Anche Zubin
Mehta, uno dei maggiori
direttori al mondo e lo
straordinario pianista
Rudolf Buchbinder offrono,
a titolo gratuito, il loro sostegno
al Teatro Carlo Felice con un
eccezionale concerto sinfonico
corale dedicato a Beethoven.
Il
programma si aprirà con la rara e
luminosa cantata per coro e
orchestra di Ludwig van Beethoven su
testo di Goethe,
Meeresstille und Glückliche Fahrt
op. 112, in italiano
"Calma di mare e viaggio felice",
per coro e orchestra, composta nel
1815. Dalla filosofia alla
letteratura, il testo di Goethe
parla della "calma profonda delle
acque" nella bonaccia e del ritorno
della brezza che "scioglie il nodo
angoscioso". Beethoven riprende qui
l'idea della Sinfonia n. 6, ossia la
possibilità di restituire in musica
il sentimento della natura, però con
un uso imitativo e non evocativo del
coro. Sono le voci che, sulle lunghe
note tenute dagli archi, evocano "il
liscio specchiare delle acque"
mentre i fiati sottolineano la
parola "Weite" (lontananza) e poi
sul tempo di una barcarola spezzano
l'incantesimo, passando al "Viaggio
felice".
Secondo brano in programma, il
celeberrimo Concerto per
pianoforte e orchestra n. 5
in mi bemolle maggiore op. 73 che
per la sua passione ed esuberanza,
in Inghilterra, fu subito chiamato
Emperor, Imperatore, fu scritto
nella prima parte del 1809 poco
prima che i francesi invadessero
l'Austria, fu terminato nel 1810 ed
è dedicato all'arciduca Rodolfo. Un
concerto dove l'attenzione è
focalizzata sul pianoforte che, con
tecniche per lui nuove (ottave
martellate e ottave alternate tra le
due mani), Beethoven porta ad una
brillantezza iridescente, come pure
sulla ricchezza di combinazioni
timbriche inabituali che permea
tutta la partitura sino a giungere
alle ultime battute in cui suonano
insieme solo il pianoforte e i
timpani.
Il concerto si chiuderà con la
sublime Sinfonia n. 7 in la maggiore
op. 92, a proposito della quale
Richard Wagner, colpito
dall'elemento ritmico che, senza
soluzione di continuità, domina
l'intera partitura, scrisse: "Questa
sinfonia è l'apoteosi della danza. È
la danza nella sua massima essenza,
l'azione del corpo tradotta in suoni
per così dire ideali" (L'Opera
d'arte dell'avvenire). In effetti
qui il ritmo sembra essere la fonte
da cui tutto scaturisce: la Sinfonia
si apre con una lunga Introduzione
lenta, una preparazione di tono
maestoso e di stile molto classico
cui segue un brillante tempo Vivace
che costituisce l'elemento portante
della partitura. È interessante
notare come il passaggio tra i due
elementi non avvenga semplicemente
con l'inizio di un nuovo tema,
com'era prassi, ma appunto con una
figura ritmica pronunciata prima dal
flauto, poi dagli altri elementi a
fiato. Solo quando il movimento
della danza, simile ad una giga, si
è affermato in modo chiaro, il
flauto si distende sul primo tema,
sottolineato ritmicamente dagli
archi e poi ripreso da tutta
l'orchestra. Questo tema, cui si
aggiunge solo un altro elemento
melodico più avanti, viene
sottoposto da Beethoven a continue
variazioni che ricordano l'antica
condotta polifonica e genera un vivo
contrasto tra questo arcaismo di
scrittura e la dinamicità del ritmo.
Il secondo movimento è un raffinato
Allegretto, una sorta di sogno
incantato costruito su un ritmo
assai semplice ma meravigliosamente
efficace, una musica di stupefacente
leggerezza percorsa da qualche
brivido. Nel Presto Beethoven ha
compiuto un altro passo verso
l'astrazione lasciandone il senso al
confronto di timbri e pesi di suono
diversi, per finire sullo
scatenamento ritmico dell'Allegro
con brio, costruito su grandi
entusiasmanti blocchi sonori e,
ancora una volta, dominato dalle
preziosità di un ritmo padroneggiato
con fantasia inesauribile.
Direttore
Zubin Mehta
Pianista
Rudolf Buchbinder
Ludwig van
Beethoven
Meeresstille
und Glückliche Fahrt op. 112
Concerto per pianoforte e orchestra
n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73
"L'Imperatore"
Sinfonia n.7 in la maggiore op. 92
Orchestra e Coro del Teatro Carlo
Felice