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Intervento del Governatore
all’insediamento
Jesi del 13.9.2008
Gentili Socie, cari Soci e gentili Ospiti
Un grazie di cuore a tutti Voi che avete voluto
partecipare a questa Cerimonia ed un caloroso benvenuto in
questa terra, le Marche, che è così bella e generosa, ma –
ahimè – poco conosciuta.
Eppure ha espresso personaggi del calibro di
Leopardi e della Montessori, di Raffaello e di Gioacchino
Rossini, di Enrico Mattei e di Aristide Merloni.
Tutti personaggi che hanno dimostrato nella loro
vita una grande tenacia e raggiunto risultati esemplari, eppure
tutti – come dire – con una certa ritrosìa nell’ apparire,
tipica dei marchigiani.
Vorrei svolgere le funzioni di Governatore con
lo stesso spirito: tenacia, impegno, risultati, ma senza il
bisogno di apparire.
Vorrei essere degno di questa terra, le Marche,
per poter esprimere l’ equilibrio e l’ armonia di questo
paesaggio e di questa popolazione.
1.
Ci sono stati (e ci saranno) Governatori
“EROICI”, che in forza del loro impegno hanno raggiunto
risultati importanti: basti citare – per tutti – il Governatore
Mignolo che, con il Suo Service “Sabbia per acqua”, è
riuscito a far costruire più di 150 pozzi in Kenia.
Ci sono stati (e ci saranno) Governatori
“CARISMATICI”, che con il loro talento sono riusciti a
trascinare i kiwaniani verso mete ambiziose.
Io non sarò né un Governatore “eroico”, né
“carismatico” e non perché mi manchi l’ impegno o il senso di
responsabilità che lo svolgere questa funzione comporta, né
perché il buon Dio non mi abbia fornito di un qualche talento.
E’ che io vorrei essere un Governatore “DI
SQUADRA”.
2,
Per spiegare cosa intendo per “Governatore di
squadra” permettetemi di citare un episodio di quando ero un
ragazzo che ad Ancona frequentava la scuola di canottaggio.
Ricordo sempre che l’ allenatore ci diceva:
“Guardate che non vincerete se ognuno di voi metterà tanta
forza nel remare, ma solo se remerete insieme in sincrono,
tutti quanti nello stesso tempo e nella stessa direzione”.
Questo credo che si debba fare nel Kiwanis:
“remare tutti insieme nella stessa direzione” senza farsi
distrarre da protagonismi improduttivi o dalla constatazione
che abbiamo meno “forza fisica” di altri: noi kiwaniani siamo
uniti perché abbiamo un’ ideale unico e condiviso e se
opereremo “in sincrono” i risultati arriveranno.
3.
La Squadra siete TUTTI
VOI perché, al di là degli incarichi, condividiamo gli stessi
valori e lo stesso ideale.
E guardate che quando l’
ideale è chiaro – impegno per la tutela degli interessi e dei
diritti dei minori -, quando i valori sono condivisi e diffusi
in modo omogeneo dalle Alpi alla Sicilia, allora i fattori di
unità e coesione prevalgono sui particolarismi, sulle
differenze, che è pure fisiologico che esistano, e sui
protagonismi inutili.
4.
E’ in questo quadro che
ho pensato di creare, accanto alla struttura ufficiale fatta
dagli Officers del Distretto (Governatori – Past, Eletto ed io
-, Luogotenenti, Tesoriere e Segretario) una STRUTTURA
OPERATIVA di coordinamento delle attività essenziali
per un Distretto: i temi del Service, dello Sviluppo
strategico, della Formazione, della Comunicazione (che è
qualcosa di più della semplice informazione) hanno bisogno di
REFERENTI, che accanto e a supporto dei Luogotenenti possano
essere il punto di coagulo, di diffusione delle esperienze
positive da un Club e da una Divisione agli altri, possano
essere coloro che – con programmi precisi e valutazione dei
risultati raggiunti – riescono a far fare un salto di qualità
al Kiwanis Italia-San Marino.
5.
