Dear International President Dave, Dear
European President Stefan, Cher Ami Daniel, Caro
Governatore Sandro, amiche e amici carissimi
Molti di voi mi conoscono.
Sono socia attiva del Kiwanis dal 1993,
sono stata segretario, tesoriere, consigliere,
presidente di club, lgt governatore; però, prima di
diventare kiwaniana, ho frequentato assiduamente il
Kiwanis come moglie di socio “incarico” che
fortunatamente ancora ricopro.
Come molti sanno ho avuto anche il
privilegio di essere la moglie di un governatore del
distretto.
In quella veste ho avuto modo di
conoscere molte persone di diversa nazionalità: esse
professano modi diversi di essere kiwaniani, e ciò
fanno non solo perché di cultura diversa ma
soprattutto perché hanno necessità di effettuare
Service rivolti a risolvere problemi che ancora in
Italia non sono del tutto percepiti.
Questa esperienza mi ha fatto molto
maturare e mi ha spinto ad affondare sempre di più la
mia essenza Kiwaniania nel recepire le problematiche e
tradurle in aiuto concreto: in poche parole
nell’organizzare e fare in prima persona Service.
In tale veste mi presento a Voi come
candidata alla carica di Governatore del Distretto
Italia-San Marino per l’anno sociale 2009-2010.
In questi ultimi anni nel mondo ci sono
stati cambiamenti epocali e la nostra Nazione non ne è
andata esente.
Tali cambiamenti sono stati tanto
repentini e veloci che le nostre abitudini e le nostre
tradizioni non ci avevano preparato ad affrontarli e
pertanto ci siamo trovati davanti al loro o sgomenti
o, nella migliore delle ipotesi, sorpresi.
Anche nel nostro Kiwanis ci siamo resi
conto, purtroppo con grave ritardo, che i problemi che
eravamo preposti ad affrontare e risolvere, in effetti
non erano più tali essendo stati superati dagli
eventi.
A mio avviso, infatti, anche se
meritorio, non è più attuale disperdere energie nel
restaurare un monumento quando molti bambini non solo
non hanno da nutrirsi ma neppure possono dissetarsi !
Non è inoltre ipotizzabile pensare ed
attuare piccoli Service che durano solo lo spazio di
un mattino o, al massimo, di un … governatorato.
Dobbiamo pensare ed agire con progetti
di grande respiro come merita la nostra grande
organizzazione che opera in tutto il mondo.
Anche in Italia dobbiamo pensare in
questo modo !
Con Rino Ussia, è stato possibile,
finalmente, varare un Service triennale; Sandro
Cuzari lo ha massicciamente e profondamente continuato
e Sergio Rossi lo concluderà felicemente.
Questa è la strada giusta.
Dobbiamo, però, avere il coraggio di
ammettere che anche il ns. territorio e la nostra
società, divenuta multietnica, ha ormai delle
necessità e delle priorità che una volta consideravamo
solo da “terzo mondo”.
Se mi darete la Vostra fiducia,
continuando sull’esempio tracciato dai tre Governatori
ed Amici che ho testè nominato, mi impegnerò affinché
venga istituito un altro Service pluriennale che,
però, dovrà effettuarsi sul nostro territorio
nazionale dove sarà più visibile anche per i soci i
quali, costantemente e nella estrema trasparenza, ne
potranno anche controllare lo sviluppo.
Per poter fare questo sono necessarie
delle condizioni:
Ø
informazione
capillare, essa deve
essere indirizzata e deve raggiungere tutti i soci con
tutti i mezzi possibili: (rivista,i cui costi
dovranno essere interamente ammortizzati dalle
sponsorizzazioni, bollettino, e-mail, fax, posta anche
i segnali di fumo se necessario e utile); Se si è
informati ci si sente partecipi e coinvolti;
Ø
Sviluppo:
rinforzare i club in difficoltà con azioni che diano
visibilità sul territorio, creare nuovi club. Più
siamo più Service possiamo fare. Più Service facciamo
più persone e bambini possiamo aiutare. Questo dovrà
passare anche e soprattutto attraverso un sempre
maggiore “decentramento amministrativo” rafforzando le
Divisioni come entità territoriali e creando le macro
regioni sul modello tedesco che allo stato ha dato
ottimi risultati, sforzandosi di identificare inoltre
gli strumenti giuridici idonei a consentire
l’adeguamento della nostra organizzazione alla più
moderna disciplina fiscale relativa alle
organizzazioni no profit;
Ø
Giovani:
dobbiamo entrare nelle università (tra i soci abbiamo
tanti docenti universitari) per poi favorire
l’ingresso di giovani nei nostri club junior. I
giovani sono la nostra speranza del domani e non
dobbiamo escluderli dalla vita del Kiwanis anzi
dobbiamo creare i presupposti affinché essi si sentano
attratti dai nostri scopi e dai nostri ideali.
Importante e da continuare, il Protocollo d’Intesa
sottoscritto dal Governatore e amico Sandro Cuzari con
il Kiwanis Junior Distretto Italia;
Ø
Puntare e credere
nelle donne. Noi donne
siamo certamente più portate a comprendere le esigenze
dei fanciulli e a risolverle avendo per questo una
specie di dono naturale. Con ciò non voglio affermare
che un uomo non ne sia capace ma credo che l’unione
tra la capacità intellettuale dell’uomo e quella
naturale della donna possano dare migliori risultati.
Ipotizzare un Kiwanis moderno che affronta i problemi
di una società moderna e professa l’aiuto costante
soprattutto a favore della infanzia meno protetta
senza la presenza se non preponderante quanto meno
paritaria delle donne, lasciatemelo dire, è pura
follia.
Ø
Coinvolgimento a
tutti i livelli. Siamo
nel 21° secolo. Non è pensabile che coloro ai quali
viene dato l’incarico, a tutti i livelli, di guidare
una organizzazione come la nostra possano e o
vogliano farlo da soli. I compiti devono essere
divisi per competenza e capacità, con continui
confronti e scambio di informazioni. Deve, quindi,
essere mantenuto e sviluppato il grande coinvolgimento
a tutti i livelli.
Ø
Osservanza delle
regole. Le regole che
ci siamo dati come kiwaniani, tramite lo Statuto,
vanno bene, devono solo essere rispettate e ciò non
solo in quanto richiamo alla stretta osservanza
statutaria ma soprattutto perché rispettando le regole
rispettiamo contemporaneamente noi stessi, gli altri
ed il nostro futuro. Appartenere ad un consesso civile
vuole anche significare osservare la regola che lo
conduce. Non si dovrebbe mai dimenticare che la
libertà di ognuno finisce dove inizia quella altrui.
Con il Vostro aiuto potremo tutti
assieme realizzare quanto ho sopra sintetizzato
rendendo il nostro Kiwanis sempre più moderno,
flessibile, e al passo con i tempi e non ingessandolo
in ormai antichi e desueti stereotipi.
Vi ringrazio.
Valeria Gringeri
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