18 gennaio 2011
Dai fiori
all’economia inseguendo il bello
Il più bel parco d’Europa, nel nord del “vecchio
continente”, si trova in Svezia, nella regione del
Gotland. Esso, assai diverso dai parchi e dai
giardini mediterranei, è un esempio “globale”
riassunto da ben quattro aspetti: immagini che
richiamano i pittori fiamminghi, i fiori
testimonianza vivente delle teorie sulla
classificazione botanica di Linneo(1707/1778, medico
e naturalista) nonché della bellezza, l’economia.
Senza i risvolti economici, di importanza crescente,
il florovivaismo italiano e degli altri paesi in
riva al “mare nostrum”, in Olanda, in Inghilterra e
via elencando sarebbe ben poca cosa. Il Kiwanis Club
di Vercelli, presieduto da Giorgio Pronsati, giovedì
sera 27 gennaio ha programmato un incontro dedicato
al tema “Dai fiori all’economia inseguendo il
bello”.
L’argomento, con l’aiuto di una preziosa
documentazione iconografica, sarà trattato da due
coniugi “giramondo” che quando stanno fermi abitano
a Conzano, vicino a Casale Monferrato: Nadia
Presotto, giornalista che firma affascinanti servizi
sul periodico “Fai da te in Giardino” e su altre
pubblicazioni; e Renato Luparia, fotografo
specializzato “in fiori” in ambiente e paesaggi, di
fama internazionale, con i suoi lavori inseriti
nell’Archivio Fotografico Italiano”.
L’incontro con il Kiwanis Club di Vercelli di Nadia
Presotto e di Renato Luparia sarà, in parte,
dedicato ai giardini di Svezia e al Parco
irripetibile nella regione del Gotland come, del
resto, fin dal Rinascimento sono irripetibili i
parchi e i giardini italiani: in particolare quelli
veneti, toscani, siciliani. Nel luglio 2010, proprio
all’inseguimento dei fiori che sono anche scienza e
economia, i due quasi si smarrirono nella regione
svedese del Gotland. Ne nacque, alla fine, un vero e
proprio documentario fatto di testi e di immagini
preziosi. Le “investigazioni” tra i fiori di Nadia
Presotto e di Renato Luparia, con le dovute
differenze fra il gusto e le architetture “vegetali”
italiane, francesi, spagnole, inglesi, sono del
tutto coerenti con la passione di questi ultimi
decenni coltivata da milioni di persone. Più di un
tempo, in Europa anche con i fiori milioni di
persone riscoprono la natura e la necessità di
armonia fra ambiente, individuo, edifici e monumenti
che in Italia ci viene dal Medioevo e che, in
Francia, toccò uno degli apici con l’Impressionismo.
en.vi.