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PIEMONTE 3

 

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KC Novara Monterosa


I soci del Kiwanis Club Novara MONTEROSA hanno trascorso una effervescente serata, cui hanno partecipato le giornaliste e scrittrici Elena Mora, caporedattrice del settimanale “Diva e Donna” e Luisa Ciuni, caposervizio moda del quotidiano “Il Giorno”.

Il tema: “I destini gemelli di due Principesse tra fiaba e tragedia” è stato trattato dalle giornaliste con brio, puntualità ed anche con emozione, che, alternandosi al microfono, hanno raccontato le vite parallele di Grace di Monaco e di Diana d’Inghilterra attraverso aneddoti e notizie poco note, dall’infanzia fino alla loro tragica fine.

E’ risultato un appassionato e vibrante racconto, frutto di una ricerca meticolosa, che le scrittrici hanno riportato in un documentato libro di recente pubblicazione, leggero e assolutamente non di gossip.

Dalla esposizione è emerso che le analogie tra le due biografie suscitano un senso di turbamento e stupore, tanto da far ritenere che la vita di Diana sembra una riproduzione di quella di Grace per aver percorso gli stessi avvenimenti, sebbene verificatisi in ambienti e tempi diversi.

Anche dal punto di vista fisico e nei rispettivi ambiti familiari la vita delle due Principesse sembra intrecciarsi con i medesimi problemi, con gli stessi aneliti di anticonformismo , con gli stessi sogni di affermazione e di libertà.

Entrambe bruttine da piccole sono sbocciate con la gioventù in due donne bellissime, bionde e con gli occhi azzurri e sono divenute due icone del nostro tempo.

Nelle proprie famiglie erano poco considerate dai genitori, dalle madri particolarmente, e forse proprio in questo clima maturarono la voglia di riscatto.

Nel loro unico incontro, avvenuto all’epoca del fidanzamento di Diana, appena diciottenne, con Carlo a Londra, dove Grace era impegnata in una tournée teatrale, si manifestò tra le due una forte attrazione, che coltivarono per tutta la loro breve esistenza. A dimostrazione di questo reciproco affetto le relatrici hanno ricordato, non senza commozione, che Diana volle essere presente ai funerali di Grace, scontrandosi col rigido cerimoniale della Corte inglese, che vietava alle donne di partecipare alle cerimonie funebri, essendo riservate agli uomini, per di più a quelle di una Principessa di uno piccolo Stato.

Inoltre, entrambe dovettero nascondere la propria gravidanza. Grace, quando aspettava Carolina, fu costretta a non far vedere la pancia, ormai cresciuta, e durante le cerimonie ufficiali ricorreva ad una grossa borsa che portava quasi all’altezza del seno in modo non proprio protocollare, ma questo stratagemma finì per fare moda. Diana invece, alla quale si imponeva di non mostrare o di dire di essere incinta, manifestò il suo disappunto per il divieto, addormentandosi durante il discorso della Regina, ritenendo la maternità un’affermazione della propria femminilità, forse anche nella speranza di conquistare finalmente Carlo.

Con i propri atteggiamenti entrambe si imposero con la loro personalità libera ed indipendente. Si può affermare infatti che Diana fece conoscere a Carlo la gioventù, mentre Grace inventò il Principato di Monaco attraverso la sua immagine e l’impegno economico che onorò con soldi propri per restaurare il Palazzo del Principe e rendere noto nel mondo il Principato monegasco.

Anche la loro tragica fine mostra somiglianze che impressionano. Entrambe perirono a seguito di un incidente stradale, che lasciò molti interrogativi non tutti ancora oggi risolti.

Come di consueto, non sono mancate le domande da parte dei presenti, che, frugando nella memoria, hanno chiesto chiarimenti su episodi, che al tempo della disgrazia erano rimasti nell’ombra.

A conclusione la Presidente del Club, Rosalba Barbieri, ha ringraziato le giornaliste per la brillante serata offerta ai soci e, prima del tocco finale della campana, ha voluto rivolgere un caloroso augurio al socio maestro Folco Perrino e alla Signora Elena, noti pianisti a quattro mani di fama internazionale, che hanno festeggiato cinquant’anni di matrimonio e altrettanti del loro sodalizio artistico. (a.l.)

 

KC Novara Monterosa


CONFERENZA
"I culti settari a Novara e Provincia”

Il Kiwanis Club Novara MONTEROSA ha ospitato il Dott. Giovanni Ristuccia, esperto di trasporti internazionali, che ha tenuto una conferenza su I culti settari a Novara e Provincia”, nella sua qualità di Presidente dell’Associazione “SOS Antiplagio.

