Il programma del Kiwanis International European Federation
Intervista ad Alfredo Lisi - Chairman del Kiwanis Education Program
Il Kiwanis è conosciuto nel mondo per la sua vocazione a svolgere reali progetti a difesa dei bambini. Vale la pena di ricordare la lunga campagna condotta in favore dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per combattere le malattie dovute a carenza di iodio, comunemente chiamata IDD (Iodine Deficienty Desorders). L'Italia si è altresì impegnata per un poliambulatorio pediatrico in Albania, le adozioni a distanza con i Padri Salesiani, la costruzione di pozzi in Africa ed il progetto "Somalia oltre la Guerra" in avanzato stato di realizzazione.
E' giusto pensare che questa esperienza di solidarietà maturata in Italia, abbia favorevolmente influenzato gli altri kiwaniani d'Europa, nella convinzione che "Insieme Riusciremo"
La prossima Convention europea sarà chiamata a dibattere sul progetto "Kiwanis Education Program" coordinato per l'Italia dal past Governatore Alfredo Lisi che ci ha concesso la seguente intervista:
Si può credere che l'istruzione incida sul futuro dei bambini e, conseguentemente, sul futuro della Società?
Sicuramente. Noi kiwaniani ne siamo fermamente convinti e perciò abbiamo elaborato un Programma di Educazione per i bambini dell’Asia centrale e dell’Est europeo sostenuto dalla Federazione Europea, dalla Fondazione Internazionale, da tutti i Distretti d'Europa, dai Club dei paesi privi di distretto e da altri eventuali partners.
Si tratta di un primo grande progetto europeo che va oltre i confini dei singoli Distretti e, ovviamente, con una valenza più vasta.
Quali sono gli obiettivi del progetto?
Fornire mezzi adeguati che possano favorire l'istruzione dei giovani ed assicurare le basi per una vita futura migliore. Lo slogan di questa iniziativa, non a caso, sarà "Istruzione: Un ponte nel futuro".
Perché questo progetto?
Una organizzazione come il Kiwanis ha come obiettivo primario la salvaguardia delle libertà dell'Uomo, quale principio inalienabile della vita. L'affermazione del diritto alla vita ha come conseguenza naturale le condizioni per una qualità sostenibile con riferimento al diritto alla salute, al diritto alla famiglia, al diritto alla pace, al diritto all'uguaglianza, al diritto all'istruzione e all'opportunità di realizzare le proprie aspirazioni. Questo obiettivo ci consente di operare in armonia con i nostri principi.
Perché è stato scelto il tema dell'istruzione?
Siamo consapevoli che la carenza di educazione sia la principale causa dei disastri culturali. Nel mondo di oggi si tende a focalizzare l’attenzione e sul confort di vita e si pensa soprattutto a fare denaro. E spesso dimentichiamo i bambini. Essi infatti non producono merci, ma anzi creano problemi nei rapporti con i genitori e gli insegnanti. Però non vi è futuro senza di loro. Anche noi siamo stati bambini. Viviamo in un mondo che cambia, in un mondo completamente differente da quello dove siamo cresciuti noi.
Qualcuno dice che è un mondo migliore, altri che è un mondo in lenta decadenza.
Io dico invece che siamo ancora in tempo per fare qualcosa: salvare i valori nei quali crediamo.
Il futuro è ancora nelle nostre mani, il Kiwanis è lo strumento migliore per gli uomini e le donne che vogliono contribuire ad assicurare un mondo migliore. Tutto ciò è ancora possibile se potremo assicurare ai giovani una educazione mirata alla esaltazione dei valori della vita.
Cosa prevede il progetto?
Innanzi tutto prevede un criterio di scelta dei destinatari del nostro intervento secondo la gravità della situazione. In generale si intende operare in aree dove si sono consumati conflitti, in aree dove esiste un potenziale pericolo per i bambini, in aree con elevata presenza di rifugiati ed anche dove si registra una carenza di scuole e di strumenti didattici, e, soprattutto, mancanza di insegnanti.
Noi intendiamo coordinare gli interventi con quanti insieme a noi vorranno operare per superare il gap degli scarsi finanziamenti governativi, degli alti tassi di analfabetismo, del lavoro minorile. Riveste una importanza primaria combattere gli abusi contro i bambini che sappiamo si verificano in aree di forte sottosviluppo e di povertà delle famiglie. A questo proposito adotteremo anche in questi Paesi il nostro protocollo d'intesa con l'UNICEF Italia, che sottoscriveremo durante la nostra Convention del 23 e 24 maggio a Stresa, per la campagna "Infanzia rubata, infanzia violata": NO del Kiwanis ai bambini soldato, al turismo sessuale, alle mutilazioni sessuali.
