INFORMAZIONE SULLA DONAZIONE DEGLI ORGANI

I clubs dovranno organizzare riunioni o convegni o tavole rotonde aperte al pubblico in cui per fornire informazioni sul significato di donare gli organi; in queste riunioni si inviteranno le associazioni specializzate:AIDO, ANED,AMCI,Tribunale del malato, comitato di bioetica etc; sarà possibile organizzare una giornata nazionale con AIDO; si potrà preparare del materiale informativo da distribuire in scuole, ASL, caserme,corpi militari,università, società sportive;si cercherà una collaborazione con testimonial televisivo per tale campagna di informazione per accreditare l'impegno del Kiwanis che potrà usufruire di aiuti anche da parte del Ministero della sanità.

IL KIWANIS TI CHIEDE 2 MINUTI PER LEGGERE LA VITA

- Service Nazionale per la donazione degli organi. -

Il trapianto di organi ridona la vita e ne migliora la qualità di coloro che altrimenti sopravviverebbero solo grazie all’ausilio di sofisticati strumenti.

La ridotta disponibilità di organi a fronte di una sempre maggior richiesta limita drasticamente il numero di pazienti che possono usufruire di questa terapia. Tutti potremmo averne bisogno.

Possono essere donati sia organi come cuore, reni, fegato , polmoni, pancreas ed intestino che tessuti come pelle, ossa , tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni.

Il prelievo di organi avviene solo dopo che si è fatto ogni tentativo per salvare la vita del paziente solo quando, in seguito alla morte irreversibile delle cellule cerebrali, il cervello non è più funzionante anche se il cuore può ancora battere.

Non esistono limiti di età per la donazione. Molti organi e tessuti prelevati da donatori anziani sono idonei ad essere trapiantati con ottimi risultati.

Sono state stabilite precise modalità per poter esprimere la propria volontà alla donazione: una dichiarazione scritta che ogni cittadino dovrebbe portare con sè oppure attraverso la registrazione effettuata presso le locali a.s.l..Il prelievo non avviene qualora i familiari si opponessero o qualora venga presentata una dichiarazione contraria del potenziale donatore. In qualsiasi momento è sempre possibile cambiare idea.

Gli organi vengono assegnati ai pazienti inseriti in lista attiva in base alle condizioni cliniche ed immunologiche. Non è possibile interferire sulla scelta.

La donazione è sempre gratuita ed anonima. Tutti i costi sono a carico del s.s.n.

 Clicca qui per stampare il volantino  


Articolo di Enrico Villa (Direttore Responsabile Rivista KIWANIS)

 sul Convegno "La donazione ed il trapianto d'organi"

Vercelli 26 ottobre 2002

In noi manca ancora una cultura dei trapianti. La necessità di trapiantare organi, nel rispetto rigoroso delle leggi e con l’applicazione del principio assoluto della gratuità, è in aumento. E l’esigenza è fronteggiata dai reparti di rianimazione e dai centri che, un po’ a pelle di leopardo, sono stati creati nel nostro Paese, sotto la pressione soprattutto di medici sensibili e appassionati a questa branca fondamentale della terapia. Ma in Italia, gli iscritti al registro nazionale dei donatori di organi sono, in realtà, soltanto 21.000 con un numero di iscritti all’Aido (Associazione italiana donatori di organi) relativamente basso in rapporto alla popolazione del nostro Paese e a quanto occorre che – come è noto – deve essere risolto in poche ore, rispettando procedure giuridiche assai severe.

Questo è, in poche battute, il succo del convegno "La donazione ed il trapianto d’organi", svoltosi sabato 26 ottobre a Vercelli, nell’aula delle manifestazioni San Carlo del Seminario settecentesco dello Juvarra completamente restaurato, giustamente paragonato dall’arcivescovo emerito Tarcisio Bertone - uno dei relatori - a un auditorium a disposizione dell’intera città e della provincia. Un altro convegno si svolgerà nelle prossime settimane a Messina. E, da un punto di vista tecnico e statistico, sarà interessante analizzare le differenze di comportamento dell’opinione pubblica, l’organizzazione in funzione dei trapianti, l’esito positivo delle terapie attuate attraverso, appunto, la donazione d’organi.

Il convegno di Vercelli, con relatori di altissimo livello medico, è stato promosso ed organizzato dal Kiwanis International con un impegno particolare del governatore Ezio Barasolo, assieme all’Associazione medici cattolici (alla complessa organizzazione si è dedicato il medico Marzio Grigolon) e con l’appoggio dell’ASL 11 di Vercelli.

