Catania
31 marzo 2004 |
Belpasso,
incontro Kiwanis
Terremoti e ricostruzione
«Servono edifici più sicuri»
Prevenzione e ricostruzione: quali gli effetti generali
che un terremoto produce e quali i mezzi tecnici che
l'uomo può mettere in atto per evitare i danni causati
dal fenomeno. A questi interrogativi ha cercato di
rispondere in modo esauriente l'incontro organizzato dal
Kiwanis club etneo e al Comune di Belpasso sul tema
«Sisma del 28 ottobre del 2002: prevenzione e
ricostruzione - aspetti tecnici, amministrativi per il
patrimonio abitativo e per le infrastrutture pubbliche».
L'interessante convegno, coordinato dall'ing. Salvo
Caruso, dirigente del Genio civile, dopo i saluti del
presidente del club etneo, p.i. Salvatore Laudani e del
sindaco ing. Alfio Papale ha registrato i significativi
interventi dell'ing. Luigi Bosco, presidente dell'Ordine
degli ingegneri della Provincia di Catania e dell'ing.
Domenico Fiore, ingegnere capo del Genio civile di
Catania, i quali si sono soffermati rispettivamente sul
ruolo degli ordini professionali nella prevenzione
sismica, e su gli interventi di riparazione e
ricostruzione delle infrastrutture pubbliche.
Dalla relazione è emerso che occorre, oggi più che in
passato, una campagna di sensibilizzazione per rendere
più consapevoli i cittadini del rischio indotto dai
fenomeni naturali e sul terremoto in particolare.
Risultati significativi, infatti, nella riduzione della
vulnerabilità degli edifici potranno essere raggiunti
con l'impegno di tutti, e in particolare dei tecnici,
sia operante nel settore della pubblica amministrazione,
si nella libera professione, in un coinvolgimento che li
veda aggiornati adeguatamente rispetto all'evoluzione
delle normative, delle tecnologie, e più in generale
degli strumenti di pianificazione del territorio.
In definitiva, poiché il terremoto nelle nostre zone è
ricorrente e imprevedibile, l'unico mezzo per evitarne i
danni è la prevenzione, da attuare costruendo edifici e
infrastrutture in grado di resistere anche a forti
eventi sismici, intervenendo con opere di consolidamento
sull'edilizia più antica e sui beni storici e
architettonici, senza trascurare il fenomeno
dell'abusivismo che crea spesso strutture deboli non
conformi alle norme.
MARIA CALVAGNO
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da
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Antrodoco 24 marzo 2004
Ricordo di Mannetti, il
”medico dei poveri”
In occasione del 50° anniversario della morte di Luigi Mannetti, medico benefattore, Antrodoco si appresta a ricordarlo alla
popolazione della Valle del Velino dove esercitò la sua professione di
medico con grande disponibilità. L’iniziativa del Kiwanis club ”Tota
Sabina Civitas” e dell’Asca, associazione storico culturale di Antrodoco,
intende far rivere l’insegnamento e la lezione di vita che il ”medico dei
poveri” ha lasciato alle nuove generazioni. In occasione delle
celebrazioni che dovrebbero svolgersi all’inizio di aprile, è previsto un
annullo speciale delle Poste italiane e un lavoro commemorativo della
figura di Luigi Mannetti.
