News sul viaggio in Africa

LE FOTO IL DIARIO LA STAMPA

Etiopia - Claudio Zaninotto tra la gente del luogo 

Si è concluso felicemente l'avventuroso viaggio del Dott. Claudio Zaninotto, Luogotenente Governatore dell'VIII Divisione e di suo figlio Christian in Africa.

Partiti da Genova il 3 novembre 2001 , hanno iniziato da Tunisi il loro viaggio attraverso il continente africano per conoscere da vicino le condizioni di vita dei bambini.

Ecco che cosa ci scrive il nostro Claudio:

 

       

        Raccontare in poche righe la condizione infantile in Africa è impossibile così come è impossibile anche in un intero libro.

         In Africa i bambini costituiscono l’ultimo gradino nella scala sociale. Se in Africa i diritti dell’uomo sono spesso calpestati, si può ben immaginare come vengono trattati quelli dei bambini. Proprio non esistono.

         E’ di pochi giorni or sono la firma della convenzione internazionale sul divieto di utilizzo dei bambini in guerra ma la realtà è lontana da leggi e regolamenti. I bambini sono l’anello più debole, quello che deve solo obbedire e subire, in guerra come in pace.

         Obbedire e lavorare, obbedire e combattere, obbedire o subire violenze fisiche e psicologiche. Appartiene a Nairobi la realtà dei bambini che agli angoli delle strade si drogano annusando la colla.

        Appartiene ad Addis Abeba la realtà di bambini stracciati, ammalati, ciechi, storpi, che chiedono insistentemente la carità lungo le strade.

        Appartiene a tutta l’area subsahariana la realtà di bambini che trasportano l’acqua, la legna, il carbone. Curvi sotto il peso di fardelli più grandi di loro sono privati dell’istruzione, unica possibilità di emancipazione.

        Quando non sono privati della vita stessa lo sono sicuramente del diritto alla spensieratezza ed al gioco, quindi dell’infanzia.

        I bambini hanno mani piccole e agili. I bambini non protestano. I bambini non si ribellano. I bambini … non votano.

        Appartiene alla Tanzania la realtà di bambini occupati nei cunicoli delle miniere di Tanzanite. Appartiene ad una infinità di Paesi africani la realtà di bambini orfani di genitori morti a causa dell’AIDS. E di AIDS in Etiopia, Kenya, Tanzania,, Zambia, Uganda, Ruanda, Zaire … si muore come mosche.

       Riusciamo ad immaginare quale possa essere la vita ed il futuro di bambini che vivono nelle capanne di sperduti villaggi o nelle baracche delle periferie senza luce elettrica, senz’acqua e senza servizi igienici, bambini che non sempre riescono a mangiare ed ancor meno qualcosa di nutriente, bambini che quando si ammalano possono solo rivolgersi allo sciamano? Se riusciamo ad immaginare questo possiamo provare a fare un ulteriore sforzo ed immaginare cosa succede quando i genitori muoiono. Soli, abbandonati a se stessi, privi di cure, alimenti, istruzione, il futuro riserva loro soltanto sofferenze e morte.

        Ne abbiamo visti tanti in Etiopia dormire sui marciapiedi e bere l’acqua delle pozzanghere.

        Ne abbiamo visti tanti in Kenya con gli occhi persi nel nulla allungare la mano per chiedere la carità.

        In Zambia appena guardi un bambino negli occhi, questi si porta la mano alla bocca per mimare una richiesta di cibo; non a caso la statistica indica come dato di vita media in questo Paese, 37 anni.

        La lista di queste immagini disperate potrebbe continuare all’infinito.

        Tutto ciò, per quanto sconfortante, non deve indurci alla rinuncia ma, pur senza la necessità di scivolare verso comportamenti francescani, ci deve spingere a porre una parte delle nostre potenzialità e capacità al servizio di chi soffre non fosse altro per fare ancora una volta, egoisticamente, bene a noi stessi.

                                                                                        Claudio Zaninotto

Riepilogo del viaggio