(Venerdì
13 febbraio 2004)
Anche il Kiwanis
Junior riflette sulla povertà
Cos'è la
povertà? Chi sono i poveri del ventunesimo secolo?
Qual è la condizione economica delle famiglie
italiane? Sono stati questi alcuni degli interrogativi
a cui si è cercato di rispondere nel corso di una
conferenza organizzata dal Kiwanis Junior Club di
Reggio Calabria dal titolo: "La schiera degli
invisibili: la situazione dei poveri in Italia".
L'incontro che s'inquadra nel ricco programma
d'iniziative costantemente dirette all'approfondimento
delle tematiche più attuali relative alla nostra
società, è stato introdotto dal presidente Saverio
Gerardis e realizzato grazie al contributo della dott.
Sabrina Munaò che ha effettuato un'interessante
indagine sul tema.
In base ad una ricerca socio-statistica si è avuto
modo, infatti, di esaminare la questione della povertà
quale fenomeno non più strettamente riferito solo ai
"paesi del terzo mondo", ma oramai inevitabilmente
collegato anche ai paesi industrializzati.
In particolare, volgendo l'attenzione alla
situazione italiana, il quadro prospettato non può
essere certamente considerato tra i più ottimistici.
Analizzando, infatti, gli ultimi dati forniti
dall'ISTAT, relativi alle varie soglie della povertà
in tutto il territorio nazionale, si è potuto
costatare che sono ben 926.000 le famiglie che
soffrono la fame con un 'incremento costante della
povertà soprattutto nelle regioni del Nord e del Sud
della penisola. Il motivo di tale preoccupante
aumento, stando sempre alle statistiche, sarebbe da
ricondursi rispettivamente all'aumento del costo della
vita ed al grave problema della disoccupazione.
Inoltre, sarebbe soprattutto il Sud, dove
l'incidenza della povertà arriva a toccare il 22% (più
del doppio della media nazionale), a trovarsi in una
situazione alquanto svantaggiata.
Se si cerca, poi, di dare un volto ai poveri del
nuovo millennio, osserviamo che non esiste una
categoria ben precisa. Non si tratterebbe solo di
immigrati clandestini, nomadi, emarginati o malati di
mente, poiché la "nuova povertà" colpisce
trasversalmente un po' tutti mietendo le sue vittime
anche tra la gente normale. Sarebbero a rischio,
soprattutto, le famiglie con più di tre figli oppure
quelle il cui capofamiglia registra un basso livello
d'istruzione.
Particolarmente indicativi, infine, i dati
concernenti la condizione delle donne in base ai
quali, queste ultime, soprattutto se vedove,
divorziate o nubili, rappresenterebbero insieme ai
bambini la fascia più debole della società e per tale
motivo maggiormente propense ad essere colpite dalla
povertà.
Margherita Ambrogio