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CATANIA 22
MARZO 2004 |
Kiwanis
Est: incontro su funzioni e prospettive del «Polo
museale catanese»
Il Museo Diocesano ha ospitato
l'incontro sul "Polo museale catanese" promosso dal
Kiwanis Club Catania Est. Il dott. Salvatore Garraffo,
Direttore dell'Istituto sulle tecnologie applicate ai
Beni Culturali del CNR di Roma, introducendo il tema, ha
ricordato la nuova normativa in campo nazionale e
regionale sulla tutela e valorizzazione dei Beni
Culturali, caratterizzata da un sempre maggiore
decentramento a favore degli Enti Locali ed, in alcuni
casi, dei privati. L'Arch. Gesualdo Campo, Direttore del
Polo museale catanese, ne ha poi spiegato genesi,
funzioni e prospettive. Le leggi "eversive" del 1866
attribuirono alle istituzioni pubbliche la proprietà
delle biblioteche e delle raccolte d'arte dell'asse
chiesastico, così inducendo la nascita di numerose
istituzioni museali. Nel museo comunale di Catania,
allestito nelle sale che già ospitavano il museo del
Monastero dei Benedettini, in cui confluirono oltre alle
collezioni dell'Ordine quelle private date in donazione
e le opere, in prevalenza pittoriche, provenienti da
altre sedi ecclesiastiche soppresse. Tra il 1927 e il
1930 gli eredi di Ignazio Paternò del Castello principe
di Biscari, fondatore nel 1758 del primo museo privato
per il pubblico e primo custode dal 1779 delle antichità
della Sicilia Orientale, donarono le collezioni del
museo di famiglia alla città, che decise di trasferire
tutte le collezioni civiche a Castello Ursino, senza
tuttavia aver provveduto ad oggi alla definizione del
necessario organico tecnico scientifico.
Da qui l'assenza di collezioni demaniali regionali a
Catania, con l'eccezione di quelle archeologiche
acquisite nel corso dell'ultimo secolo. L'Assemblea
Regionale per colmare questa lacuna ha istituito sei
musei sul territorio provinciale, di cui sono attivi
quello della Ceramica di Caltagirone, la Casa Verga di
Catania e il Regionale di Adrano; si attendono i Musei
Interdisciplinare e Archeologico di Catania e la
Galleria Regionale d'Arte Moderna Francesco Messina di
Linguaglossa. Il Governo regionale nello scorso dicembre
ha istituito l'Ufficio Speciale per il Polo Museale
della Provincia di Catania, con il compito di progettare
un modello d'aggregazione museale, comprensivo dei musei
regionali non ancora attivati, anche attraverso la
costituzione di una o più fondazioni fra i diversi
soggetti titolari di musei o collezioni, cui affidare i
servizi aggiuntivi culturali e di ospitalità.
L'incontro si è concluso con l'intervento di don Santino
Salamone, direttore del Museo Diocesano, che ha
raccontato le difficoltà per la realizzazione
dell'odierno impianto museale e le aspettative di
ampliamento.
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CREMONA22 MARZO 2004
Storia ed
evoluzione con Claudio Ferrari
Al Kiwanis di scena i
gioielli
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‘L’evoluzione nella
moda del gioiello’, è stato il tema trattato dal
gioielliere Claudio Ferrari, al Trecchi nel corso del
meeting del Kiwanis Club Monteverdi, presieduto da Marco
Petecchi. Il relatore ha sottolineato che gli accessori
ornamentali servono per il riconoscimento sociale,
tuttavia devono essere pertinenti alla persona che li
indossa. Il gioiello dà un tocco a una donna e deve
essere rapportato alla vita che conduce. Non
necessariamente deve essere costoso. Le ragioni di
possedere un monile sono molteplici. Una è avere la
passione. Si possono inoltre acquistare come forma di
investimento. Infine da non sottovalutare il piacere
estetico ed emozionale. Ferrari ha accennato infine alla
tendenza del mercato orafo e all’evoluzione dei costumi.
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Lunedì
22 marzo 2004 |
Pittura: il concorso Kiwanis riesce a «Spiegare le ali»
IERI
LA CONSEGNA DEI PREMI
Giornata di premiazioni ieri nella sala dei Santi
Filippo e Giacomo di via Battaglie, in città, per la
terza edizione del concorso «Kiwanis - Città di
Brescia». Ben 112 le opere pervenute e valutate. Questi
i premi assegnati. Primo classificato Pietro Pagnoni con
«Spiegare le ali» («Per la innovativa chiarità del
paesaggio»), secondo Andrej Sarnikov con «Tempesta sul
Volga» («Per la tradizionale passione del paesaggio»),
terzo Piotr Lucjan con «Il bunker» («Per
l’espressionistica costruttività della figura»).