Come intendete organizzare i vostri interventi?
Intendiamo coinvolgere all'interno l'intera struttura del Kiwanis: la Federazione Europea, la Fondazione Internazionale, ogni singolo Distretto e loro Fondazioni oltre naturalmente i loro Club. Mentre all'esterno è nostro obiettivo coinvolgere l'Unione Europea (la cui presidenza nei prossimi giorni sarà italiana), i Governi centrali degli Stati a cura di ogni singolo Distretto, i Governi delle Regioni a cura di ogni singola Divisione, le Amministrazioni Provinciali e Comunali a cura dei Club con iniziative anche interclub.
Sarà altresì cura dei responsabili distrettuali del progetto verificare la disponibilità ad unirsi a noi di Imprese pubbliche e private con particolare attenzione per quelle che operano nei paesi destinatari della nostra iniziativa.
Posso anticipare che nei giorni tra il 26 ed il 28 maggio è previsto un incontro di una delegazione del Kiwanis International, guidata dal Presidente Juan F. Torres Jr. con l'Ufficio di Presidenza del Parlamento Europeo alla presenza di vari presidenti di Commissione, guidata dal Presidente Giuseppe Gargani.
Come si articolerà l'organizzazione?
La Convention europea di Český Krumlov nella Repubblica Ceca del 30 e 31 maggio prossimo, approverà il progetto. Quindi il nuovo Consiglio che si insedierà dovrà formare un Board per l'amministrazione del progetto. All'interno di questo opererà un Comitato Direttivo, mentre la Fondazione in Europa avrà il compito di supervisionare i fondi ed approvare i finanziamenti.
Il Regional Service Center dovrà garantire la comunicazione ai Distretti, e quindi ai Club, sullo stato di avanzamento del progetto.
I Governatori, assistiti da un Chairman distrettuale, saranno responsabili dell'esecuzione del progetto.
In ogni singolo Paese, a cui sarà destinato il progetto, sarà nominato un responsabile.
Le aree interessate sono:
La regione dei Balcani: Albania, Bulgaria, Macedonia, Serbia - Montenegro
Affidata ai Distretti di Germania, Italia, Svizzera - Liecktenstein
La regione baltica: Estonia, Lettonia e Lituania
Affidata ai Distretti di Islanda - isole Faroe, Norden e Polonia
Georgia (PROGETTI) >>> (doc 100 Kb)
Affidata ai Distretti Italia e Paesi Bassi
Kazakhstan
Affidata ai Distretti di Austria, Germania e Paesi Bassi
Romania
Affidata ai Distretti di Austria, Belgio e Francia
Come è possibile ottenere informazioni più dettagliate?
E' molto semplice. Presso ogni singolo Club Kiwanis, presso gli uffici Unicef o presso l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’Unione Europea, ed i Governi che si uniranno a noi nell'impresa.
Kiwanis International European Federation
Interview with Alfredo Lisi - Chairman of Kiwanis Education Program
Kiwanis is famous all over the world for its vocation to carry out real projects in defence of children. It is worth remembering the long campaign conducted in favour of UN to fight diseases due to iodine deficiency, commonly called IDD (Iodine Deficiency Disorders). Italy is also involved in the construction of a health centre in Albania, long distance adoptions with the Salesian Fathers, the construction of wells in Africa and the project " Somalia beyond the war".
It is right to think that this experience of solidarity in Italy has positively influenced the other European Kiwanis, with the belief that "Together we are going to make it".
The next European convention will be called to discuss the "Kiwanis Education Program" project co-ordinated for Italy by the former Governor Alfredo Lisi who granted us the following interview:
Do you believe that education affect’s children's future and, consequently , the future of Society?
Surely we Kiwanians are firmly convinced about it and so we have elaborated an Educational Program for the children of Central Asia and Eastern Europe sustained by the European Federation, by the International Foundation , by all European Districts, by Clubs in the countries without districts and by other likely partners.
It is the first big European project that goes beyond the confines of the individual Districts and, obviously, with a bigger valence.
What are the aims of the project?
The aim is to furnish the right means in favour of the education of young people and to ensure them the basis for a better future life .It is no accident that the slogan of this initiative is" Instruction: a bridge in the future"
Why did you create this project?
The primary aim of such an organisation as Kiwanis is the safeguarding of Man's freedoms , as an inalienable principle of life . The natural consequence of the statement of the right to live is a bearable quality with reference to the right of health, right of family, right of peace, right of equality, right of instruction and right of the opportunity to realise one's aspirations. This aim allows us to operate in harmony with our principles.
Why did you choose the theme of education?
