Sig.Governatore Eletto Valeria Gringeri

 

e, p.c.        al Segretario Distrettuale Giovanni Tomasello

all’Immediato Past Governatore Salvatore Ussia

                      al Segretario Aggiunto Area Nord Roberto Cunego

LORO SEDI

 

 

Autorità kiwaniane, officier della Divisione e dei Club, cari Amici,

 

mercoledì scorso, 24 settembre, ho consegnato le Insegne del Luogotenente Governatore ai miei due successori, gli amici Bruno Segù e Filippo Buemi, i quali hanno assunto l’ impegno di guidare le nuove Divisioni, nate a seguito della rimodulazione della VIII, denominate rispettivamente Lombardia 1 e Piemonte 3.

Ho voluto che questa cerimonia fosse conforme al deliberato del CdA distrettuale del 12 febbraio scorso e cioè che fosse “cumulativa” e congiunta al passaggio di Campana di tutti i Club della Divisione.

Ci siamo pertanto ritrovati nella sede dei due club di Arona ( Ovest Ticino e San Carlo) con l’ organizzazione demandata al mio Segretario Divisionale, Luigi Mauri, che del San Carlo è socio e Segretario.

La cerimonia è stata, almeno a mio avviso, suggestiva ed emozionante: trovarsi assieme, Presidenti uscenti e Presidenti entranti di quindici club (solo alcune defezioni, peraltro motivate), insieme ai non pochi soci  che hanno risposto all’ invito, è stato per me un gran bel momento. Kiwanianamente ne sono orgoglioso.

Ovviamente abbiamo dovuto registrare qualche disfunzione e sacrificare qualcosa per ristrettezza dei tempi: sarebbe stato bello che almeno ai Presidenti entranti fosse consentito esporre compiutamente i loro programmi per l’ anno sociale che vanno a cominciare e non solo qualche minuto per la presentazione ed i rituali saluti e ringraziamenti. Stessa cosa per i Luogotenenti: sia l’ Amico Segù che l’ Amico Buemi avranno modo di far conoscere alle rispettive Divisioni i loro programmi in occasione di prossimi incontri istituzionali.

Per quanto mi riguarda avrei voluto prendermi qualche spazio in più, ma ho ritenuto opportuno non dilungarmi oltre i ringraziamenti e qualche cenno sull’ anno appena trascorso, rimandando a questo documento più approfonditi dettagli.

Dunque, che anno è stato ?

Se dovessi usare solo un aggettivo direi: Buono !

Volendo essere più compiuto, direi: Buono con punte di eccellenza e qualche marginale eppure dolorosa delusione.

La mia visione kiwaniana è un po’ quella della “missione”: chi fa kiwanis ha dentro di se il  sacro fuoco del “fare”.  Fai agli altri ciò che vorresti gli altri facessero a te(Mt 7,12) non per niente è la nostra regola d’ oro. Quando noi kiwaniani ci troviamo nelle nostre serate, siamo pregati di alzarci in piedi in segno di deferenza alle regole che qualcuno recita per noi. Sono sei dichiarazioni d’ intenti che incominciano tutte con un verbo: Affermare, Incoraggiare, Promuovere, Sviluppare, Fornire e Collaborare. Ho cercato d’ improntare il mio anno di Luogotenenza a quei sei verbi: non sta a me dire se ci sono riuscito. Però posso dire onestamente che ho cercato sin da subito, anzi da prima quale eletto, di essere accanto ai miei Presidenti ed ai loro Club; di proporre in ogni occasione  fratellanza ed amicizia. Ho visitato tutti i club della divisione, alcuni più assiduamente, altri meno. Ho avuto occasioni d’ incontro anche al di fuori del mio ambito territoriale: una menzione particolare debbo farla per i due incontri con gli amici svizzeri del club di Briga in occasione del gemellaggio con il nostro K.C. Domodossola.