Segnalazioni da parte della giuria anche per Gianfranco
Franzoni («Chioggia»), Elisa Russa («Tramonto»), Enzo
Gazich («Sera in val di Chiana»), Antonio Padula («Golfo
di Moniga»), Giuseppe Novali («Mercato peruviano»),
Dimitry Mabesolani («Onu»), Giovanni Ottelli («Mille
Miglia»), Angelo Farci («Nello spazio») e Gustavo
Bianchi («Punto d’arrivo»). La giuria era composta da
Oscar Di Prata, Roberto Formigoni, Enzo Giffoni,
Giannetto Valzelli e Wilhelm Fechtner.
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Sabato 20
marzo 2002 |
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15 MARZO 2004 |
Pavia: la pioggia cancella la giornata della memoria 15
anni dopo il crollo della Torre
Bassorilievo, inaugurazione rinviata per maltempo
PAVIA - Doveva essere la giornata della
memoria, il giorno in cui i pavesi avrebbero dovuto
inaugurare il bassorilievo in ricordo delle quattro
persone morte nel crollo della Torre Civica. Ma nessuno
aveva fatto i conti con la «maledizione di San Siro», la
leggenda per cui ogni opera che i pavesi costruiranno con
sacrificio e sofferenza è destinata a non durare. La
«maledizione» ha colpito il bassorilievo realizzato da
Antonio De Paoli che, dopo due anni di attesa, doveva
essere inaugurato proprio ieri a mezzogiorno. Negli ultimi
dodici mesi l'opera in bronzo era rimasta chiusa in un
magazzino, bloccata dalla soprintendenza che non aveva
dato i permessi per l'esposizione ravvisando un «vizio di
progettazione con una lunghezza della scultura di 30
centimetri superiore al dovuto». Superati i problemi
tecnici il Comune, in collaborazione con il Kiwanis club,
aveva fissato la cerimonia per ieri, con tanto di mercato
medievale e sbandieratori. All'ultimo minuto, però,
l'inaugurazione della scultura è stata rimandata.
Ufficialmente lo stop è arrivato a causa della pioggia che
è caduta negli ultimi giorni sulla città. Ma c'è qualcuno
che ha già ironizzato sulla vicenda ripescando l'antica
maledizione pavese. Mentre si aspetta il concerto
commemorativo del «Trio di Pavia» previsto per mercoledì
sera in Duomo, l'inaugurazione dell'opera di De Paoli è
stata rimandata a domenica prossima. Maledizione di San
Siro permettendo.
Giuseppe Spatola
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14 marzo 2004 |
Concorso di pittura a cura del Kiwanis Club
NELLA
SALA SS. FILIPPO E GIACOMO
È stato inaugurato ieri il concorso pittura organizzato
dal Kiwanis Club Brescia Uno con il patrocinio
dell’Assessorato alla Cultura del Comune. Le opere
rimarranno esposte nella sala S. Filippo e Giacomo (via
delle Battaglie 61), fino a domenica 28 marzo, tutti i
giorni dalle 15.30 alle 19.30. La cerimonia inaugurale,
alla quale si riferisce l’immagine, si è tenuta nel
pomeriggio di ieri. Premiazioni domenica 21, alle 18.
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Enna 13 marzo
2004 |
Ricordo
del lago di Pergusa
Il
Kiwanis ricorda i fasti dell'Autodromo, grazie ai
Rino Realmuto
Di interesse collettivo è stata
la manifestazione «Ricordo del lago» indetta dalla
sezione ennese del Kiwanis e sponsorizzata dall'Ente
autodromo Pergusa. «Un titolo provocatorio - ha
precisato il presidente del club, architetto Filippo
Pecora - perché il lago e quanto ad esso collegato
ha rischiato e rischia ancora di diventare solo un
ricordo. Senza un rimedio vero e duraturo questo
bene può andare perduto e tutti noi - ha proseguito,
vogliamo continuare a goderne la bellezza e a
seguire le gare automobilistiche che si svolgono nel
suo circuito. Se l'autodromo dovesse risultare
incompatibile con l'ambiente, lo si potrebbe
trasferire in altro sito, ma sempre funzionale».