We are aware that lack of education is the main cause for cultural disasters. Nowadays in the world we are more likely to focus our attention on life comfort and we tend to think too much bout how to make more and more money and we often forget children. These don’t produce goods but they do create problems with parents and teachers. However it is impossible to construct a future without. We have all been children. We are living in a world which is changing, a completely different world than the one we grew up in..
Some say it is a better world, others say that it is a world in a slow decay.
However, I say that there is still time to do something: save the values in which we believe. The future is still in our hands, Kiwanis is the best instrument for those who want to contribute to building a better world. This is all still possible if we can guarantee an education of young people aimed at highlighting the values of life.
What is the project about?
First of all it foresees a selection criteria with regard to the those benefiting from our interventions based on the gravity of the situation. In general we intend to work in areas that have suffered from conflicts, areas where there is a potential danger for children, areas with many refugees and a lack of schools and educational instruments and, above all, a lack of teachers.
We want to coordinate the interventions with those who want to work together with us to overcome the gap of the scarce government funding, of the high number of people who are illiterate and child labour. A primary target is to fight the exploitation of children present in underdeveloped areas where there are many poor families. In this connection we will also adopt in these countries our protocol of agreement with UNICEF, which will be signed during our Convention on 23 and 24 May in Stresa, for the campaign "Violated and stolen childhood": Kiwanis says NO to child soldiers, sex tourism, sexual mutilations.
How are you going to organise your interventions?
Internally, we want to involve the entire structure of Kiwanis: the European Federation, the International Foundation, each single District and their Foundations and obviously their Clubs. Externally our goal is to involve the European Union (the presidency of which will soon be in the hands of Italy), the central governments of the States by each single District, the Governments of the Regions by each single Division, the Provincial and Town Administrations by the Clubs aided with initiatives from the Interclubs.
Those responsible for the project a District level will also check the availability of public and private enterprises, particularly those who work in the countries in which our initiatives take place, to join us.
I can announce that between 26 and 28 May there will be a meeting between a delegation of Kiwanis International, headed by President Juan F. Torres Jr. with the Presidency Office of the European Parliament in the presence of various Commission presidents, headed by President Giuseppe Gargani.
How is the organisation set up?
The European Convention in Český Krumlov in the Czech Republic on 30 and 31 May, will approve the project. Then the new Council that will take office will have to form a Board for the administration of the project. The board will have an Executive Committee, while the Foundation in Europe will be in charge of supervising the funds and approving funding.
The Regional Service Centre will be informing the Districts, hence the Clubs, about the developments of the project.
The Governors, assisted by a district Chairman, will be responsible for the execution of the project.
Each single country, in which the project will operate, will have a responsible District.
The areas in question are:
The Balkan region: Albania, Bulgaria, Macedonia, Serbia - Montenegro
Responsible Districts: Germany, Italy, Switzerland - Liechtenstein
The Baltic region: Estonia, Latvia and Lithuania
Responsible Districts: Iceland – Faroe Islands, Norway and Poland
Georgia
Responsible Districts: Italy and The Netherlands
Kazakhstan
Responsible Districts: Austria, Germany and The Netherlands
Romania
Responsible Districts: Austria, Belgium and France
How can one obtain further information?
It is very easy. At any Kiwanis Club, Unicef offices or at the WHO (World Health Organisation), the European Union and the Governments who will join our project.
Kiwanis International
Verbale
Conferenza del Kiwanis Education
Project (K-E-P)
Sabato, 5 Aprile 2003
Centro Servizi Regionale – Europa
Gent, Belgio
Kiwanis Education Program (KEP)
Centro Servizi Regionale-Europa
Sabato, 5 Aprile 2003
3
1. Apertura e presentazione degli ospiti J. Dehollander
2. Presentazione del K?E?P : struttura e missione J. Dehollander
3. K?E?P : relazione del comitato di indirizzo M. Leventer
4. Interpretazione del K?E?P e presentazione dei progetti da parte dei distretti
5. Relazione sui fabbisogni educativi delle aree obiettivo
6. Discussione di gruppo e dibattito
7. Varie ed eventuali : pubblicazione della brochure promozionale di K?E?P
Membri del Comitato K?E?P