I lavori, con un auditorium gremito e intensissimi, sono stati avviati dal dr. Barasolo, come è noto primario urologo dell’Ospedale di Borgosesia, il quale ha spiegato caratteristiche e scopo del Kiwanis International, sottolineando il forte, moltiplicato interesse per tutti quei services che valgono a lenire o attenuare le sofferenze delle persone e raccordandosi, poi, ai contenuti tecnici nonché filosofici del Convegno e (questa è sicuramente una novità) alle testimonianze di un "trapiantato" e della mamma di un ragazzo che, con l’espianto di organi, ha dato la vita ad altri.

Ma, cercando di riassumere le diverse fasi del convegno, riprendiamo quanto è stato accennato in principio: l’atteggiamento delle persone che nel 39% dei casi tendono a non dare ancora l’autorizzazione all’espianto di organi di un parente cerebralmente deceduto o, peggio, non vanno all’ASL di competenza, per accordare l’autorizzazione in vita, sottoscrivendo un "testamento" di solidarietà di grande valore etico. Il timore, assolutamente immotivato date le leggi e la vigilanza ferrea (in caso di espianto e trapianto occorre una equipe di 40 persone)che avvenga commercio di organi.

Un altro aspetto (ne tratterà ampiamente con uno speciale il secondo numero della rivista nazionale Kiwanis) è quello dell’aumento dell’età delle persone, decedute cerebralmente, cui espiantare un organo. Tranne per il trapianto di cuore per cui necessitano soggetti fra i 30 e i 40 anni, per gli altri trapianti l’età sta tendendo a 50/60 anni. E la letteratura parla di espianti praticati su persone di 84 anni.

Un terzo risvolto concerne le cause di decesso e le procedure di espianto che riguardano sempre più deceduti per emorragia cerebrale o, come nel caso di trapianti di fegato, il numero crescente di cirrosi epatiche, anche dovute ad abuso di alcool, ma soprattutto ad altre cause (epatiti virali ecc.)

Un quarto risvolto, evidenziato abbastanza energicamente, riguarda il trapianto (qualche volta accade) tra vivo e vivo. Per quanto possibile, secondo taluni esperti che hanno partecipato al Convegno di Vercelli) è sconsigliabile per le conseguenze di carattere psicologico e interpersonale, talvolta assai pesanti e suscettibili di strascichi nel tempo, francamente da evitare.

Ultimo aspetto, che in realtà ci introduce alla tematica etica e morale della donazione e del trapianto d’organo, è quello dello xenotrapianto; ossia del trapianto da animale (in particolare il maiale) all’uomo. Gli specialisti sono quasi tutti nettamente contrari o assai perplessi. L’arcivescovo Tarcisio Bertone, attualmente di fatto "vice" del cardinale Ratzinger, non solo ha illustrato approfonditamente la sua avversione filosofica, teologica, etica e morale a qualsiasi xenotrapianto. Ma per dare più forza al suo intervento, lo ha intitolato "Salvami dai maiali transgenici". Egli, approfondendo la tematica della donazione d’organo, ha detto che è una sfida etica purchè (ha ripetutamente richiamato Giovanni Paolo II) si considerino tre punti fermi:

1)il rispetto della natura umana nella sua integrità;

2) la gratuità del gesto che è un atto d’amore;

3) ogni azione per impedire la "mostruosità" della commercializzazione di organi, specialmente ai danni dei bambini e, purtroppo, nel mondo questo sta avvenendo.

Insistendo sul criterio di eticità, l’arcivescovo Tarcisio Bertone ha ricordato che, sia nel caso del donatore che nel caso del ricevente, siamo sempre in presenza di una persona. Ed ha concluso con questa massima di Emmanuele Kant:"Tratta sempre te stesso e gli altri come fine e non come mezzo".

Il convegno nella Sala San Carlo del Seminario di Vercelli si è conclusa con due testimonianze: quella del medico dr. Claudio Gianolio, che ha subito un trapianto ritrovando la vita piena; e quella di Anna Gentile di Trino che, vincendo lacerazioni psicologiche profonde, autorizzò l’espianto di organi dal figlio Francesco Rolando. Il governatore del Kiwanis International, Ezio Barasolo, nelle conclusioni, ha detto: "Queste due testimonianze valgono più di qualsiasi parola io dovessi aggiungere".

Enrico Villa.