L'automobilismo è uno sport che appassiona gli
ennesi i quali considerano patrimonio storico le
gare che si svolgono a Pergusa. Gli anziani
ricordano ancora la Pirato-Enna e il Giro della
Cravatta disputati quando non era ancora possibile
correre per le strade. Si tratta di un passato
importante e di cui si hanno soltanto poche immagini
custodite nella cineteca della Rai e qualche
testimonianza da parte di coloro che avevano vissuto
quell'esperienza.
Particolarmente meritoria è, dunque, l'opera di Rino
Realmuto il quale, con pazienza certosina, è andato
alla ricerca di notizie, filmati e documenti vari,
riuscendo così a realizzare una videocassetta che,
proiettata, rende possibile seguire tutte le
manifestazioni motoristiche che si sono svolte nel
circuito pergusino e vedere le immagini di tutti i
grandi dell'automobilismo.
Si è trattato di un'iniziativa che ha avuto ampi
consensi da parte di tutti e che ha registrato la
presenza del dott. Maurizio Campisi, presidente
dell'Ente autodromo. Egli ha illustrato il nuovo
progetto che prevede la delocalizzazione delle
strutture degli impianti, in atto inseriti
all'interno dell'autodromo ed il loro trasferimento
nell'area compresa tra la piscina comunale e
l'attuale impianto sportivo. Il dott. Tullio Lauria
ha espresso l'intenzione di stabilire un gemellaggio
tra l'Aci di Palermo, di cui è presidente, e l'Ente
autodromo per portare Pergusa ai fasti mondiali.
Il presidente della Provincia dott. Cataldo Salerno
ha posto l'accento sulla riserva pergusina che, in
quanto speciale, esige una gestione speciale. Ha
quindi ricordato che la Provincia negli ultimi due
anni a Pergusa ha ricostruito lo specchio d'acqua,
ha pure riconosciuto l'opportunità di ridare
vitalità all'autodromo, una struttura che ha bisogno
di rinnovarsi per adeguarsi alle esigenze delle
nuove tecniche e convivere con la riserva. Sport e
ambiente sono il volano dell'economia e se sfruttati
con intelligenza favoriranno la nascita di piccole e
medie imprese, di strutture ricettive e la creazione
di una serie di occasioni che contribuiranno al
benessere dei residenti.
A. G.
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Siracusa 13
marzo 2004 |
manifestazione con la «Casa» di marchese
Artigiana premiata dal Kiwanis
per preparazione e «coraggio»
Al Kiwanis di Siracusa
conferimento del «Premio artigianato 2004». Stavolta
di turno la imprenditrice artigiana Ornella Cassibba
segnalata dal socio Arturo Linguanti unitamente al
cointervento del presidente della «Casa artigiani
aretusea» Marchese. Dopo l'apertura del presidente
Gargano, la riflessione del presidente Marchese
fornendo anzitutto la connotazione peculiare di
Ornella Cassibba conduttrice dell'azienda che
s'intitola alla produzione del «pallet» quale
attrezzatura in legno per l'agricoltura e
l'industria. A Ornella, perciò, è stata consegnata a
ricordo un'artistica targa «per la preparazione
professionale e il coraggio imprenditoriale».
«Dobbiamo trovare - ha sottolineato Marchese - una
identità nuova per l'artigianato. Si consideri che
dallo statuto regionale sono state eliminate le
leggi d'incentivazione, rendendo asfittica la vita
delle imprese. Si registra così un calo delle
iscrizioni alla Casartigiani con un incremento
invece di adesioni alla Cassa agricola».
giuseppe vitale
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12 MARZO
2004 |
“Parenti serpenti” al
Fenaroli per beneficenza
LANCIANO - Oggi pomeriggio, ore 17.30, al Teatro Fenaroli di
Lanciano, è in programma lo spettacolo "Parenti serpenti" per la regia di
Mario Pupillo. La manifestazione è promossa dall'associazione
"Kiwanis" di Pescara, di cui è presidente Fernando Fiori. L'ingresso è
gratuito. Sarà comunque organizzata una raccolta di fondi all'interno del
teatro il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza. M.Gian.