Presidente : Jackie Dehollander (Distretto per il Belgio ed il Lussemburgo)
Gunter Gasser (Distretto per l’Austria)
Marcel Kreienbühl (Vice Presidente KI-EF)
Mirel Leventer (Romania)
Vladimir Proskurin (Kazakhstan)
Ognen Stamatoski (Macedonia)
Coordinamento e Collegamento KI :
Lydia Ivanow, Direttore per le adesioni e la costituzione di nuovi club
Conferenza del Kiwanis Education
Project (K-E-P)
Sabato, 5 Aprile 2003
RSC-E, Gent, Belgio
9:00-16:30
Partecipanti:
Comitato di Pianificazione K-E-P: Chairman – Jacques (Distretto per il Belgio ed il Lussemburgo)
Gunter GASSER (Distretto per l’Austria)
Marcel KREIENBÜHL (Vice Presidente KI-EF)
Mirel LEVENTER (Romania)
Vladimir PROSKURIN (Kazakhstan)
Ognen STAMATOSKI (Macedonia)
Presidenti dei Comitati K-E-P: Pierre BLANCHAERT (Distretto per il Belgio ed il Lussemburgo)
Gylfi INGVARSSON (Distretto per l’Islanda e le Isole Faroes)
Karstein BRUNVATNE (Norden District)
Johannes W. DEETLEFS (Distretto per la Svizzera ed il Liechtenstein)
Alfredo LISI (Distretto per l’Italia e San Marino)
Jan ARTZ (Distretto per il Paesi Bassi)
Ernst-Dieter THOME (Distretto per la Germania)
Yvette Ducamain (Distretto per la Francia ed il Principato di Monaco)
Marek SZARATA (Distretto in formazione per la Polonia)
Ospiti: Presidente KI-EF – Grete HVARDAL
Kairat ZHAKANOV (Kazakhstan)
Ago KOKSER (Estonia)
Staff per SC-E: Direttore Amministrativo – Anne-Marie VANDENABEELE
Direttore per Membership & NCB, Coordinatore K-E-P – Lydia IVANOW
Traduzioni e Comunicazione – Carla VAN DE VIJVER
Assistente Membership & NCB – Petra KADACH
Ad 1)
Alle 9 :13 il presidente del comitato di pianificazione, J. Dehollander, ha aperto i lavori della prima conferenza per il Kiwanis Education Project (di seguito K-E-P) e ha salutato i partecipanti (si veda all. I).
Commenti del Presidente di KI-EF, Grete Hvardal :
G. Hvardal ha dato un caloroso benvenuto a tutti i partecipanti ed ha espresso soddisfazione per la presenza di delegati da tutti i Paesi interessati dal progetto, sottolineando l’importanza per l’Europa del Kiwanis Education Project. G. Hvardal ha, inoltre, positivamente commentato gli interessanti spunti emersi dalla riunione del comitato di pianificazione svolta il giorno precedente.
Ad 2)
L’obiettivo di questa prima conferenza è quello di definire la struttura e la missione dei futuri programmi K-E-P. Il Presidente ha sottolineato l‘importanza del ruolo dei distretti, in particolare per quanto riguarda la diffusione della conoscenza del progetto, la cui missione consiste nel fornire mezzi per l’istruzione dei bambini dell’Europa dell’Est e dell’Asia Centrale. Il Kiwanis Education Project si propone di selezionare progetti che funzionino come ‘ponte’ in queste aree; a tale scopo dovrà essere sviluppata una struttura ad hoc con il coinvolgimento della Kiwanis International Foundation e dei distretti europei. RSC-E avrà un ruolo importante nell’offrire supporto logistico e nel fornire informazioni sui progetti adatti. L’organo guida di tali operazioni sarà rappresentato dal consiglio del KI-EF (KI-E). La fondazione KI-EF terrà nota dei fondi; i distretti verranno coinvolti attraverso la figura del presidente di comitato
Ad 3)
M. Leventer ha presentato la relazione del comitato di pianificazione, che ha preso spunto daq quanto emerso nel corso della riunione del comitato di direzione e del consiglio dell’8 e 9 febbraio 2003 presso il RSC-E. Il Kiwanis Education Project dovrà offrire il contesto adeguato ad aiutare i bambini dell’Europa dell’Est e dell’Asia Centrale, dove il sistema educativo ha subito danni notevoli a causa della crisi economica degli ultimi anni. Il K-E-P rappresenterà il primo sforzo comune di tutti i distretti, comprese le aree non distrettuali, per organizzare un progetto che vada oltre i confini dei distretti. Ciò richiede, ovviamente, la solidarietà e la cooperazione da parte di tutti i distretti europei. Grazie alla rapida espansione verso Est, la posizione della Fondazione Kiwanis sarà senz’altro rafforzata. In generale, il programma K-E-P rappresenterà un eccellente strumento relazionale per migliorare la conoscenza su Kiwanis. Il progetto ha alla sua base la visione dell’istruzione come fondamenta per un migliore futuro per tutti i bambini, e dovrebbe aiutare a colmare la distanza tra Est ed Ovest, migliorando la comprensione e la fiducia reciproca. Di conseguenza, il progetto contribuirà ad evitare i conflitti ed a risolverli quando in atto e, in ultimo – ma non certo per importanza – il K-E-P rafforzerà nella pratica il motto di Kiwanis “servire i bambini del mondo’
Cinque sono le aree obiettivo definite dal comitato di pianificazione e basate su diversi criteri di selezione: la regione balcanica (Albania, Bulgaria, Macedonia, Serbia-Montenegro); la regione dei Paesi baltici, la Georgia, il Kazakhstan, e la Romania. La Russia e la Turchia non sono al momento incluse nel progetto, ma vedranno comunque portate a termine le attività già iniziate. I rapporti tra le aree assistite ed i distretti che si occupano dell’assistenza dovrebbero essere basati sull’esperienza e la cooperazione.
