TRAINING 2009-10
Proposta di argomenti di
discussione – I profili organizzativi
Nel panorama delle metodologie di
pianificazione e sviluppo, si è assistito l'anno
scorso, nel nostro Distretto, ad una crescente
attenzione da parte dei Soci verso un modello
attuale di gestione delle competenze, conoscenze
e capacità.
L'orientamento che il Chairman
delle Formazione intende adottare, nell'ottica
di soddisfare le richieste della base dei Soci,
si colloca in una visione maggiormente
adattabile alla realtà del Club.
Ci rendiamo conto che ciò che
proponiamo quest'anno è un obiettivo ed un
progetto ambizioso che richiederà notevoli
sforzi da parte di tutti, Soci, Officer e
Trainer, in termini di formazione, di
cambiamento di mentalità, di tempo da dedicare.
Crediamo però profondamente nella
validità dello strumento e nelle potenzialità
che può offrire.
Sulla base delle indicazioni
percepite negli incontri dell'anno scorso, è
emersa la necessità di sviluppare un approccio
con i Soci sostanzialmente sviluppando tre
argomenti:
-
definizione
delle conoscenze del Kiwanis, dove
per conoscenze si intendono non solo le
conoscenze di norme e regolarmenti, ma anche
le nozioni e le esperienze di partecipazione
alla vita del Club con applicazione e
disponibilità.
-
Definizione
delle capacità personali, dove per
capacità si intendono i comportamenti
organizzativi, quali: lavoro di gruppo,
propensione ad assumere incarichi nel Club,
disponibilità ai rapporti con gli altri
Soci.
-
Individuazione
delle competenze specifiche possedute
o acquisite, necessarie per ogni ruolo
organizzativo nell'ambito del Club.
Nel dettaglio le conoscenze
sono nozioni tecniche ed esperienze di natura
professionale acquisibili con l’impegno e
l’attività pratica, sia all’interno che
all’esterno del Kiwanis, e costituite da
conoscenze di esperienze di natura scolastica,
da esperienze e conoscenze che fanno riferimento
all’attività professionale svolta nella vita
civile, da esperienze e conoscenze apprese nella
vita kiwaniana.
Un esempio pratico il ruolo del
Tesoriere del Club. Egli deve avere: 1) discreta
conoscenza dell’operatività del ruolo, 2) rigore
nella tenuta dei conti del Club, 3) precisione
nella stesura del preventivo di spesa e del
rendiconto economico di fine anno del Club, 4)
rispetto delle scadenze delle quote sociali, 5)
conoscenza degli articoli dello Statuto che
riguardano la sua mansione.
Passando alle capacità,
queste si possono definire come un insieme di
comportamenti organizzativi osservabili e
descrivibili che, ripetuti nel tempo, consentono
di affermare che chi li attua possiede una
determinata abilità di agire.
Questa abilità è una prerogativa
richiesta al Presidente di Club, il quale deve:
1.
possedere il
controllo dell’emotività,
2.
avere fiducia in se
stesso,
3.
possedere capacità
di gestione dei conflitti,
4.
dare disponibilità
ai rapporti interpersonali,
5.
avere capacità di
analisi e di soluzione dei problemi,
6.
saper organizzare e
controllare le attività del Club,
7.
propensione per la
novità e la creatività.
Infine ci sono le competenze
che sono l’insieme delle conoscenze e delle
capacità di un Socio e sono proprie del profilo
organizzativo che uno ricopre .
Conoscere le capacità di un Socio
è compito del Presidente del Club, ma, in
assoluta autonomia, ogni Socio può rilevare le
proprie competenze relative al ruolo che ricopre
nell’organizzazione.
È una attività che ogni iscritto
al Kiwanis deve sentire, per sviluppare o
imparare nuovi comportamenti o impegnarsi in
nuovi ruoli.
Nella sostanza il Training deve
servire per far comprendere che: ognuno deve
mettere in pratica e cercare di imparare di più
dalle proprie esperienze; ognuno deve sviluppare
ed utilizzare le proprie relazioni come parte
fondamentale del processo di
cambiamento/apprendimento; ognuno deve
collaborare con gli altri Soci per migliore se
stesso e stimolare la crescita del Club.
L'obiettivo resta, comunque,
sempre il miglioramento dei Soci in termini di
acquisizione di maggior coinvolgimento
mediante la individuazione di programmi
formativi mirati, tesi a colmare eventuali
lacune emerse ed ad impostare coerenti processi
di sviluppo nell'attività del Club.
Tramite il corretto utilizzo dei
Training, il Trainer deve aiutare il Socio a
crescere, sottolineando i punti di forza su
cui continuare a costruire e suggerendo
possibili azioni di miglioramento per rafforzare
i punti di debolezza.
Per fare ciò occorre che ogni
Socio sia “motivato al cambiamento”, che deve
avere come punti di forza il senso di
appartenenza al Club, la disponibilità
all’azione singola ma anche sinergica ed il
coinvolgimento partecipe alla realizzazione
degli obiettivi kiwaniani, in particolare il
Service.
Solo acquisita la coscienza di
aver lavorato insieme con gli altri Soci per un
fine comune, il Socio non si sentirà avulso
dall’organizzazione; a questo punto nascerà il
desiderio di apprendere tutto quanto concerne
l’essenza, l’essere e l’operare del Kiwanis.
Il Trainer ha il compito di
verificare se effettivamente esiste la
“motivazione” nei partecipanti al training,
perché convinto che la motivazione è lo stimolo
di partenza per esperienze di cambiamento ed
apprendimento ed acquista un certo valore solo
se condiviso e non imposto .
Si tratta in pratica di far
capire ai partecipanti al Training la
consapevolezza di sviluppare o imparare nuovi
comportamenti per proporsi come stimolo per lo
sviluppo della crescita sia degli altri Soci che
della diffusione del Kiwanis sul territorio.
È ben noto che le persone
apprendono ciò che realmente vogliono
apprendere.
Il cambiamento e l'apprendimento
devono di conseguenza essere consapevoli e
motivati.
Diversamente l’enunciazione di
teorie resterà solo un bell’esercizio e non
contribuirà a rafforzare il legale Socio-Kiwanis,
nonché quello tra Soci e si correrà il rischio
di proporre soltanto azioni di miglioramento
imposte ma non rispondenti alle reale esigenze
dei Soci.
In conclusione, personalmente
credo fortemente nella validità del progetto
descritto e delle sue potenzialità.
Il Training è e rimane uno
strumento che coinvolge e responsabilizza
direttamente tutti i Soci e gli Officer anche se
richiederà l’investimento di tempo e denaro per
vedere i risultati che ci aspettiamo.
Bergamo, 23.11.09
Il Chairman Distrettuale della Formazione
2009-2010
Marco Orefice