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TIRANO 12
MARZO 2004 |
TIRANO
Mostra sui
lavori dell'Apparizione TIRANO - (c. c.) Concorso
sull'Apparizione capitolo secondo. Dopo la premiazione
per gli elaborati delle scuole, alla fine di aprile il
Kiwanis, ente organizzatore dell'iniziativa,
riproporrà la mostra sui lavori realizzati dai ragazzi
delle scuole.
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ENNA 12 MARZO
2004 |
Iniziativa
del Kiwanis
Lago e
circuito due «tesori» da rivalutare
Di interesse collettivo è stata la
manifestazione «Ricordo del lago» indetta dalla sezione
ennese del Kiwanis e sponsorizzata dall'Ente autodromo
Pergusa. «Un titolo provocatorio - ha precisato il
presidente del club, arch. Filippo Pecora - perché il
lago rischia ancora di diventare solo un ricordo. Senza
un rimedio vero e duraturo questo bene può andare
perduto e tutti noi, vogliamo continuare a goderne la
bellezza e a seguire le gare automobilistiche. Se
l'autodromo dovesse risultare incompatibile con
l'ambiente lo si potrebbe trasferire in altro sito, ma
sempre funzionale». All'incontro apprezzamenti per
l'opera del giornalista Rai, Rino Realmuto, che con
pazienza certosina è andato alla ricerca di notizie,
filmati e documenti vari, riuscendo così a realizzare
una videocassetta con tutte le manifestazioni
motoristiche che si sono svolte nel circuito pergusino.
Il presidente dell'Ente autodromo Maurizio Campisi ha
poi illustrato il nuovo progetto che prevede la
delocalizzazione delle strutture degli impianti, in atto
inseriti all'interno dell'autodromo ed il loro
trasferimento nell'area compresa tra la piscina comunale
e l'attuale impianto sportivo. Il direttore dell'Aci di
Palermo, Tullio Lauria, ha espresso l'intenzione di
stabilire un gemellaggio tra l'Aci e l'Ente autodromo
per portare Pergusa ai fasti mondiali. Il presidente
della Provincia Cataldo Salerno ha posto l'accento sulla
riserva pergusina che, in quanto speciale, esige una
gestione speciale. Ha quindi ricordato che la Provincia
negli ultimi due anni a Pergusa ha ricostruito lo
specchio d'acqua, ha pure riconosciuto l'opportunità di
ridare vitalità all'autodromo.
Angioletta Giuffrè
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LOMBARDIA
11 MARZO 2004 |
E’ arrivato il via libera della Soprintendenza.
L’opera dello scultore De Paolis in ricordo delle
vittime
Una scultura della memoria per la Torre crollata
Pavia, domenica in piazza Duomo l’inaugurazione del
bassorilievo in bronzo. La tragedia 15 anni fa
PAVIA - La «scultura della memoria»,
il bassorilievo realizzato dall'artista pavese Antonio
De Paoli per ricordare le vittime del crollo della Torre
Civica e la storia del monumento medievale, dopo una
vera e propria via crucis burocratica sarà finalmente
inaugurata. Per due anni l'opera è rimasta custodita in
un deposito e adesso, a quindici anni dal crollo della
Torre in cui persero la vita quattro persone, è pronta
per essere ammirata dalla città. La Soprintendenza ai
Beni culturali aveva congelato il bassorilievo perché
lungo 30 centimetri in più del previsto. «Abbiamo preso
tempo per valutare la situazione - hanno spiegato alla
Soprintendenza -. Esisteva una discrepanza tra il
progetto iniziale e l'opera finita. Per questa ragione
abbiamo deciso di bloccare la scultura in attesa di
prendere una decisione. Adesso i problemi sono stati
risolti e la scultura della memoria potrà essere
inaugurata».