Il rappresentante polacco, M. Sparata, ha obiettato che la Polonia non dovrebbe essere elencata tra i distretti, dal momento che la sua costituzione come tale è ancora in divenire. L. Ivanow ha aggiunto che la Polonia ha già incorso alcuni esempi di progetti educativi e che l’investimento in altri Paesi non sembrerebbe essere una buona idea.
Il programma K-E-P sarà monitorato da un comitato di indirizzo che, una volta eletto, dovrà riferire ogni tre mesi al consiglio del KI-EF . Il progetto verrà inoltre sottoposto a revisione interna ed esterna.
Il programma K-E-P avrà inizio al momento della sua approvazione da parte dell’Assemblea Generale in occasione della Convenzione Europea a Cesky Krumlov il 31 maggio 2003.
Ad 4)
Il Presidente J. Dehollander ha sollecitato tutti i partecipanti a condividere la propria visione del programma K-E-P e le proprie aspettative con tutti i partecipanti alla conferenza .
AUSTRIA:
G. Gasser ha riferito il generale consenso dei club austriaci per il programma. Molti di questi stanno già realizzando progetti all’estero (ad esempio ad Hyderabad, Indonesia, Kazakhstan, etc.) che verranno conclusi per essere avvicendati da altri programmi. Tra circa un anno, il direttorio (board) austriaco solleciterà i club a partecipare ad un progetto su scala più ampia. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, il programma K-E-P – organizzato direttamente dai singoli club - non dovrebbe presentare difficoltà particolari.
BELGIO-LUXSSEMBURGO:
P. Blanchaert ha riferito la decisione, presa durante l’ultima riunione dei Governatori locali, per un contributo di 150 Euro a favore del programma K-E-P da parte di ciascun club.
ICELAND:
G. Ingvarsson ha espresso forte interesse per la partecipazione al progetto ed si è impegnato a riferire il contenuto della conferenza ai club islandesi per valutare il loro atteggiamento nei confronti del programma. Il rappresentante islandese ha inoltre ribadito l’importanza degli obiettivi del progetto K-E-P e la necessità di una cooperazione reale tra i distretti.
PAESI SCANDINAVI:
K. Brunvatne ha ricordato di essere stato nominato presidente di un comitato di distretto solo una settimana fa e di essere quindi quasi un’apprendista nell’ambito del progetto. Ad ogni modo, Brunvatne ritiene che il programma K-E-P non debba essere ritenuto altrettanto cogente per i distretti di quanto non lo fosse il progetto IDD, e l’unica differenza tra i due consisterebbe nel fatto che i club finanziatori destinerebbero le proprie donazioni ad un progetto specifico.
SVIZZERA-LIECHTENSTEIN:
Secondo quanto riferito da J. Deetlefs, sia i club che i distretti sono già impegnati in numerosi progetti, come ad esempio aiutare le popolazioni colpite dalle inondazioni. Per quanto riguarda il programma K-E-P, la Svizzera potrebbe fornire un contributo importante. Gli svizzeri, ha precisato J. Deetlefs amano i progetti concreti e ben organizzati, ed è fondamentale che in questo caso il progetto sia trasparente (la parola usata è “durschaubar”, aggettivo utilizzato per esprimere la possibilità di “guardare attraverso”). Deetlefs ha promesso che la Svizzera darà la dovuta attenzione all’esame del progetto ed ha espresso fiducia per una decisione favorevole dei club.
ITALIA-SAN MARINO:
A. Lisi ha già illustrato il programma K-E-P a tutti i club italiani, che lo hanno approvato durante la riunione tenuta a Roma nel mese di marzo. Secondo Lisi, il progetto è nella piena tradizione di quanto il distretto di Italia - San Marino ha realizzato negli ultimi tre anni. Al momento sono in corso di realizzazione vari progetti, come ad esempio quelli attuati in Albania, Madagascar, e quelli per la costruzione di pozzi per l’acqua in Africa. Per Lisi, il programma K-E-P dovrebbe mirare allo studio di nuove modalità per la raccolta di fondi, mentre fondamentale appare lo sviluppo di una rete di collegamento tra tutti i club europei.
