Alla serata programmata dal Kiwanis Club Novara
MONTEROSA sono intervenuti S.E. il Prefetto di
Novara, dott. Giuseppe Amelio, il Presidente della
Provincia, Ing. Diego Sozzani e il Sindaco, Prof.ssa
Silvana Moscatelli, che hanno intrattenuto gli
ospiti sulla situazione dell’Expo Milano 2015.
Ha esordito il Prefetto, evidenziando
la scarsa informazione sull’avvenimento, di cui
tanto si parla ma del quale poco si sa, specialmente
in relazione agli obiettivi e, per quanto concerne
Novara, a quali possano essere le ricadute sul
territorio, attesa la vicinanza della città con i
luoghi dove si svolgerà la manifestazione.
L’esposizione, ha proseguito il
Prefetto, non è una fiera, perché non ha natura
commerciale, ma si propone come una grande vetrina,
dove i Paesi partecipanti possono mettere in mostra
le loro più moderne realizzazioni e i migliori
prodotti.
L’Italia, risultata vincitrice del
bando di partecipazione, suscitò in tutti gli
schieramenti politici, commerciali, sociali, ampi
consensi ed entusiasmo, proponendosi con un
programma fondato sul tema della nutrizione e
dell’alimentazione, dei processi energetici e della
loro ecocompatibilità.
L’Expo 2015, che prevede la
partecipazione di circa 120 Paesi, anche se ad oggi
soltanto 13 hanno fatto pervenire la propria
adesione, va ad occupare oltre 310 ettari dell’area
tra Rho e Pero, divisa da due linee perpendicolari,
che si rifanno al cardo maximus e al decumano degli
accampamenti romani.
All’interno dell’area sono previsti
alloggi per le delegazioni dei Paesi ospitati, un
centro per lo sviluppo sostenibile, uno spazio per
eventi all’aperto, un’arena con giochi d’acqua, un
teatro e finanche percorsi panoramici e un canale,
oltre agli spazi espositivi e padiglioni regionali
per far conoscere il sistema Italia.
Al centro dell’intersecazione delle
perpendicolari è situato il Palazzo Italia, un
edificio istituzionale destinato all’accoglienza dei
Paesi partecipanti.
Inoltre, sarà costruito un ponte per
il traffico pedonale della lunghezza di circa 700
metri, che collegherà l’area dell’Expo con il polo
fieristico Rho-Pero.
Sul tappeto ci sono numerosi problemi
a cominciare da quello che riguarda l’area, se
bisogna ricorrere all’acquisto o al comodato oppure
all’acquisto del diritto di superficie, rispetto al
quale si agitano differenti opinioni, perché,
essendo i manufatti dell’Expo precari e amovibili,
la questione è, una volta terminata la
manifestazione, se destinare l’area a costruzioni
oppure a spazio verde.
La discussione sta bloccando per ora
la prosecuzione del programma, i cui ritardi sono
pregiudizievoli per la sua realizzazione.
Per Novara l’Expo riveste grande
interesse per la sua vicinanza ai luoghi dove si
svolge e rappresenta una occasione irripetibile, da
non perdere, ma bisogna attrezzarsi per risolvere le
diverse problematiche, connesse alla ricezione, al
tempo libero e, soprattutto, all’allestimento di una
piattaforma per far conoscere le “eccellenze” del
territorio, da quelle alimentari a quelle turistiche
e culturali.
A tale scopo è stato istituito un
apposito Comitato presso la Camera di Commercio, al
fine di esaminare i diversi aspetti, tenendo
presente che rendere attrattivo il territorio
novarese deve costituire un punto di partenza e non
di arrivo.
Al Prefetto ha fatto seguito il
Sindaco Prof.ssa Moscatelli che ha confermato i
ritardi da parte degli enti preposti a vario titolo
alla realizzazione dell’evento, cominciando proprio
dall’acquisizione delle aree. I costi previsti sono
rilevanti: 4 miliardi di euro per costi diretti e 14
miliardi per costi indiretti; somme importanti che
richiedono processi di coordinazione
interprovinciale, anzi interregionale, per la
ricaduta economica e culturale sul territorio.
Ma occorre trovare maggiore
creatività, in quanto per un soddisfacente
inserimento nella rete turistica è necessario
realizzare infrastrutture stradali con l’obiettivo
di non fermarsi al 2015, ma di andare oltre.
Ha parlato per ultimo il Presidente
della Provincia Ing. Sozzani, che ha premesso che
avrebbe fatto un discorso alquanto dissacrante,
perché l’Expo, sebbene sia un evento complesso e da
molti percepito, è da pochi compreso.
Rispetto ad altri analoghi
avvenimenti del passato oggi le esposizioni sono
abbinate a temi. Quella di Milano è legata al cibo,
all’ambiente e alla tutela del territorio.
Pensare ad un supermercato
tecnologico non ha più senso oggi, perché le
tecniche sono pervasive e spesso non apportano
effetti benefici. I prodotti sono oggetto di una
cultura usa e getta, destinati allo smaltimento,
che, se da un lato aiuta l’economia, dall’altro
allontana le popolazioni dai tradizionali legami
alla terra, all’alimentazione non avvelenata, alla
tutela dei luoghi in cui si vive; deve essere un
ritorno al passato, peraltro non molto remoto.
Per quanto concerne il collegamento
con la Lombardia, il progetto della via d’acqua è
pronto a partire, essendo stati assegnati i fondi
pari a 3 milioni di euro.
Novara non può tenere presente solo
il turismo, ma deve costituire un brand positivo per
ogni attrattiva del territorio.
Novara “fa da sé”, ci tramanda la
storia, ha concluso il Presidente, ma deve
svegliarsi, perché maiora premunt e le
polemiche non rubino la scena ai veri problemi.
Al termine un caloroso applauso è
stato tributato agli intervenuti, che hanno voluto
onorare la serata rispondendo alle domande
dell’uditorio, che sono state numerose ed
incalzanti, ma tutte con un comune denominatore: la
necessità di un coordinamento e di una cooperazione
tra gli enti, superando le barriere geografiche, le
innumerevoli polemiche e innanzitutto i ritardi.
L’Expo 2015 può essere un grande
momento culturale per esaminare i problemi che
agitano il pianeta e proporre le possibili
soluzioni. L’Italia deve far valere i suoi valori
non riferiti soltanto alla tecnologia, ma
soprattutto alla sua storia, alla sua cultura, al
suo inimitabile e incantevole territorio, ai suoi
eccellenti prodotti gastronomici, invidiati e
copiati in tutto il mondo. (a.l.)