Come dissero ad un
importante uomo politico ormai scomparso: “Il convento è
povero ma i frati sono ricchi”, così la mia sensazione
è che – nel Kiwanis – esistano ricchezze (di esperienze e di
capitale umano) a livello di Club che però rischiano di essere
confinate al livello locale, perché non c’ è chi è capace di
diffonderle, di pubblicizzarle, di rendere più OMOGENEO lo
standard e lo stile del Kiwanis.
6.
Una struttura siffatta
(linea gerarchica tradizionale e referenti funzionali
che attuino il coordinamento a livello di Sud, Centro e Nord
Italia, con un coordinatore nazionale) non dovrà essere
occasione di sovrapposizioni e/o di conflitti di competenza, ma
piuttosto garantire l’ operatività di un Club di Servizio come
il nostro, per renderlo più efficiente (in termini di rapidità
di risposta) e più efficace nel raggiungere risultati esemplari
nella nostra missione di fondo: tutela e servizio verso i
minori.
E’ una struttura
sperimentale e sarà il “campo” a dare concretezza e contenuti
al loro agire: quello che dobbiamo favorire è la creazione di
una “FILIERA” che partendo dal singolo Club, passi nelle
Divisioni e raggiunga il livello centrale, indicando Soci che
svolgano il ruolo di punti di riferimento – ai diversi livelli
- sui temi fondativi della nostra identità.
7.
La nostra identità: in
questi tempi in cui nella nostra società i valori sono confusi
e contradditorii, in cui le giovani generazioni rischiano di
non avere più ESEMPI di una vita fondata sui valori, noi del
Kiwanis abbiamo chiaro cosa offriamo e cosa siamo: noi siamo un
Club Service, non solo una semplice Associazione di volontari,
siamo un Club di persone speciali diffuso non solo a livello
locale, ma a livello internazionale, noi abbiamo come scopo
fondamentale quello della tutela dei minori.
8.
Già nel mio Programma a
San Marino, poi confermato a Taormina, avevo indicato come
obiettivo prioritario quello dello SVILUPPO e della CRESCITA.
Lo mantengo , in ciò in
sintonia con le strutture europee e internazionali, nonché con
il Piano triennale approvato a Taormina.
Ma c’ è di più: un altro
macro-obiettivo è quello di rendere il Kiwanis una
ISTITUZIONE riconosciuta, in grado di interloquire ai diversi
livelli (Stato, Regioni e Comuni) con le altre Istituzioni sul
tema specifico dei minori.
Se viene fatto da qualche
parte un Convegno sul Tribunale dei Minori e nessuno invita il
Kiwanis, vuol dire che abbiamo mancato nella nostra missione di
fondo.
Dobbiamo sempre più
essere gli interlocutori naturali ed indispensabili quando si
parla di “minori”.
9.
Mi rendo conto che si
tratta di obiettivi ambiziosi, ma quando si intraprende un
percorso lungo e difficile, l’ importante è partire attrezzati
e cominciare a fare un passo dopo l’ altro con tenacia, in un
processo che si diffonde sempre più e che – peraltro – è
entusiamante.
La mia squadra ed io ce
la metteremo tutta.
Vi assicuro che questi
impegni fanno tremare le vene nei polsi: è per questo motivo
che diventa insopportabile quando ci si perde in beghe
personalistiche e strumentali, dilapidando in questo modo una
delle nostre risorse più preziose, che è la disponibilità di
tempo.
10.
Siamo chiamati ad un
compito alto: ce lo chiede il Kiwanis International, ce lo
chiede il KIEF, la società italiana, ma soprattutto ce lo
chiedono quei “children” che hanno bisogni e diritti che devono
essere tutelati e che sono la ragione ultima della nostra
esistenza come Club.
Nessuno di noi può
tirarsi indietro, nessuno di noi vuole tirarsi indietro
E’ con questo spirito che
assumo l’ incarico, che mi impegno a dare tutto me stesso in
questo magnifico obiettivo, che invito tutti Voi a collaborare
per far sì che si possa dire con orgoglio e dignità: “Io
sono un membro del Kiwanis”.
SERGIO
ROSSI
Governatore Anno Sociale 2008-2009
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