PAESI BASSI:
Il rappresentante dei Paesi Bassi, J. Artz , ha precisato che il programma K-E-P verrà discusso durante la prossima convenzione distrettuale organizzata per il prossimo sabato ed al momento la proposta è stata affrontata solo a livello locale. Secondo Artz, sarebbero necessari ulteriori dettagli sul progetto, dal momento che egli stesso ha avuto modo di percepire molti timori tra i partecipanti ai club. Ad ogni modo, la buona organizzazione del progetto dovrebbe contribuire a raccogliere consensi.
GERMANIA:
L’impressione personale di E.-D. Thomé sul programma K-E-P è abbastanza buona. Tuttavia, il rappresentante tedesco ha precisato che l’implementazione del progetto richiederà un’intensa attività. Fatta eccezione per il governatore D. Begiebing e per lo stesso E.-D. Thomé, solo pochi funzionari sono già a conoscenza del progetto. Il distretto tedesco segue già alcuni progetti all’estero, ad esempio in Sud America, in Napal, e nei Balcani, e per questo motivo Begibing ha espresso scetticismo rispetto alla volontà dei club di organizzare ulteriori attività complesse. Inoltre, egli ha espresso il timore che molti dei ‘Kiwaniani’ tedeschi non siano particolarmente entusiasti di avere nuovamente a che fare con l’Unicef, viste le difficoltà incontrate nella precedente esperienza con il progetto IDD. L’aspetto finanziario è comunque quello che solleva le maggiori perplessità, dal momento che i fondi a disposizione sono, in questo momento, esigui. Begibing ha quindi chiesto una valutazione esatta delle risorse finanziarie necessarie.
FRANCIA:
Y. Ducamain ha ribadito la necessità di assicurare la sopravvivenza dei bambini e poi nutrirne lo spirito. Il distretto per la Francia ed il Principato di Monaco ha molta esperienza nei progetti realizzati all’estero ed, inoltre, è ‘padrino’ del club rumeno. La rappresentante francese ha chiesto ulteriori informazioni sul progetto e ha precisato che il governatore J.P. Orange non è ancora a conoscenza del programma K-E-P.
POLAND:
M. Szarata è dell’avviso che durante una conferenza tenuta a Budapest due anni fa è emeso chiaramente che la Polonia avrebbe preso parte ad un Progetto Educativo. Per questa ragione i club polacchi hanno limitato la loro attività al solo acquisto di libri scolastici, dal momento che ulteriori sviluppi sarebbero stati finanziati da la programma K-E-P. M. Szarata ha sottolineato, poi, che la Polonia dovrà affrontare numerosi problemi dal momento che l’implementazione del progetto coinciderà con l’adesione all’Unione Europea. Il rappresentante polacco ha, inoltre, chiesto che venga specificato il budget destinato al progetto.
Il Presidente J. Dehollander ha concluso stabilendo che otto distretti sono a favore del progetto, di cui due con qualche incertezza, e i restanti due non hanno ancora preso una decisione a riguardo. Il Presidente ha rigraziato gli oratori ed i membri di tutti i comitati.
Ad 5)
I delegati provenienti dalle aree obiettivo sono stati invitati a presentare le proprie relazioni sui fabbisogni educativi dei rispettivi paesi.
Kairat ZHAKANOV (Kazakhstan):
K. Zhakanov ha spiegato che le informazioni sui progetti realizzati in passato sono stati trasmessi al RSC-E su cinque dischi assieme ad un report preliminare sulla valutazione dei fabbisogni educativi dell’Asia Centrale. La raccolta dati per il programma K-E-P è ancora in corso per permettere di tracciare un quadro generale sull’uso dei fondi. Alcune proposte sono già state sottoposte ed hanno suscitato l’interesse della fondazione HIVOS ( una Ong olandese), che avrebbe già messo a disposizione dei fondi. Il programma K-E-P è molto vicino agli obiettivi dichiarati dall’organizzazione. Zhakanov ha espresso il desiderio di ottenere assistenza dai distretti per migliorare i contatti diretti. Molti dei ‘Kiwaniani’ del Kazakhstan sono favorevoli all programma K-E-P ed hanno già iniziato a raccolgliere proposte di progetto. Inoltre, all’istruzione scolastica, esistono altre aree vulnerabili che necessitano aiuto urgente. Una delle proposte già presentate riguarda, ad esempio, un centro di riabilitazione.