L’associazione, sorta nel 2004 su iniziativa di alcune persone preoccupate dal crescente fenomeno di sette e culti magico-religiosi e della pedofilia, collabora con gli organi di polizia attraverso studi ed analisi, mettendo a disposizione dei richiedenti in modo gratuito un team di esperti e di professionisti e gestendo uno “sportello di ascolto”, di cui assicura la massima riservatezza.

Il relatore ha fatto presente che segnali di allarme sul settarismo, apparsi da alcuni anni, si sono rivelati concreti e purtroppo in crescita.

Queste pratiche settarie, ideologicamente perverse e mistificatrici, si fondano sulla coartazione fisica con implicazioni psicologiche sui soggetti, in particolare sui minori spesso impiegati nella celebrazione dei riti, che influiranno sul loro futuro e sulla loro crescita psichica.

Il territorio di Novara non è immune da questo triste e squallido fenomeno e i casi accertati rientrano nell’ordine di una decina all’anno.

Il disagio dei bambini esiste anche nell’ambito della scuola novarese, dove, va subito detto, il corpo insegnante col coinvolgimento di figure professionali, quali psicologi e insegnanti di sostegno, assicura un’adeguata preparazione e disponibilità nel particolare settore.

Certamente le famiglie innanzi tutto debbono mettere in atto un’attenta vigilanza sui minori, cercando di realizzare tutte quelle misure rivolte a limitare l’uso dei videogiochi, della televisione, di P.C. e sull’utilizzo fuori di ogni controllo di internet e webcam. Debbono senza indugio e senza reticenze rappresentare le loro preoccupazioni agli organi preposti in modo che questi possano disporre i loro interventi.

Nel variegato mondo settario sono attive a Novara diverse tipologie di sette: religiose o pseudotali, di occultismo, di magia, ecc, che operano da alcuni anni e sono in espansione.

Oltre ad alcune venute alla ribalta della cronaca per il coinvolgimento in illeciti penali, come scientology, operano le Sale del Regno dei Testimoni di Geova, che a Novara impegna due sedi, diverse chiese protestanti, culti del benessere, come Biodanza e Reiki, quelli magico-esoterici, come il SOTVUL (Supremo Ordine del Tempio della Via della Luce), oggetto di un particolareggiato rapporto della Digos al Ministero dell’Interno. La setta ha per motto “Fai ciò che vuoi: questa è la tua legge”, che ha con pericolosa malizia parafrasato la frase di S. Paolo “Ama e fa ciò che vuoi”, omettendo di proposito la parola “Ama”. In forza di questa errata interpretazione gli adepti compiono riti orgiastici, definiti di magia sessuale, dedicati a demoni specialmente nel periodo degli equinozi e dei solstizi, con l’impiego di bambini.

Non mancano nel mondo della prostituzione africana e brasiliana riti Woodoo, durante i quali viene sacrificato un gallo nero, il cui sangue è raccolto in un piattino insieme con banconote, per propiziare maggiore afflusso di clienti e quindi di denaro.

Avviandosi alla conclusione, il Dott. Restuccia ha fornito articolati dati statistici raccolti sulla base delle segnalazioni pervenute alla SOS Antiplagio, da cui si rileva che nel territorio di Novara e provincia sono attivi gruppi di occultismo (3), centri magico-esoterici (10), culti pseudocristiani e pseudocattolici (12), altri (7).

Un numero elevato, come si nota, che merita attenzione e richiede l’adozione di efficaci misure di contrasto, perché le sette raccolgono i loro adepti non soltanto tra le persone ingenue o di scarsa cultura, ma anche tra quelle in possesso di titoli di studio medio-alti e di esperienza.

Un dramma personale o familiare, difficoltà che si possono incontrare nella vita, una malattia, ma anche un sentimento di vendetta o di odio verso altri possono indurre i meno provveduti a pescare in altre acque la soluzione delle proprie afflizioni, senza considerare che la ricerca è peggiore del male.

Un ultimo aspetto concerne il fattore economico. Maghi e santoni accettano per le loro false e ingannevoli prestazioni solo contanti, non assegni o altri mezzi di pagamento, per non lasciare tracce. Ma bisogna registrare anche donazioni di beni mobili o immobili, che spesso hanno ridotto sul lastrico molte persone.

Un ingegnere che, dopo aver girato diverse cliniche, in Italia e all’estero, volle provare anche con l’intervento di un santone a guarire il figlio, gravemente ammalato, alla domanda quanto fosse l’ammontare della parcella, si sentì rispondere:

“Quanto vale per lei la vita di suo figlio?”. (a.l.)

 


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