Il consigliere e socio
fondatore del KC Pescara, Gianni Cantatore, segnala un
convegno organizzato dal club di Pescara, che ha avuto luogo
nel gennaio del 2008 e che non è stato a suo tempo
pubblicato, ma che ancor oggi merita di essere
attenzionato.
Qui di seguito la relazione
Oggetto: PREVENZIONE
USURA
Quando si parla di USURA, l'attenzione è sempre rivolta a
gravi episodi apparsi sulle cronache giornalistiche o
televisive, che hanno portato alla luce un sottobosco di
fenomeni usurari, quali il taglieggio, il pizzo o tangente,
il tutto inquadrabile in una micro-criminalità. Questi
aspetti non rappresentano altro che la punta dell'iceberg,
cioè l'effetto e non la causa, la quale ultima va ricercata
altrove.
Perchè si ricorre all' USURA? La risposta è una ed
inequivocabile:
N E C E S S I T A' D I D E N A R O !!!!!,
ma in effetti l'USURA è un male antico, che consiste nello
sfruttare il bisogno di un altro individuo per un illecito
proprio arricchimento. Quindi, ne deduciamo che l'USURA è un
REATO.
Di aspetti ed esempi da considerare ce ne sarebbero tanti, ma
sicuramente, a noi tutti non sfuggiranno i vari episodi per i
quali siamo quotidianamente bombardati da giornali ed
emittenti televisive, che ci vedono protagonisti passivi di
un sistema che non sappiamo dove ci condurrà (sub-prime in
America e sopraggiunte difficoltà nel pagamento delle rate ).
Non si vuole affrontare il modo di come combattere il
fenomeno dell'USURA, in quanto esistono organismi a ciò
preposti, ma come PREVENIRLO, e non si pensi che chi chiede
denaro in prestito, incappi necessariamente nell'usura,
perchè esistono istituzioni creditizie che possono soddisfare
le esigenze di chi ricorre all’indebitamento attivo legale.
Il problema maggiore si pone quando si incorre
nell’indebitamento passivo, cioè non dipendente dalla propria
volontà, ma da situazioni contingenti che determinano uno
stato di sopraggiunta illiquidità, tale da non poter onorare
puntualmente le obbligazioni assunte, creando uno stato di
insolvenza, che vede iscritti i “ malcapitati “ nelle
anagrafiche delle Centrali Rischi, di cui le Banche si
servono per valutare il merito creditizio dei soggetti
richiedenti un finanziamento. Tale iscrizione in questa “
black list “ genera un allarme nei confronti del sistema
creditizio, tale da indurre le stesse Banche a considerare i
richiedenti il prestito, bancariamente inaffidabili, tanto da
declinare spesso e volentieri le richieste ricevute.
Le Banche sono da ritenersi, senza offesa per i BANCHIERI , "
commercianti di denaro ", per cui lo prestano dietro
corrispettivo di un interesse a soggetti che abbiano
comprovate capacità di rimborso, e fin qui non c'è nulla da
dire. Valutiamo però, le motivazioni che spesso generano
questa incapacità di rimborso, che possono essere di varia
natura:
citiamo un esempio a tutti noto, quale l' allarmismo
generatosi per il caso "mucca pazza ", che ha creato problemi
ad una filiera interminabile, a cominciare dagli allevatori,
per finire ai vari intermediari commerciali , fino ad
arrivare al consumatore finale. Ripercussioni gravissime si
sono avute quindi nel comparto lavorativo, coinvolgendo varie
figure, quali il mattatoio comunale, con migliaia di persone
senza lavoro, i trasportatori delle carni macellate che si
son trovati a non aver più nulla da trasportare, per cui
autisti da licenziare, mezzi fermi, con inevitabili
ripercussioni in capo a settori che gravitano intorno al loro
utilizzo (quali officine meccaniche, gommisti, impianti di
carburante, etc.....), conseguente riduzione di personale da
parte di grossisti di carni e di quello addetto alla vendita
delle carni nei supermercati, i quali ultimi sono stati
costretti a diminuire il numero degli addetti in misura
drastica, non essendo questi riconvertibili nel contesto
aziendale , per le specifiche mansioni con cui sono stati
assunti( per leggi che non hanno fondamento) .
Questa non è che una motivazione di carattere commerciale, ma
ne potremmo cercare tante altre, anche e soprattutto
nell'ambito familiare. Si pensi ai mutui, non ai sub-prime
americani, cioè quelli concessi con molta facilità pur di
ricavarne un profitto unilaterale da parte di talune Banche,
che li hanno poi cartolarizzati per crearsi liquidità
immediata, trasferendo il rischio di insolvenza in capo ad
altri soggetti; parliamo di regolari mutui concessi a clienti
capienti, che, a causa di aumenti dei tassi da parte della
BCE, si son visti diminuire nell'arco di poco tempo il
proprio potere di acquisto, determinandone (nei casi più
gravi di famiglie mono reddito), una impossibilità ad onorare
puntualmente gli impegni assunti , dovendo dare priorità alle
necessità di sopravvivenza della famiglia; altro esempio di
diminuito potere d’acquisto può essere rappresentato da altro
evento non previsto, quale il divorzio, ove si debba
corrispondere l’assegno di mantenimento e sopportare
ulteriori spese impreviste.
