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(Sabato 15 novembre 2003)
Reggio, la città dei sette fiumi
“Reggio: una storia di tremila anni fa. La fondazione
della colonia reggina, uno sguardo tra storia e
leggenda”: è stato questo il titolo di una conferenza
organizzata lo scorso 7 novembre dal Kiwanis Junior
Club della nostra città e dal suo presidente Saverio
Gerardis.
L’incontro è stato l’occasione per compiere un vero e
proprio viaggio nel passato, un lungo excursus alla
scoperta delle origini storiche e leggendarie di
Reggio, grazie all’interessante relazione del giovane
archeologo Enrico Tromba che, con grande
professionalità, ha saputo tracciare le più
significative tappe storiche che hanno portato alla
fondazione della nostra città riuscendo a calamitare
l’attenzione del pubblico presente.
La leggenda narra che, nel 1200 a.C., Oreste, figlio
di Agamennone, dopo aver vendicato la morte del padre,
si recò in un luogo misterioso per purificarsi dalle
proprie colpe: era Reggio, “La città dei sette fiumi”.
La storia, invece, tramandata dal grande Tucidide, ci
dice che “Rhegion” fu una colonia calcidese, nata
dalla grande colonizzazione greca avvenuta intorno al
750 - 700 a.C.
I Greci, penetrati nelle coste calabresi, si
mescolarano con la popolazione indigena comandata dal
famoso re Italo, dal nome del quale deriva quello
della nostra penisola.
“Rhegion”, il cui significato etimologico si fa
risalire al verbo greco “Rhegnumi” corrispondente
all’italiano “spezzare”, “rompere”, con chiaro
riferimento alla frattura ed alla separazione dalla
Sicilia, divenne nel V - VI sec. a. C., una città
molto importante non solo per la fabbricazione delle
monete, per le opere dei bronzisti e la produzione di
pregiate ceramiche, ma soprattutto perché centro di
splendore culturale e letterario.
Reggio rientrò, così, tra le città della “Magna
Grecia”, a significare quasi che la figlia avesse
superato la madre in bellezza, grandezza, ricchezza.
Anche nella Bibbia e, precisamente, negli Atti degli
Apostoli troviamo chiare tracce della storia di
Reggio.
S. Paolo, infatti, nel suo lungo viaggio di
evangelizzazione, muovendosi dalla vicina Siracusa,
giunse nella nostra città che, da quel momento,
ricevette il dono della fede facendolo proprio per
sempre.
Così come viene riportato nella frase scritta in
lettere greche incisa nel pronao della nostra
cattedrale dove si legge: “E di qui costeggiando,
giungemmo a Reggio”.
Margherita Ambrogio
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12 novembre
2003 |
«Clown therapy»: il
Kiwanis junior Catania Est regala un sorriso ai
bambini ricoverati al Policlinico
«Clown therapy»: il Kiwanis junior
Catania Est regala un sorriso ai bambini ricoverati al
Policlinico
Ore indimenticabili, quelle trascorse, giovedì 6
novembre, dai bambini ricoverati nel reparto di
Pediatria del Policlinico Universitario. Il Kiwanis
Junior Catania Est ha organizzato, infatti, un
pomeriggio di "clown therapy". Questa terapia, che
ormai da tempo sta prendendo piede in tutto il mondo,
ha dimostrato che il paziente, soprattutto se in
giovane età, reagisce meglio alle cure mediche quando
la permanenza in ospedale è allietata dalla così
chiamata "terapia del sorriso". E' stata proprio
questa la ratio dell'iniziativa realizzata dai giovani
kiwaniani del Catania Est, che hanno allestito una
squadra di nove clown, truccati a dovere con parrucche
variopinte ed i tipici nasoni rossi, i quali, una
volta arrivati nel reparto di Pediatria, hanno donato,
oltre al "sorriso", palloni, bambole ed altri
giocattoli a tutti i bambini presenti. Un pomeriggio
di festa, insomma, per i piccoli ricoverati che hanno
dimenticato, almeno per qualche ora, i disagi ed i
loro problemi di salute. Da sempre è stato
difficoltoso, per tutti i genitori, portare i bambini
in ospedale, anche solo per un semplice accertamento,
ma grazie alla "clown Therapy", tale difficoltà può
essere in parte superata, "trasformando" l'ospedale
agli occhi dei piccoli, in un luogo piacevole dove
addirittura è possibile vedere allegri e buffi
pagliacci che giocano con loro nelle camerette e nei
corridoi.
