da Beppe Lucchin
Il Kiwanis in Italia –
Proposte di sviluppo
Analizzare ed affrontare il
problema dello sviluppo del Kiwanis in
Italia scaturisce dalla constatazione che
esistono vaste aree geografiche prive della
presenza del Kiwanis e della limitata
espansione e diffusione nelle regioni in cui
i Kiwanis Club sono presenti. Il territorio
della nostra penisola è molto vasto, con
problematiche diverse, ed è pertanto il
soggetto ideale per lo studio di iniziative
di miglioramento e sviluppo indispensabili
per attuare un cambiamento nella politica
locale e distrettuale del Kiwanis.
Il territorio nazionale si
presenta a pelle di leopardo; cioè a zone
prive di Kiwanis o con una attività
stagnante o scarsa e latente, si
contrappongono isole felici dove il Kiwanis
consegue consensi e riconoscimenti. È noto
che il Kiwanis, accreditato al pari degli
altri importanti Sevice Club dai più alti
organismi ed istituzioni mondiali, sul
nostro territorio non gode altrettanta
notorietà e popolarità.
La rete territoriale, troppo
estesa e dispersiva, è stata da più parti
indicata come la causa principale
d'isolazionismo e di scarsi rapporti tra i
Club. In questa situazione i Club tendono a
gratificarsi attraverso attività svolte
all'interno del territorio presidiato con la
conseguenza di privilegiare attività di
consolidamento a scapito della divulgazione
e del proselitismo necessari per un'efficace
attività di crescita e potenziamento.
Da qui la necessità di
sviluppare strategie ed iniziative per
rilanciare l'immagine del Distretto e dei
Club sul territorio, nel convincimento che
il Club è un sistema aperto che risente di
vincoli interni ed esterni che ne
condizionano il funzionamento. Proprio
l'ambiente esterno, ormai saturo da
iniziative umanitarie di volontariato,
richiede una verifica del ruolo del Kiwanis
nella comunità sociale.
È il tempo di rivedere il
nostro comportamento ed il modo di
rapportarci con il mondo esterno,
progettando e sperimentando nuove strade di
sviluppo. Considerare l'applicazione di un
certo tipo di marketing per diffondere i
nostri principi e la nostra immagine,
studiare una ristrutturazione della rete
territoriale, valutare la concessione di una
certa autonomia alle Divisione, sono
concetti che non devono spaventare nessuno.
Anche l'ipotesi di formare un
nuovo Distretto con le Divisioni del nord
Italia non deve fare paura; l'evento,
tutt’al più, deve essere visto come una
grossa opportunità per operare il più
stretto rapporto con il territorio,
favorendo così la crescita del Kiwanis. Il
vero cambiamento non è solo frutto di
alchimie più o meno marcate di
organizzazione strutturale, ma è soprattutto
modificazione dell'essere e sentirsi
Kiwaniano.
Occorre sostituire all'antica
cultura kiwaniana, che insegnava “a
parlare delle cose”, una nuova cultura
che insegni “a fare le cose”. Si
tratta di dare al Socio una formazione
mentale non puramente teorica, ma capace di
guidarlo nel mondo e nella società.
È una questione di uomini.
Ogni Kiwanis Club per cresce e svilupparsi
deve possedere Soci validi, affezionati ed
appassionati e avere Officer preparati,
motivati ed entusiasti.
Giuseppe Lucchin