Preoccupazione della scienziata per la riduzione dei fondi
destinati alla ricerca
All’Hotel Duchi della Rovere di Senigallia, martedì 28
ottobre, il Kiwanis Senigallia ha conferito all’astrofisica
Margherita Hack il titolo di membro onorario
dell’associazione.
La Professoressa Laura Cavasassi, docente di Filosofia e
Presidente del Club per l’ anno sociale 2008/2009, ha
presentato la scienziata richiamando brevi tratti del suo
prestigioso curriculum e citando alcuni brani tratti dai suoi
numerosi libri pubblicati.
L’illustre scienziata italiana ha intrattenuto gli
intervenuti all’incontro con una breve dissertazione sulla
storia dell’astronomia moderna e sul futuro della ricerca nel
nostro Paese. Margherita Hack , riferendosi alle
contestazioni di questi giorni sulla riforma dell’università,
si è detta molto preoccupata sulle ripercussioni negative di
una riduzione dei finanziamenti alla ricerca. Una riduzione,
ha detto la studiosa, "che può inficiare le pur grandi
qualità degli scienziati e ricercatori italiani che, dai
tempi di Galileo hanno saputo essere un faro attivo nella
storia del progresso scientifico" .
L’illustre ospite del Kiwanis, si è concessa quindi alle
domande dei presenti.
L’ intervento di Margherita Hack è stato denso di significati
e di contenuti e quanto mai attuale, arrivando ad illustrare
quanto oggi si sta dibattendo nel campo dell’ Astronomia o,
come preferisce dire la stessa Hack, nel campo dell’
Astrofisica, relativamente sia alle tecnologie più avanzate
che si stanno utilizzando o progettando, sia alle scoperte
più recenti come i Pianeti extra-solari, sempre con lo scopo
di provare a rispondere alla domanda di fondo: “Quale è stata
l’ origine della vita e come questa vita andrà evolvendosi
nei tempi lunghi ?” L’ osservazione e lo studio delle stelle
permette di dare alcune risposte, così come all’ altra
domanda che pure ci si pone: “Ma esiste nello sterminato
universo una qualche forma di vita, anche se solo
paragonabile alla nostra terrestre, magari in qualcuno degli
oltre 300 Pianeti che si stanno scoprendo?” A questa domanda
la Hack ha risposto così: “Non lo so, è possibile visto l’
immenso numero di stelle simili al sole ed al probabile alto
numero di Pianeti che le circondano: quello che è certo è che
noi Astrofisici studiamo e ricerchiamo anche per questo e poi
io sono … curiosa!”.
Ha poi illustrato l’ enorme evoluzione che dal 1610 – primo
telescopio di Galileo – ad oggi ha vissuto la tecnologia
dell’ osservazione del cielo: si pensi che il telescopio di
Monte Palomar (il più avanzato negli anni ’50 del secolo
scorso) aveva un diametro della lente di 5 metri, mentre ora,
oltre alle possibilità che ci offre la ricerca spaziale con
telescopi montati su satelliti, visto anche che sulla Terra a
causa dell’ inquinamento luminoso è possibile collocare
telescopi solo nei deserti più lontani, è in progettazione da
parte di un Consorzio Europeo un telescopio di ben 50 metri
di diametro, formato da tanti “tasselli” governati da un
computer per ottenere la concavità ottimale.
E’ con soddisfazione che la Hack ha voluto ricordare che il
responsabile del Progetto è un italiano, il Prof. Roberto
Gelmozzi. A questo proposito, stimolata da una domanda dell’
Avvocato Liso, la Hack ha commentato: “I tagli alla ricerca
fatti dai governi italiani (di qualsiasi colore) sono
qualcosa di masochistico: riusciamo a formare nelle nostre
Università ricercatori e potenziali scienziati di buon
livello e poi li costringiamo ad emigrare in altri Paesi,
dove, in genere, hanno successo e sostegno. Questi Paesi
ringraziano….hanno risparmiato i notevoli costi della
formazione di un ricercatore!”.
Ma tornando al tema dell’ astronomia ci si è domandato: ma a
cosa serve mettere a punto telescopi sempre più potenti per
osservare stelle sempre più lontane? Il fatto è che la
galassia a noi più vicina – Andromeda – è lontana 2 milioni
di anni-luce, mentre quella più lontana osservata arriva a 13
miliardi di anni-luce: vuol dire che quello che riusciamo a
vedere di questa galassia oggi qui, là è avvenuto 13
miliardi di anni fa. E questo ci aiuta a capire i fenomeni
che avvengono nel nostro relativamente piccolo sistema
solare.
La ricerca spaziale, l’ osservazione delle stelle, l’
astronomia sono strumenti che l’ uomo utilizza per cercare di
rispondere alle domande di fondo relativamente all’ origine
della vita e della sua evoluzione. Ciò non vuole togliere
spazio o legittimità alle altre risposte che possono venire
dalla filosofia, dalla metafisica o dalla religione.
Tra le personalità intervenute alla serata il governatore
della Kiwanis Italia, Sergio Rossi, e il sindaco di
Castelbellino, Demetrio Papadopoulos, città di cui la Hack è
concittadina onoraria.