La cerimonia, organizzata dal Kiwanis club Pavia,
si terrà domenica alle 12 in piazza del Duomo. L'opera,
interamente in bronzo, occuperà i due lati sud della
cancellata che protegge i monconi della Torre civica.
Antonio De Paoli, l'artista che ha lavorato al progetto
in sinergia con l'associazione «Pavia Monumentale», è
entusiasta: «Si tratta di una scultura che intende
riproporre all'osservatore la maestosità della Torre
Civica che, con i suoi 70 metri di altezza, era tra le
opere più antiche e imponenti dell'Europa dell'XI
secolo. In quattro diverse sezioni ho voluto
rappresentare altrettanti momenti cruciali della storia
pavese. Impressi nel bronzo del monumento ci sono i
volti di Federico I, l'ultimo imperatore incoronato a
San Michele re d'Italia, e la gloriosa resistenza di fra
Jacopo Bussolaro del 1359 che in nome della Res Publica
pavese si era opposto alla tirannia dei Beccarla e
all'egemonia viscontea». Sullo sfondo di questi
avvenimenti storici si staglia, in tutta la sua
maestosità, l'antica Torre Civica, ultimo simbolo di
Pavia sgretolatosi il 17 marzo 1989.
«Nell'opera è ricordato soprattutto il tragico giorno
del crollo - sottolinea l'artista -. I momenti cruciali
di quella drammatica mattina li ho fissati nella materia
insieme al senso di vuoto lasciato nel cielo di Pavia.
Finalmente, la città potrà ricordare con un monumento le
vittime finite sotto le macerie e riappropriarsi, almeno
per un attimo, della sagoma della Torre che non c'è
più».
Sarà il sindaco Andrea Albergati a svelare alla città
l'opera di De Paoli. «La soddisfazione è tantissima -
hanno spiegato i responsabili del Kiwanis club che hanno
regalato il bassorilievo al Comune -. Dopo due anni di
attesa finalmente il monumento alla memoria sarà
consegnato ai pavesi».
Giuseppe Spatola
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7
MARZO 2004 |
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DOMENICA 7
MARZO 2004 |
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Catania 6
marzo 2004 |
Gli archi,
il porto, il water front: dibattito al Kiwanis Catania
Est sul rapporto tra la città e il mare
Archi si, archi no. Da un po' di tempo a questa parte
l'opinione pubblica catanese si è impegnata a dibattere
sul nostro quotidiano quest'interessante tema, ponendosi
il quesito: sarebbe opportuno eliminare il viadotto
della ferrovia di Via Dusmet, o è meglio lasciarlo,
perché fa parte della storia della nostra città? Subito
dopo l'inaugurazione della tratta ferroviaria
Messina-Catania avvenuta il 24 giugno 1866, si pensò
alla realizzazione del proseguimento della linea ferrata
sino a Siracusa.
Il progetto, realizzato dagli ingegneri nisseni Giuseppe
e Salvatore Nardi, oltre ad un viadotto che passasse sul
mare quasi a ridosso delle vecchie mura di Via Dusmet,
prevedeva il tunnel scavato sotto la Piazza Federico di
Svevia. Anche allora la popolazione era divisa sul pro e
sul contro la realizzazione dell'opera. Ma i fautori
della costruzione del viadotto, vuoi per la novità, vuoi
per la necessità di realizzare il collegamento
ferroviario con Siracusa, ebbero la meglio. Ma
evidentemente con la evoluzione dei tempi, ecco che si
riffaccia il problema.
Sensibile ai problemi della città, il presidente del
Kiwanis Catania Est, dott. Elio Garozzo , ha pensato
bene di realizzare, nel salone del Port Center, un
interessante meeting al quale hanno preso parte delle
personalità nel campo dell'urbanistica e della
comunicazione. Moderatore della serata è stato l'ing.