L. Ivanow illustra, al posto di A. Goronziani, la situazione della Georgia:
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, gli istituti tecnico-professionali costituiscono l’area maggiormente problematica. Durante l’era sovietica l’istruzione era gratuita, ma dopo il collasso dell’Unione Sovietica la situazione si è drammaticamente modificata ed il sistema scolastico è quasi allo sbando, in modo particolare per quanto riguarda gli studi tecnici. Il gruppo più svantaggiato è quindi quello dei giovani che di norma si iscrivono agli istituti tecnici, problema particolarmente sentito se si osserva che una delle principali tendenze del mercato del lavoro georgiano è quella della diffusione del lavoro autonomo. I progetti presentati dalla Georgia sono pronti ed includono l’istituzione di una scuola per il trattamento del legno, una galleria d’arte per bambini, una scuola professionale per giardinieri destinata a giovani socialmente vulnerabili, corsi di educazione sessuale e psicologica per gli alunni, corsi di educazione ecologica e prevenzione nel sistema sanitario, un centro di disintossicazione dalla tossicodipendenza da realizzare a Poti. Un progetto per la costruzione di un reparto pediatrico al centro nazionale anti-tumori di Tiblisi è stato realizzato con l’aiuto di ‘Kiwaniani’ coinvolti nei servizi sanitari pubblici (medici, etc..).
Ago Kokser (Estonia):
La discussione del programma K-E-P ha portato i club estoni alla conclusione che il progetto era già in corso di realizzazione da più di un anno. L’anno scorso, durante il mese di marzo, i rappresentanti di Lettonia, Finlandia, Lituania ed Estonia hanno deciso di realizzare un campo estivo per i figli dei ‘Kiwaniani’, che quest’anno il campo verrà organizzato in Finlandia con nove bambini e la supervisione di un adulto. Lo scopo è quello di familiarizzare i bambini con l’idea e lo spirito di Kiwani. Kosker ha espresso la speranza che questa esperienza possa continuare nel futuro e che possa essere ripetuta in altri paesi. Il successo del programma farà si che si possa passare alla realizzazione di altri programmi.
Ognen Stamatoski (Macedonia):
Il rappresentante della Macedonia ha inteso ricordare il vero obiettivo del programma K-E-P, sottolineando esplicitamente che i popoli dell’Europa Orientale e dell’Asia Centrale non dovrebbero essere considerati come dei mendicanti. Queste due aree hanno certamente dei problemi, che però non sono specifici. Quello della migrazione è un problema secolare e, da questo punto di vista, l’Europa dell’Est potrà senz’altro aiutare l’Occidente a risolvere le difficoltà legate ad i rifugiati. Stamatoski ha ricordato, inoltre, che la transizione ha fatto si che molte persone capaci si trovino ora in condizione di dover chiedere aiuto, specialmente per quanto riguarda l’istruzione, mentre il tasso di disoccupazione risulta particolarmente elevato. Per quanto riguarda il programma K-E-P , sono state identificate le seguenti aree di intervento (si veda l’allegato II):
q Infrastrutture: Carenza nella manutenzione degli edifici scolastici;mancanza di fondi.
q Sostegno agli studenti nei programmi di scambioù
q Partecipazione degli insegnanti e degli esperti ai programmi di scambio
q Educazione sanitaria e civica
q Gruppi a rischio di emarginazione
Secondo i dati raccolti in Macedonia, entro il 2005 più di 10mila bambini potranno essere aiutati dal programma K-E-P.
Mirel Leventer (Romania):
M. Leventer ha sottolineato il fatto che la Romania non è sempre appartenuta alla categoria dei Paesi europei poveri e che prima dell’avvento del Comunismo questa rappresentava una nazione di ricchezza media con una propria élite culturale. Tuttavia, la Romania è stata anche uno dei Paesi più isolati dell’ex blocco sovietico ed il programma K-E-P potrà nuovamente portare nel Paese il profumo dell’Europa. Tutti i dodici club rumeni hanno già ricevuto informazioni sul progetto. Leventer ha poi fornito alcuni cenni sui progetti dei club di Galati, Iasi (in fase di costituzione), Sfântu Gheorghe ed il KC Bucharest (si veda l’allegato III), in procinto di organizzare un corso sulla democrazia e pubblicare un manuale, per il quale è stato richiesto l’invio, da parte dei partecipanti, delle necessarie specifiche di stampa.
Ad 6)
Alle 14:20, dopo l’intervallo per il pranzo, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi:
Gruppo1:
K. Zhakanov, V. Proskurin, A. Kokser, M. Szarata, M. Leventer, G. Ingvarsson, A. Lisi, L. Ivanow, J. Dehollander
Group 2:
E.-D. Thomé, G. Gasser, H. Deetlefs, M. Kreienbühl, J. Artz, Y. Ducamain, P. Blanchaert, O. Stamatoski, ed il Presidente del KI-EF G. Hvardal
Alle 15:45, i due gruppi si sono nuovamente incontrati per riferire dei risultati raggiunti dai rispettivi gruppi di discussione.
