|
Dai
Club FEBBRAIO
INDICE >>>
PIEMONTE 3
KC Novara Monterosa
|
Bellissima ed entusiasmante la serata che ha visto
protagonista, il 25 febbraio, ospite del Kiwanis
Monterosa, l’attrice e autrice novarese Lucilla
Giagnoni.
Formatasi alla
Bottega teatrale di Gassman ha lavorato con attori
del calibro di Paola Borboni , Luigi Squarzina e
tanti altri.
Ha al suo attivo
numerosi spettacoli che hanno ricevuto premi e
riconoscimenti prestigiosi in Italia e all’estero.
Fra tutti vale
la pena di citare Vergine Madre dalla Divina
Commedia (di cui è stata realizzata una
registrazione televisiva) che ha vinto il premio
Persefone 2007 per la miglior regia televisiva e
miglior drammaturgia e Big Bang che ha
ottenuto il patrocinio dell’Unesco.
Benchè nata a
Firenze e trasferita a Novara con la famiglia
all’età di 18 anni, Lucilla oggi si sente novarese a
tutti gli effetti anzi, nel corso degli anni, ha
imparato a conoscere ed amare questa terra dove oggi
vive con il marito e la figlia.
Ne sono una
prova alcuni lavori da lei composti e interpretati
come In risaia, Nudo su paesaggio, Chimera,
premio città di Novara 2003 (tratto
dall’omonimo romanzo di Sebastiano Vassalli).
I numerosi Soci
e Ospiti presenti sono rimasti incantati dalla
capacità comunicativa della brava Lucilla che ha
raccontato la sua esperienza di attrice e di
autrice che vive a Novara, sottolineando come sia
difficile essere artisti a Novara e come lei abbia
vissuto la maggior parte delle sue esperienze
artistiche principalmente fuori dal nostro
territorio.
Certo abbiamo
potuta ammirarla proprio nella nostra città
nell’interpretazione di Vergine Madre e di Big Bang,
di cui è anche autrice, ma solo grazie
all’iniziativa di Associazioni private, mentre a
livello istituzionale si nota una certa latitanza
nel promuovere cultura fra i giovani, valorizzare
talenti, stimolare la ricerca in campo artistico…..
Lucilla Giagnoni
ha insomma evidenziato come oggi un giovane che
voglia intraprendere la carriera artistica partendo
da Novara….abbia ben poche possibilità e debba
orientarsi verso altre realtà.
Lucilla nel suo
lavoro ama la ricerca, la sperimentazione e quando
vuole sviluppare una nuova idea vi si dedica anima e
corpo, con uno studio meticoloso e continuo anche
traducendo i testi personalmente, ad esempio, dal
greco o dall’ebraico.
La sua capacità
di catturare l’attenzione è straordinaria e i Soci
del Monterosa hanno potuto sperimentarlo di persona
ascoltando la sua articolata chiacchierata durante
la quale ha toccato temi profondi come il pericolo
che sta correndo la società odierna di distruggere
il futuro dei propri figli; e lo spunto per questa
riflessione è nato dalla visione di un DVD in cui
Lucilla interpreta il canto dantesco del Conte
Ugolino (trentatreesimo dell’Inferno) che, secondo
alcuni, si nutrì dei corpi dei figli morti: la
metafora è terribille ed evidente!
In chiusura di
serata Lucilla Giagnoni ha letto un breve racconto
tratto dal libro Donne dagli occhi grandi
della scrittrice messicana Angeles Mastretta che ha
strappato un meritato e caloroso applauso.
La Presidente
Rosalba Barbieri ha donato all’ospite il
gagliardetto del Club e, insieme ad un bouquet di
fiori, un’Icona dipinta dalla socia Rossella
Lombardi.
|
KC Novara Monterosa
|
I soci del
Kiwanis Club Novara MONTEROSA hanno trascorso una
serata molto interessante, nel corso della quale
sono stati ospiti il dott. Luigi GRONCHI, già
direttore dell’ACI di Novara e di Varese, e l’Arch.
Giampiero SORU, responsabile di comunicazioni di
numerose imprese e titolare di un’avviata società
del settore.
