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30 settembre 2003     Versione pdf

Da Bergamo alla guida del Kiwanis d'Italia

Il neogovernatore già oggi sarà a Indianapolis per partecipare al Consiglio mondiale del club

«Operare nella continuità e fare in modo che ogni club nazionale, e sono ben 132 con quasi quattromila soci, sia sempre più presente sul territorio. Essere quindi in prima linea nel rispondere ai bisogni dell'infanzia e di chiunque abbia bisogno di un aiuto».
L'avvocato Piero Grasso, neogovernatore del Kiwanis Distretto Italia e San Marino, investito sabato scorso dell'importante incarico nel corso del Gran Galà del Kiwanis tenutosi a villa Caroli Zanchi di Stezzano, ha le idee chiare sulle prossime mosse che lo attendono, con un impegno che non sarà solo ristretto all'attività dei club, ma che lo vedrà impegnato nel portare le proprie idee e le proprie iniziative a livello internazionale. Questa mattina, ad esempio, l'avv. Grasso sarà già in volo per gli Stati Uniti, per partecipare ad Indianapolis al Consiglio mondiale del Kiwanis e che vedrà rappresentati, con oltre 120 governatori, quasi mezzo milione di persone (l'associazione è infatti presente in tutto il mondo e collabora a progetti umanitari con Unicef, Medici senza frontiere, ed è presente alle Nazioni Uniti con un seggio permanente).
«Si tratta di un Consiglio particolarmente importante - ha precisato ancora l'avv. Grasso - in quanto tra i vari punti all'ordine del giorno vi è anche lo sviluppo del Kiwanis International per i prossimi anni, sia per quanto riguarda i soci, che i nuovi service».
Ma la serata dell'investitura del neogovernatore è stata importante anche per un'altra serie di momenti che hanno interessato oltre che i due club di casa nostra, il Bergamo e il Bergamo Orobico, anche quello del Sebino e la Prima Divisione del Distretto.
La serata ha infatti coinciso con il passaggio delle consegne, il cosiddetto «Passaggio della Campana», tra Francesco Curci, luogotenente governatore della Prima Divisione (che comprende la Lombardia del Nord-Est, Parma, Modena e Cremona), e il bergamasco avv. Marco Orefice; tra il presidente uscente del Bergamo-Orobico, Paolo Bergo, e la neoeletta Stella Zuccalli; tra il presidente uscente del Bergamo, Giuseppe Barbieri, e l'avvocato Girolamo Angione e infine, per il Kiwanis del Sebino, tra il presidente uscente, geometra Benedetto Croce, e il prof. Mario Dometti. Un altro importante incarico è stato poi affidato a un altro bergamasco, il rag. Giuseppe Lucchin, di Ponteranica, nominato tesoriere nazionale del Distretto Italia.
Nel corso della serata sono state inoltre festeggiate due ricorrenze (i 20 anni di fondazione del Kiwanis Bergamo e i 10 anni dalla nascita del Kiwanis Bergamo-Orobico) e l'investitura, per quanto riguarda il Kiwanis Bergamo-Orobico, di cinque nuovi soci.
Un Gran Galà che ha visto la presenza, tra gli altri, del prefetto, Cono Federico, dei sindaci di Stezzano, Treviglio e Filago (Michele Mirtani, Giorgio Zordan e Vincenzo Ansanelli), dell'assessore alla Cultura del comune di Bergamo, Valerio Marabini, e della signora Daniela Guadalupi, presidente dell'Associazione ricerca malattie rare.
Per il Kiwanis sono intervenuti, oltre a tutti i luogotenenti governatori delle 12 Divisioni del Distretto Italia San Marino, rappresentanti giunti da vari Paesi europei.
La giornata era iniziata con un altro momento importante, quando il governatore Grasso, alcuni ospiti internazionali e i luogotenenti governatori sono stati ricevuti in Comune dal sindaco di Bergamo, Cesare Veneziani, e da alcuni suoi collaboratori.
Felici, anche se consci degli impegni che li attendono, i bergamaschi eletti. «Molte e tutte particolarmente importanti le iniziative già avviate dai miei predecessori che dovrò portare a termine - ha detto l'avvocato Orefice -, ma ho anche alcune idee che ritengo potranno essere particolarmente utili ai club: il proseguimento dell'iniziativa legata alla bambola Dolly realizzata dai carcerati e distribuita ai bambini ricoverati; la raccolta di fondi a favore dell'associazione del Filo d'Oro; l'allargamento della conoscenza del Kiwanis sul territorio e tanto altro ancora».
Per Stella Zuccalli, il Kiwanis Bergamo Orobico sarà anche all'insegna del femminile. «Ci saranno serate dedicate proprio alla donna - dice - senza tuttavia dimenticare le importanti finalità del club, la supremazia dei valori umani e spirituali su quelli materiali. E non mancherà una particolare attenzione alla cultura bergamasca con il proseguimento del premio We Build».
«La nostra attività - sono le parole di Girolamo Angione - saranno finalizzate, in particolare, alla solidarietà verso i bambini sordo-ciechi assistiti dalla Lega del filo d'Oro e all'Associazione ricerca malattie rare. Ma oltre alla solidarietà vi saranno anche momenti culturali che siamo sicuri interesseranno tutti i soci».
Egidio Genise