Il presidente del Kiwanis Ct Est, Antonio Ciravolo ed
il vice presidente Fortunato Perez, unitamente a tutti
i soci, hanno promesso che questa esperienza, visto
l'entusiasmo con cui è stata accolta, non rimarrà un
unicum, ma continuerà sicuramente, in base alla
disponibilità degli Enti, anche in altri ospedali
cittadini e della provincia.
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(Domenica11 novembre 2003)
Ripercorsi durante una
conferenza organizzata dal club service Kiwanis Junior
I tremila
anni di storia di Reggio Calabria
"Per
vivere e comprendere il presente bisogna conoscere il
passato. Questa sera daremo un'occhiata allo scrigno
di segreti che ci portiamo dietro". Con queste parole
ha esordito Enrico Tromba, relatore per il secondo
incontro organizzato dal Kiwanis junior. "Reggio: una
storia di tremila anni fa. La fondazione della colonia
reggina, uno sguardo tra storia e leggenda" il titolo
della conferenza tenutasi venerdì nei saloni del
Miramare. Rhegion è il viaggiatore. Acqua e Apollo i
due capisaldi del viaggio. Viaggio che inizia più di
tremila anni fa, tra le pagine dei poemi omerici. È
"la città dei sette fiumi" il luogo in cui Oreste si
recò per purificarsi nelle sue acque ed erigere un
tempio consacrato ad Apollo. È Reggio nel suo primo
riferimento letterario. Ma quando sarà fondata la
nostra città? "Dove l'Apsia (Calopinace), il più sacro
dei fiumi, si getta in mare, troverai una femmina che
sposa un maschio; lì fonda una città, perché il dio ti
concede la terra Ausonia": queste furono le parole che
l'oracolo disse ai calcidesi, nostri fondatori per la
leggenda ma anche per la storia. Il panorama è
l'ottavo secolo a.C. I greci iniziarono a guardare
verso nuove terre. L'Italia meridionale e il litorale
ionico diventarono le mete principali della
colonizzazione greca. Gli abitanti di Calcide
fondarono Naxos, la prima colonia in Sicilia.
Costeggiando la costa, giunsero nella parte
settentrionale dell'isola. La chiamarono Zancle
(falce), ispirandosi alla forma del porto. È da qui
che si imbarcarono per approdare nella terra governata
dal re Italo. La battezzarono col nome di Rhegion
(spezzata, divisa), dando vita ad una colonia tanto
splendida da superare la madrepatria: nasce la Magna
Grecia. Tra il VI e il IV secolo la nostra divenne una
delle città più prestigiose. Fu il paese natio di
importanti uomini come Ibico e Teagene. Fiorente nella
produzione ceramica, contraddistinta dalla picca,
Rhegion fu una delle colonie che ebbero una propria
moneta. Il toro con la testa umana fu solo la prima
icona. La lepre e l'auriga di mule saranno poi l'episema
del denaro in corso sotto il dominio di Anassila.
Quest'ultimo re conquistò Zancle e diede così vita al
regno dello stretto. Giunti nel 271 a.C., per i romani
Regium fu "fidelissima". Concessero ai suoi abitanti
la cittadinanza e il diritto di voto. Penetrarono
nell'entroterra e costruirono due arterie stradali: la
Popilia, tirrenica, e la Herculia, quella che noi oggi
chiamiamo statale 106. "E di qui (Siracusa)
costeggiando giungemmo a Reggio": sono le parole
riportate sul portale della cattedrale, le stesse che
scrisse San Paolo e che a noi giungono attraverso gli
Atti degli apostoli. Nominata, dunque, anche nel libro
dei libri, la nostra città fu luogo di
interculturalità, emporio del Mediterraneo, "la terra
- come l'ha definita Tromba - di cui noi oggi ci
dobbiamo innamorare".
Virginia Di Marno
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Venerdì 7 novembre 2003
I venerdì
del Kiwanis Junior a Reggio
Per il
ciclo “I venerdì del Kiwanis Junior”, si terrà venerdì
7, alle ore 19, nel Grande Albergo Miramare di Via
Fata Morgana a Reggio Calabria, una conferenza dal
titolo “Reggio, una storia di tremila anni fa. La
fondazione della colonia reggina, uno sguardo tra
storia e leggenda”.
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