Nell’incontro si è parlato della
sicurezza stradale, che da sempre ha rappresentato
per il dott. Gronchi una realtà cui confrontarsi,
prestando la sua opera come promotore di corsi di
formazione soprattutto nelle scuole. Ha precisato al
riguardo che come kiwaniano (ha fondato il club a
Varese) si è sempre interessato dei bambini, la cura
dei quali è la primaria finalità del Kiwanis.
In quest’ottica i relatori hanno
ideato un social network per la sicurezza sulle
nostre strade, denominato ROAD CHECK, aderente alla
Carta Europea della Sicurezza Stradale, di recente
riconosciuto dalle autorità di Bruxelles.
L’idea del progetto è sorta dalla
constatazione che molti guidatori, soprattutto
giovani, sono impreparati ad affrontare la
circolazione stradale, le cui insidie sono molte
volte connesse alla inerzia dei proprietari delle
strade: Stato, regioni, province, comuni, che hanno
l’obbligo di renderle agibili ed efficienti.
Ridurre gli incidenti stradali, che,
oltre ai lutti e danni fisici alle persone,
determinano costi sociali elevati, è oggi un
obiettivo credibile, cominciando proprio dal basso.
Le strade provinciali del novarese,
ha fatto presente il dott. Gronchi, hanno uno
sviluppo di oltre 630 km, su cui sono stati
registrati, negli ultimi anni, 32 morti e 1766
feriti, che rappresentano un pedaggio altissimo in
termini umani e di costi, che deve essere ridotto.
In molti casi tali incidenti, che hanno coinvolto
cittadini e più spesso bambini e ragazzi in
bicicletta o in motorino, sono stati determinati da
una carenza di segnalazioni stradali, da buche
lasciate senza appianarle, da guard-rail
insufficienti e quant’altro. Nel tragico bilancio
bisogna includere gli incidenti causati alle persone
trasportate, perché non hanno allacciato le cinture,
oppure quelli occorsi ai bambini, perché non
assicurati adeguatamente sui sedili, come
prescrivono le relative disposizioni legislative.
Il progetto Road Check, come ha
spiegato l’Arch. Soru, raggruppa coloro che
segnalano gli inconvenienti in una grande rete, alla
quale affluiscono semplici cittadini, associazioni
di volontari, enti che prestano la loro opera sulle
strade, come gli addetti del 118, gli infermieri ed
altre categorie, quale l’unione consumatori.
Costituisce una grande forza e un
ampio serbatoio, dove affluiscono le segnalazioni,
che possono essere effettuare con qualunque mezzo:
telefono, SMS, fax, e-mail, e trattate tramite il
relativo portale.
Le segnalazioni, appena ricevute,
vengono passate ai verificatori, che procedono a
valutarne l’attendibilità e la completezza, e, in
caso positivo, informano i proprietari delle strade,
denunciando il caso e chiedendo le opportune
informazioni.
I risultati sono comunicati a coloro
che hanno effettuato le segnalazioni, per informarli
sull’esito della questione e, cosa importante, a
costo zero, mentre le spese sono sopportate dai
gestori del portale, destinate a diminuire in modo
proporzionale al suo sviluppo.
Le caratteristiche del progetto sono
positive, perché assicurano ai cittadini la certezza
che le loro segnalazioni sono prese in
considerazione, ma nello stesso tempo anche alle
imprese, pubbliche e private, che possono accedere
ad una preziosa massa di informazioni allo scopo di
migliorare i propri servizi ed economizzare i costi.
Come spesso succede, il progetto Road
Check sembra l’uovo di Colombo, nel senso che si
fonda su una idea molto semplice e realizzabile, a
costo zero per l’utente, e sulla sensibilità e
l’intelligenza sia di chi usa le strade sia di chi
istituzionalmente le deve tenere in efficienza.
La serata si è protratta per le
numerose domande rivolte ai relatori, che le hanno
ampiamente soddisfatte spesso ricorrendo a numerosi
casi concreti tratti dal repertorio del portale.
(a.l.)
|
KC Arona San Carlo
|
IL CLUB KIWANIS ARONA SAN CARLO AFFRONTA
IL TEMA DELL’EDUCAZIONE
E’ stato un incontro veramente
interessante quello che si è tenuto venerdì 4
febbraio, presso la sala del Teatro “Don Franco
Boniperti” di Borgoticino e che era stato
organizzato dal Club KIWANIS Arona San Carlo. Tema
della serata “I principali problemi educativi del
bambino”.