L’ anno passato è stato caratterizzato dalla “rimodulazione” delle Divisioni dell’ intero Distretto Italia SanMarino: è stato un impegno gravoso e dispendioso. Ha distolto tempo ed energie al lavoro quotidiano, ma al fine siamo arrivati felicemente. Oggi la VIII Divisione si scinde in due, con territori più omogenei e – soprattutto- con distanze decisamente più contenute fra i vari club. Ciò non vuol dire assolutamente – e questo lo ripeterò all’ infinito – che non debbono mantenersi quei contatti fra soci e club che strutturalmente oggi fanno parte di diverse divisioni, anzi, al contrario dobbiamo partire da questi contatti esistenti per rafforzarli ed estenderli ulteriormente.

 

L’attività dei club.

 

Tutti i club hanno concluso i loro service programmati all’ inizio anno. Non credo opportuno elencare specificatamente l’ attività di service di ogni club, ma posso affermare con assoluta fermezza che tutti i club hanno operato con service degni della migliore considerazione, tutti impostati secondo le nostre finalità: al servizio dei “cildren”, ovvero, dei più deboli, dei bisognosi. Tutti portatori di visibilità sia locale che oltre.

 

L’attività della Divisione.  

 

In osservanza a quanto suggerito dal nostro Governatore, la Divisione non ha effettuato service, ma ha riservato la propria

assistenza ai club. Ciò non di meno, va segnalata la bella festa d’ estate divisionale organizzata sul lago Maggiore, all’ isola dei Pescatori, festa che ha visto oltre cento presenze fra kiwaniani, familiari ed amici.

 

Nuovi Club.

 

Lo scorso 20 settembre, con una suggestiva cerimonia presso la sede sociale di Genova Nervi, alla presenza dei Governatori Cuzari e Rossi, è stata consegnata la Carter al neonato club “Genova Columbus”, sorto grazie all’ impegno del vulcanico socio del K.C. Voghera Luciano Giacomini che ne ha assunta la Presidenza. Inoltre è in fase embrionale il progetto di far nascere un nuovo club alla Spezia.

 

In altra sede ho provveduto ad esprimere al Governatore Sandro Cuzari i miei ringraziamenti per l’ assistenza e- soprattutto – per l’ Amicizia riservatami. Ringrazio ora tutti gli  Amici del Board con i quali ho avuto il piacere e l’ onore di collaborare.

In questa sede sento la necessità di esternare – commosso – i miei ringraziamenti:

-          a tutti i miei club ed a tutti i soci dei miei club la cui conoscenza è stata per me motivo di arricchimento: ne conserverò vivo ricordo.

-          a tutti i Presidenti dei miei club per  aver sempre diretto i loro club nell’ ambito della filosofia kiwaniana e secondo le direttive del Distretto e del  Luogotenente.

-          Agli Officers tutti ed in particolare al mio segretario, Luigi ( per me Gino) Mauri per la pazienza, la dedizione, la generosità con le quali ha saputo far fronte alle mie lacune, alle mie dimenticanze ed altro: grazie Gino, senza di te non sarei arrivato al traguardo!

 

Infine, un augurio di buona fortuna e buon lavoro a chi mi segue nell’ incarico: agli Amici Buemi e Segù. Sono due eccellenze kiwaniane, sapranno diffondere il “credo kiwaniano” con convinzione ed efficacia.  A loro un sincero “in bocca al lupo”!

 

E’ stata una bella esperienza, faticosa, impegnativa fin che si vuole, ma gratificante. Ho conosciuto tanti club, moltissimi Amici sparsi per tutta Italia, nel Distretto. Ho conosciuto realtà molto diverse fra loro e con la mia, quella Pavese. Ho frequentato persone squisite, umane, piene di calore e di valori. Persone speciali: capita, a volte, nella vita di incontrare persone straordinarie; la loro disponibilità e la loro umana semplicità ci sorprendono al punto di non saperne cogliere appieno la grandezza! Ho avuto questa fortuna e ne sono felice.

 

Vorrei concludere con un augurio ed una speranza: l’ augurio che il mio kiwanis sia sempre più conforme alla nostra regola d’ oro; la speranza che la nostra vita, la vita di ognuno di noi, sia testimonianza kiwaniana. Così potremo pensare di trasmettere ai nostri giovani, ai nostri figli ed ai nostri nipoti un mondo migliore.

 

Con stima ed Amicizia.

 

         Franco Gagliardini

  Luogotenente Gov. VIII Divisione

Pavia, 30 settembre 2008

 

   

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