Tali circostanze hanno indotto migliaia di soggetti ad
ulteriori indebitamenti a medio e lungo termine, non per
migliorare le proprie aspettative di vita, ma per pagare un
altro debito, a condizioni decisamente più onerose di un
mutuo contratto per la prima casa. Questo avviene quando
ricorrono i presupposti per una rinegoziazione del debito,
consolidandolo e dilazionandone gli effetti nel tempo.
Quando invece i malcapitati non hanno più la possibilità di
far fronte agli impegni presi, le Istituzioni dovrebbero
attivarsi per creare un sistema che non criminalizzi, come se
fossero delinquenti, coloro che, per varie ragioni si son
trovati in uno stato di insolvenza, ma li aiuti ad uscire dal
baratro in cui si è scivolati, garantendo la possibilità di
riaccesso al credito, in maniera trasparente.
Da quanto sopra, se ne deduce che CHIUNQUE può essere in
pratica AVVIATO ALL'USURA, perchè di colpo versa in uno STATO
DI BISOGNO. Ed è proprio nelle PERSONE ONESTE che serpeggia
l'USURA, perchè trattasi di soggetti che, pur di non
macchiarsi di un DISONORE, ricorrono all'USURAIO, laddove,
per i motivi sopra menzionati, viene CHIUSO l'ACCESSO al
CREDITO dalle BANCHE.
Circostanze queste, che, in casi tranquilli determinano un
indebitamento non sempre onorabile, in situazioni diverse e
purtroppo non meno frequenti, generano la soppressione di
vite umane, con suicidi, per non essere giudicati dalla
Società consumista in cui viviamo.
Poiché abbiamo prima detto che l'accesso al credito è
precluso a chi ha subito azioni pregiudizievoli dovute ad
insolvenza, è giusto definire un profilo di coloro che poi
rischiano di cadere nelle mani degli strozzini o usurai, per
usare un termine più tecnico, ma non meno disdicevole:
trattasi di soggetti con difficoltà di accesso al credito e
che non riescono a dialogare con il rigido sistema bancario,
che valuta attentamente il patrimonio dei richiedenti il
finanziamento e non considera mai la vera e concreta
potenzialità economica derivante da progetti ed idee, ragion
per cui, per esempio, un giovane che vuol iniziare un nuovo
percorso di vita, volendolo perseguire a tutti i costi,
ricorre ad un illecito finanziamento, ponendo le basi per una
probabile crescita dell'usura, che spesso viene a galla
quando la frittata è ormai fatta.
Qualcosa in Italia è stato fatto per contrastare il fenomeno,
con la creazione di un fondo ANTI-USURA, il cui accesso è un
po' artificioso e non rispecchia la reale tempistica
richiesta da chi ha necessità di accedervi per evitare
ulteriori problemi, spesso non più risolvibili. Infatti, oggi
con le Cooperative di Garanzia si riesce a prevenire il
fenomeno, concedendo un minimo credito laddove si siano
verificate delle insolvenze, ma ad attività il cui merito
creditizio è in linea con le attese delle Banche. Il problema
è, che hanno bisogno di accesso al credito, proprio i
soggetti che hanno già un'attività, e l'evento
pregiudizievole creatosi, crea ostacoli spesso insormontabili
di fronte al sistema bancario, per cui, anche il ricorso a
tali organismi, se non c'è una repentina risposta, crea seri
problemi, che determinano il ricorso all'usura.
Da quanto sopra emerge che il non ottimale funzionamento del
sistema creditizio italiano incide in maniera significativa
sulla crescita di uno scambio di denaro non in linea con le
reali necessità dello stesso, fuori da ogni controllo, o
meglio di difficile individuazione, se non quando si verifica
l'emersione, a volte purtroppo tardiva.
E' lecito ritenere che le varie istituzioni, soprattutto i
Ministeri del Tesoro e dell'Industria, è vero che sollecitano
una applicazione della legge, ma probabilmente dovrebbero
andare più a fondo sul fenomeno, valutando i casi concreti di
richiesta di accesso al credito (non quando si è già entrati
nelle maglie dei racket usurai), considerando maggiormente la
inadeguatezza dei sistemi legislativi per poter accedere al
credito stesso, diminuendone l'iter burocratico, altrimenti è
proprio questo a determinare la necessità del ricorso forzoso
all'USURA.
E' un girare intorno al problema, si legifera per sopprimere,
mentre BISOGNA AGIRE PRIMA CHE IL FENOMENO SI VERIFICHI, ed
evitare che si generino effetti devastanti, che non soltanto
incidono sul richiedente, ma su tutta la sfera familiare che
ne paga amaramente e a volte irreversibilmente le
conseguenze.