Relazione del gruppo1:
M. Leventer ha riferito che il dibattito del primo gruppo ha riguardato soprattutto la situazione della Polonia. I partecipanti hanno cercato di convincere il rappresentante polacco M. Sparata cge la struttura presentata in precedenza non è ancora stata fissata e deve pertanto essere considerata alla stregua di una proposta. La Polonia potrebbe essere aiutata dai distretti ed A. Lisi ha suggerito che il programma potrebbe partire con piccoli progetti che necessitano della collaborazione di autorità di più alto grado, spiegando alcune norme e regolamenti dell’Unione Europea che potrebbero essere rilevanti per l’implementazione del programma K-E-P. V. Proskurin ha chiesto informazioni sul funzionamento del comitato di pianificazione, mentre gli altri membri hanno fatto presente che tale comitato verrà sostituito da un comitato di indirizzo una volta che il programma sarà stato approvato ufficialmente dai delegati all’Assemblea Generale di Cesky Krumlov.
Relazione del gruppo 2:
H. Deetlefs ha spiegato che i membri del suo gruppo si sono detti favorevoli a che i presidenti dei comitati distrettuali restino in carica per un periodo di tre anni, così da assicurare una ragionevole continuità, mentre i membri del comitato potranno essere sostituiti senza vincoli. Per quanto riguarda l’attività di marketing del programma K-E-P, il gruppo ha deciso che ragazzi e ragazze debbano essere ugualmente rappresentati nel materiale informativo. Infine, la versione francese della presentazione del programma dovrà essere corretta a pagina 11, sostituendo il termine ‘assistere’ con la parola ‘aiutare’.
Ad 7)
O. Stamatoski ha rammentato ai partecipanti che restano solo sette settimane per far partire il programma. Il compito del comitato di pianificazione è ora quello di preparare ed organizzare la presentazione del programma stesso in vista dell’Assemblea Generale della Convenzione Europea del 32 Maggio 2003 a Cesky Krumlov. La bozza dovrà essere distribuita a tutti coloro che sono coinvolti. La pubblicazione delle brochure informative – costituite da tre fogli con cinque paragrai ed alcune foto scelte appositamente per attirare l’attenzione – è stata pianificata dal comitato mentre il 1° Maggio 2003 è il termine ultimo per l’invio di contributi e suggerimenti per le brochure. Il materiale verrà tradotti in cinque lingue, Francese, Inglese, Tedesco, Italiano, ed Olandese, e saranno disponibili versioni in russo e polacco. Per ridurre i costi, le brochure potranno essere stampate in 5mila copie nei Paesi dell’Europa dell’Est, e successivamente all’approvazione ufficiale potrebbe aggiungersi ulteriore materiale, come, ad esempio, poster e similari.
Secondo A. Lisi, i Governatori eletto dovrebbero essere informati sul progetto K-E-P e coinvolti maggiormente nell’intero processo, fino a considerarlo parte del loro programma, pena la perdita di credibilità da parte dei governatori stessi. Le minute della conferenza verranno inviate a tutti i partecipanti, ai Governatori ed ai Governatori Eletti.
O. Stamatoski ha proposto il lancio di un progetto pilota che potrebbe essere presentato già a Cesky Krumlov. H. Deetlefs ha invece suggerito di iniziare a distribuire matite non appena il programma K-E-P sarà stato ufficialmente approvato.
Infine, K. Brunvatne ha annunciato che è disponibile anche una spilla ha forma di libricino che potrebbe essere usato per l’attività di raccoltà fondi del programma K-E-P. G. Hvardal ha spiegato che lintenzione è quella di venderle per 5,- € l’una.
G. Gasser ha illustrato la bozza di la bozza di un modulo per la descrizione del progetto presso i comitati di distretto ( si veda l’allegato IV).
Osservazioni finali del Presidente G. Hvardal:
G. Hvardal ha espresso l’augurio che ciascuno dei partecipanti riporti impressioni positive della conferenza e che l’Assemblea Generale di Cesky Krumlov approvi il programma K-E-P. Grete Hvradal ha inoltre chiesto ai delegati di diffondere il più possibile le informazioni sul K-E-P.
Il Presidente J. Dehollander ha invitato i partecipanti a fare opera di convincimento dell’importanza di realizzare il programma K-E-P.
Alle 16:30, la prima conferenza K-E-P è ufficialmente conclusa dal presidente del comitato di pianificazione J. Dehollander.
٭٭٭
Allegati:
1. Lista dei Partecipanti (doc 41 Kb)
2. Presentazione del K-E-P Macedonia (O. Stamatoski) (pdf 1,78 Mb)
3. Proposte dei progetti K-E-P rumeni (M. Leventer) (doc 45 Kb)
4. Modulo per la descrizione del progetto (G. Gasser) (xls 20 Kb)