Lello Puglisi, past president del club. Il presidente
Garozzo, dopo aver ringraziato sia i numerosi ospiti e
soci che il Presidente del Port Center per la calorosa
ospitalità, ha presentato i relatori della serata:
l'avv. Roberto Nanfitò, dirigente l'area Comunicazioni
dell'Autorità portuale, l'ing, Tuccio D'Urso. dirigente
l'ufficio emergenza traffico e sicurezza del Comune. Il
prof. Tino Vittorio docente di storia contemporanea
nella facoltà di scienze politiche, e Tony Zermo,
editorialista e inviato speciale del nostro quotidiano.
Alfio Pizzone ha brevemente illustrato quella che è una
sua creatura: la creazione al Port Center di un ricco
museo della marineria. Lello Puglisi introducendo il
tema si è chiesto se il viadotto fosse una bruttura da
eliminare o un'opera d'arte da consegne ai posteri. Tony
Zermo ha fatto presente che per eliminare gli archi,
trasferendo la strada ferrata in altro sito, occorrono
almeno 500 milioni di euro, circa mille miliardi di
vecchie lire. Ne vale la pena, o si ritiene di lasciare
le cose come stanno? Il giornale ha voluto lanciare la
proposta che è stata ampiamente dibattuta in tutte le
sedi tecniche e politiche, e senza meno lo sarà ancora.
Nanfitò si è chiesto se l'eliminazione del viadotto darà
il mare ai catanesi. Secondo l'oratore il problema non
sono gli archi (che necessiterebbero di una pulitina),
ma è il quartiere della Civita che sta scomparendo. E'
necessario dismettere la vecchia dogana e creare un
"water front", com'è stato realizzato in tutte le grandi
città del mondo.
D'Urso ha parlato di 21 progetti, che sono la
precondizione per aprire la città al mare, della linea B
della futura metropolitana che da Ognuna arriverà a
Piazza Europa, dell'interramento della ferrovia
(progetto approvato per 826 milioni di euro). Tino
Vittorio ha definito il porto di Catania lillipuziano,
addirittura una "gebbia", e il viadotto un "carico
d'immondizia ferroviario" che dovrebbe essere senz'altro
eliminato, non essendo un'opera d'arte. Il porto
dovrebbe estendersi da Ognina alle foci del Simeto. Per
quanto attiene la Civita, questo quartiere si candida a
diventare un nuovo San Berillo.
Sono seguiti diversi interventi. L'arch. Antonio Pavone
ha ricordato che una volta il mare arrivava in città da
sotto il viadotto, ma ora eliminando gli archi i
catanesi continuerebbero a non vederlo. Il dott. Angelo
Nassisi, luogotenente governatore del Kiwanis, dopo aver
ringraziato gli intervenuti per il riuscitissimo meeting
ha fatto presente che il water front può essere
realizzato, se c'è la volontà, sia con gli archi che
senza archi. Nino Milazzo, direttore di Telecolor, ha
ricordato che nei secoli scorsi uno zar, rivoluzionando
l'urbanistica del tempo a San Pietroburgo, trasformò
radicalmente la vecchia capitale russa, facendola
affacciare sul Baltico in modo armonioso. Noi abbiamo
bisogno di conoscere il mare e di farci conquistare:
Perché non fare una politica che ci consenta almeno di
sognare?
Infine l'arch. Gesualdo Campo, assessore alla Provincia
regionale di Catania, ha dichiarato che, nel corso del
Premio Brancati a Zafferana, si è incontrato col
Caporedattore centrale del nostro giornale dott.
Domenico Tempio e durante la serata si sono chiesti se
sarebbe stato opportuno mantenere in vita il viadotto o
eliminarlo. L'idea del dibattito pubblico piacque a
Tempio, ed ecco che sulle pagine del giornale si sono
susseguiti pareri pro e contro l'eliminazione del
viadotto, e il problema da noi sollevato è ora allo
studio di tecnici urbanisti e politici.