Don Sergio Chiesa, che è stato il
relatore della conferenza, non si è smentito ed ha,
come di consueto, conquistato l’interesse e
l’attenzione del numeroso pubblico presente.
Don Chiesa, teologo, sociologo ed
esperto di problemi legati all’infanzia e all’alimentazione,
autore, tra l’altro del libro “ Genitori per tempi
difficili ”, viene ordinato sacerdote nel 1960, e
dopo l’attività svolta presso la parrocchia operaia
di Crusinallo, si trasferisce a Neuchàtel in
Svizzera come cappellano degli emigrati italiani.
Tornato in Italia, dopo un infarto e la sclerosi
multipla nel 1985, con prognosi di un futuro sulla
sedia a rotelle, per 12 anni è stato direttore
dell’Ufficio diocesano della Pastorale del Lavoro e
dei problemi sociali.
Nel frattempo scopre il metodo
Kousmine per curare la sua malattia, frequenta i
corsi di nutrizione con la fondazione Kousmine,
studia gli argomenti nutrizionali e scrive diversi
libri sull’alimentazione e la cura delle malattie.
Nel 1996 fonda l’associazione “Cibo è Salute”.
Dal 2007 è consigliere della Fondazione
Internazionale Kousmine. Tiene corsi per malati e
conferenze in tutta l’Italia. Alla prognosi dei
medici ha risposto salendo nel 2003, zaino in
spalla, al campo base dell’Everest, e percorrendo a
piedi nel 2004 gli ultimi 250 km del cammino di
Santiago di Compostela.
Nel corso della sua interessantissima
e coinvolgente relazione, Don Chiesa ha saputo
sintetizzare in modo chiaro ed eloquente quelli che
devono essere i principi ispiratori su cui basare
l’educazione dei ragazzi. Questi i punti chiave di
cui fare tesoro:
- Rafforzare la personalità dei
figli; far crescere in loro il senso di autostima.
- Aiutarli ad affrontare i doveri e
ad ubbidire; dire loro i “no” che fanno crescere.
- Aiutarli a vivere positivamente le
emozioni, e a controllare, in particolare, le
emozioni distruttive: la rabbia, l’ansia, la paura.
Tali punti chiave della teoria
educativa di Don Chiesa sono stati illustrati dalla
sua eloquenza semplice, costellata di esempi di vita
tratti dal vissuto della società attuale.
Don Sergio ha ribadito che il
mestiere dei genitori non è certo il più facile, ma
se si vuole evitare la disfatta, è necessario
riconsiderare molti principi troppo spesso
dimenticati. Un no deciso ed inderogabile è, in
molti casi, più educativo di un sì detto con
magnanimità e rassegnazione.
Don Sergio ha anche sottolineato che
l’emergenza educativa di oggi è documentata dalle
molte statistiche che danno gli studenti italiani
molto indietro nelle graduatorie di apprendimento, e
questo non promette nulla di buono per il futuro.
Per coronare l’attenzione ai problemi
dell’educazione, il Club Kiwanis Arona San Carlo ha
inteso destinare un service a sostegno delle
attività parrocchiale portate avanti dal Parroco di
Borgoticino Don Franco. Infatti al termine della
conferenza il Presidente del Club dott. Enrico Monti
ha consegnato a don Franco l’assegno frutto delle
attività svolte dai soci del club Arona San Carlo in
favore delle fasce sociali più deboli, in
particolare per l’infanzia.
Presenti all’incontro, tra l’altro il
Sindaco di Borgoticino Giovanni Orlando, il
comandante della Stazione Carabinieri di Borgoticino
M.llo Bucci, e la coordinatrice della Scuola Materna
“Zanotti” sig.ra Julita, dove, tra l’altro, si è
svolta una cena organizzata e gestita da alcuni soci
del Club Kiwanis aiutati dalle rispettive mogli.
Luigi Fanchini
lo staff che ha realizzato la cena che ha preceduto
l’incontro
il presidente del club Enrico Monti consegna a don
Franco il service
don Chiesa durante il suo intervento
|
|