L'accesso al credito, sfruttando la legge anti-usura 108/96,
diciamocelo francamente, ha quale rischio l'effetto che le
banche potrebbero aumentare fittiziamente i pareri negativi,
perchè i richiedenti siano automaticamente considerati a "
rischio usura" e quindi possano avere la possibilità di
accesso alle garanzie speciali dettate dalla legge,
scaricando dalle stesse banche l'80-85% del rischio di
insolvenza di ciascun prestito concesso dopo un diniego
iniziale, addossandolo maggiormente alle Cooperative di
Garanzia o Consorzi Fidi, percorrendo pur sempre un iter
procedurale più lungo e pericoloso per chi non può più
attendere.
In tali casi, essendoci lo strumento tecnico per poter
concedere un prestito a chi ne ha immediato bisogno,
usufruendo della legge 108/96 (fondo anti-usura), il miglior
sistema per prevenire un eventuale fenomeno usurario, è la
velocità di concessione del prestito richiesto, eliminando
iter burocratici pericolosi.
La nuova legge ha finalmente previsto il meccanismo della
riabilitazione dei protestati, in modo da non essere più
messo al bando dalle banche per un protesto i cui termini di
ritardo sono stati sanati nel giro di 15-20 giorni; nella
pratica il sistema ha grosse lacune, tant'é vero che chi ha
avuto il problema, continua ad averlo, anche perchè c'è
questa sorta di cartello bancario latente ed invisibile, in
base al quale, chi è incorso in un incidente di percorso
(protesti o ritardi nei pagamenti di mutui), difficilmente
riesce a risollevarsi, specialmente quando poi è la stessa
banca creditrice a non concedere il prestito o un
consolidamento dei debiti.
Ciò fa sorgere un legittimo interrogativo: perchè un altro
Istituto bancario dovrebbe accollarsi il debito contratto con
altro Istituto? E' un po' il cane che si morde la coda,
intanto il malcapitato è lì in attesa che qualcuno
dell'ufficio fidi della banca gli dia una risposta, che nel
99% dei casi è negativa, ed arriva puntualmente con il giusto
ritardo per far sì che sul problema se ne crei un altro.
Non è per essere pessimisti, ma nella realtà è quello che
spesso accade.
Fa sorridere il fatto che, ricorrendo il reato di usura
conclamata, il commissario straordinario, previa una serie di
domande, attingendo da un fondo anti-racket, peraltro usato
pochissimo, può concedere l'accesso al finanziamento (mutuo)
a TASSO ZERO, solo se il taglieggiato o l'usurato denunci
coloro che l'hanno avviato su questo sentiero criminale,
sapendo che questo non avverrà mai a causa di una mancata
protezione.
Ma non sarebbe più logico e meno problematico, prevedere una
agevolazione del genere soprattutto per coloro che, per le
ragioni sopra esposte, potrebbero vedere risolti i loro
problemi, con una maggiore possibilità di non doversi
sottoporre allo strozzinaggio degli usurai?
Si risolverebbe il problema prima del verificarsi, non
portandosi sulla coscienza casi che hanno avuto epiloghi di
ben altra natura, purtroppo non più raccontabili.
In alcuni casi abbiamo riscontrato una scarsa elasticità
delle Banche, e, in alcuni comparti, specialmente
nell'edilizia, quando si ha come committenti il settore
Pubblico, il cattivo funzionamento del sistema dipende in
gran parte anche dalla inadeguatezza di comportamento per le
obbligazioni assunte dalle pubbliche amministrazioni.
Infatti, oggi, le piccole e medie imprese di costruzione, si
trovano spesso a fare i conti con un committente, che è lo
Stato, che paga i corrispettivi dovuti, con ritardi assurdi,
tali da compromettere la vita delle stesse aziende che,
dovendo pagare le maestranze ogni mese, sono costrette a
ricorrere al credito, di non facile accesso e molto oneroso.
Nel frattempo, le Banche, non vedendo i rientri di incassi da
parte di amministrazioni committenti, per i quali erano state
già effettuate anticipazioni all'imprenditore, a caro prezzo,
ne chiedono il rientro, aggravando così ulteriormente i
problemi delle imprese stesse.
Si auspica che, quanto meno
lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, rispettando gli
impegni assunti, diano l'esempio per arginare il ricorso
all'USURA.
Quanto sopra è certamente e volutamente provocatorio, ma può
servire per aprire un dibattito che, presenti le Banche, le
Istituzioni, ci si augura sia foriero di proposte concrete
dettate dal buon senso e non da un opportunismo di parte.
Grazie per l'attenzione da parte di tutto il KIWANIS, che
si è reso promotore di questo incontro, ricevendo la piena
disponibilità di :
Padre Massimo Rastrelli
Presidente nazionale della Fondazione Moscati Anti-usura,
del Sig. Procuratore Capo della Repubblica c/o il TRIBUNALE
di Pescara
Dott. Nicola TRIFUOGGI
del Prof NICOLA MATTOSCIO della FONDAZIONE PESCARABRUZZO,
Moderatore dell'incontro-dibattito.