Antonio Di Paola
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Comunicato stampa
di Enrico Villa
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La
legge sulla fecondazione assistita è stata approvata,
con il superamento di dilacerazioni di coscienza
trasversali. Mons.Giuseppe Versaldi, vicario generale
dell’Archidiocesi di Vercelli, psicologo, fondatore e
direttore di un centro per l’aiuto alla coppia, con
molta serenità e competenza ha illustrato sul
settimanale della Diocesi di Sant’Eusebio, la “dottrina
della chiesa cattolica” in relazione alla Legge sulla
procreazione assistita.
Lo
stesso tema sarà sviluppato da Versaldi in un convegno
promosso ed organizzato dal Kiwanis Club di
Vercelli(presidente Enzo Grolla).
Ma
qualche giorno dopo la analisi chiara di monsignor
Versaldi, Famiglia Cristiana è uscita con un
fondo di Francesco d’Agostino, presidente del Comitato
nazionale di bioetica, che ha lasciato perplessi i
lettori del più diffuso rotocalco italiano, edito dalla
congregazione dei Paolini. Specialmente il titolo ha
attratto: ”Fecondazione assistita, una buona legge
“laica””. D’Agostino si richiama ai principi cattolici
che riguardano “il rispetto della vita in generale e di
quella nascente in particolare”. Questo stesso principio
rientra nell’ambito dell’etica naturale cui, proprio il
Kiwanis Internazionale/Distretto Italia-San Marino,
venerdì 26 marzo, a Follonica, dedicherà una giornata di
studio intitolata “Etica e morale oggi”.
Il
presidente del Comitato Nazionale di bioetica specifica
che una visione di “etica naturale ” non è cattolica ma
laica. E commenta:lo dimostra il fatto che molti non
credenti la condividono. Proprio perché è un principio
laico i credenti lo ritengono valido per tutti e non lo
fondano su dogmi o indicazioni magisteriali, ma sulla
ragione umana”.
In
soldoni: la voglia di dibattito e il disagio, non solo
sui credenti o praticanti, sono molti anche dopo la
legge sulla fecondazione assistita che,detto tra
parentesi, vieta tassativamente la “fecondazione
eterologa”(cioè mediante un terzo uomo). A parte i
principi cattolici, se fosse passata una tale
impostazione si sarebbero aperte questioni di diritto
molto complesse che, comunque, sono state consegnate
agli atti parlamentari.
Ma
ritorniamo all’iniziativa del Kiwanis Club di
Vercelli,che su un piano rigorosamente scientifico,
prenderà corpo giovedì 11 marzo nel salone dei Congressi
del Modohotel di Vercelli, in piazza Medaglie d’oro, con
inizio alle 21.Coordinerà e modererà il prof. Carcò,
presidente dell’Ordine dei medici. Aprirà il convegno il
prof. Giovanni Lenzi, ostetrico e già primario della
divisione di ostetricia del “S. Andrea” di Vercelli.
Svolgeranno le loro relazioni, oltre a mons. Giuseppe
Versaldi, gli specialisti Micaela Pelagi, microbiologa,
lo specialista di urologia Cipollone, Cristina Ravanelli
che opera nel Laboratorio di Anali del “Sant’Andrea”.
Il
titolo del convegno riassume opportunamente la
situazione che ha determinato l’approvazione della legge
sulla fecondazione assistita: attualità e controversie
che hanno, quale riferimento, il lavoro che sta
svolgendo il centro multidisciplinare per lo studio e la
cura dell’infertilità di coppia dell’ospedale Sant’Andrea.
En.vi.
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Cremona 2 marzo 2004
Ferrari al
Kiwanis Gioielli e stile
Venerdì sera torna a
riunirsi a palazzo Trecchi (ore 20.15) il Kiwanis Club
Monteverdi Cremona, presieduto da Marco Petecchi. Ospite
della conviviale, il gioielliere cremonese Claudio
Ferrari (nella foto) che relazionerà sul tema
‘L’evoluzione nello stile del gioiello’.
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