da Giuseppe Lucchin
LA COOPERAZIONE, LINEA GUIDA NEL CLUB
Ho partecipato al Corso di Formazione
Distrettuale per i Club delle Divisioni dell'area Nord,
svoltosi presso il KC di Como il 14 marzo scorso. La parola,
o meglio la necessità, che è stata da alcuni dei partecipanti
espressa in modo esplicito, ma che si sentiva aleggiare tra
tutti i partecipanti in sala, è stata la “cooperazione”.
Il termine, come si sa, esprime “l'operare
insieme per il conseguimento di uno scopo, di un fine comune,
in qualunque iniziativa o attività”
In un contesto sociale le sinergie necessarie
per poter ottenere dai propri iscritti un costruttivo impegno
protratto nel tempo, devono correlarsi sinergicamente con una
organizzazione nella quale i componenti sono realmente
orientati alla realizzazione di un obiettivo comune.
Pertanto, il successo della nostra associazione è legato,
principalmente, al coinvolgimento ed alla cooperazione delle
risorse umane presenti in essa, indipendentemente dal ruolo o
dalla loro posizione gerarchica.
Per il raggiungimento di tale finalità,
risulta essere davvero rilevante la creazione di un vero e
proprio ambiente di apprendimento, nel quale le conoscenze
vengono condivise ed implementate dai vari membri del gruppo.
Ne consegue la necessità di creare un clima
interno partecipativo, nel quale tutti gli individui
realmente interagiscono tra loro, nella piena consapevolezza
delle potenzialità e del valore aggiunto apportato da ogni
singolo elemento. Le suddette argomentazioni costituiscono
senza dubbio alcune delle premesse basilari per la
costruzione di una cultura organizzativa nella quale la
cooperazione, la creatività e l'iniziativa personale
assumono un ruolo rilevante per il raggiungimento degli
obiettivi. In quanto, attraverso la cooperazione, le
informazioni, le esperienze e le valutazioni di ciascun
individuo diventano patrimonio comune dell'intera
organizzazione.
La formazione diviene quindi un processo di
interazione sinergico, basato sulla possibilità della
correzione individuale e collettiva degli errori. Tali
obiettivi e finalità risultano tanto più efficaci quanto più,
attraverso una fattiva collaborazione, si sviluppa
all'interno dell'organizzazione la possibilità che, oltre
alle conoscenze esplicite, anche quelle tacite abbiano una
loro implementazione. Diventa pertanto indispensabile che
ogni Socio abbia la capacità e l'abilità per un costruttivo
lavoro di gruppo che può essere inteso come “l'insieme
di due o più persone che comunicano e collaborano tra loro,
regolarmente, per il raggiungimento di uno o più obiettivi
comuni”.
L'obiettivo comune deve essere, naturalmente,
in sintonia con gli scopi del Kiwanis.
Avere un fine comune non è certamente
sufficiente per la creazione di un gruppo di lavoro
efficacemente organizzato. La cooperazione si estrinseca
normalmente all'interno di due tipologie di gruppi: formali
ed informali, entrambi essenziali allo sviluppo
organizzativo. I gruppi formali, definiti in base a
specifiche esigenze organizzative e particolari
caratteristiche individuali, aggregano determinati soggetti
per il raggiungimento di un fine comune. I gruppi informali,
invece, traggono origine dalle esigenze di interazione
sociale, di amicizia, di comunicazione e di status.
Talvolta il gruppo informale può coincidere
con quello formale, con la differenza che i membri del
gruppo si riconoscono più nel leader informale che nel capo
dell'organizzazione. Diviene quindi fondamentale che ognuno
operi con atteggiamento aperto e propositivo, ricercando con
convinzione il contributo di tutti. Ogni singolo Socio, con
le sue caratteristiche distintive rappresenta un valore
significativo per il Club. Per ottenere la massima efficacia
della cooperazione, ogni individuo deve contare sulla
piena fiducia degli altri.
Deve inoltre agire in totale trasparenza e nel
rispetto delle basilari norme etiche. Qui subentra il ruolo
critico della leadership; il rispetto dei valori d'ordine
etico dipende infatti proprio dalla capacità di guida del
gruppo da parte del leader. La cooperazione comporta
necessariamente l'evoluzione da una struttura gerarchica
verso una più competitiva e flessibile, nella quale si
incoraggia lo scambio di conoscenze ed esperienze reciproche.
Questa tipologia favorisce la qualità e la
competitività strutturale; per di più, la responsabilità
affidata ai vari membri, collettivamente, si traduce in una
maggiore motivazione ed in un maggiore impegno rispetto al
lavoro individuale. La composizione di un Club assume senza
dubbio peso determinante per la sua esistenza. E' quindi
importante che l'efficacia di un Club venga valutata dalla
consistenza numerica, dalla composizione e dalla coesione
interna.
Per compiti complessi risultano più idonei
Club formati da un numero significativo di membri, non
elevato, aventi caratteristiche diverse tra loro, che sia in
grado di facilitare un proficuo scambio di idee e punti di
vista in una logica di concreta cooperazione.
Per quanto attiene la coesione interna, il
senso di appartenenza e l'accordo sugli obiettivi
organizzativi, oltre che sui processi da attuare, ne
rappresentano basilari fattori costitutivi. In sintesi, per
una collaborazione reale ed efficace, non si può non
condividere che gli individui debbano essere dinamici ed
intraprendenti per poter trarre maggiori benefici dalle
competenze altrui.
Giuseppe Lucchin – KC Bergamo Orobico