 

 

30 settembre 2003


Giornata dell'amicizia. Il Kiwanis Club Pavia Visconteo e la comunità «Casa del Giovane» organizzano domenica 5 ottobre la «Giornata dell'Amicizia», per testimoniare le parole di don Enzo Boschetti «Essere amici di chi non ha amici». L'appuntamento è alle 16 nel salone del III millennio della Casa del Giovane. Alle 18,30 sarà celebrata la messa con la consegna alla Casa del Giovane dell'Icona della Madonna della Tenerezza, dipinta dal pittore Giuseppe Papetti: l'omaggio è del Kiwanis Culb Pavia Visconteo. Seguiranno un intermezzo musicale e la cena.

 

 

29 settembre 2003

Brevi

Tirano Kiwanis oggi apre la mostra TIRANO (p. ghi.) Doppio appuntamento per il Kiwanis Tirano del presidente Michele Falciani. Oggi alle 17 a Palazzo Foppoli sarà inaugurata la mostra degli elaborati realizzati dagli alunni dalla scuola per l’infanzia alla media di Valtellina, Valchiavenna e Valposchiavo sul tema dell’apparizione. La mostra resterà aperta fino al 18 ottobre con i seguenti orari: 9-12 e 16-19. Il 4 ottobre invece ci sarà la premiazione di tale concorso alle ore 10. il 5 ottobre La biblioteca porta a Verona SONDALO (p. ghi.) Tutti a Verona con la biblioteca di Sondalo. Il sodalizio sondalino organizza domenica 5 ottobre una gita nella città scaligera. La partenza è fissata per le 6, rientro alle 21. Prenotazioni entro il 29 settembre presso l’ufficio della biblioteca. Domani Ente montano in assemblea BORMIO (D. Val.) Domani, alle ore 15,30, si riunisce l’assemblea della Comunità Montana per discutere il seguente ordine del giorno: presa d’atto del permanere degli equilibri di bilancio e ricognizione sullo stato d’attuazione dei programmi, variazioni al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2003, indicazioni al consorzio Bim dell’Adda circa l’utilizzo delle quote di spettanza del fondo comune per l’anno 2003 e 2002, aggiornamento del programma dei lavori di forestazione messi in atto con i fondi della legge Valtellina.

 

 

SONDRIO 28-9-2003

 

In mostra i lavori dei ragazzi sull'Apparizione

TIRANO — Gli elaborati dei ragazzi partecipanti al concorso artistico dedicato all'Apparizione indetto dal Kiwanis Club Città di Tirano saranno in mostra a Palazzo Foppoli da domani fino al 18 ottobre.
L'inaugurazione dell'esposizione dei lavori realizzati con impegno dagli alunni delle scuole materne, elementari e medie della provincia di Sondrio e della Valposchiavo è prevista per domani alle 17. Sempre nella stessa giornata alle 21 il pubblico potrà assistere a «Magnificat», serata di lettura a cura del gruppo lettori biblioteca Arcari. La mostra degli elaborati offrirà alla comunità aduana ritratti con interpretazioni singolari dell'Apparizione della Madonna.
Lavori che testimoniano l'impegno di ragazzi ed insegnanti.
La premiazione ufficiale degli elaborati - vincitrice per le scuole elementari la classe quarta di Madonna di Tirano premiata con 350 euro e per le medie la classe prima sezione A-B di Tresenda premiata con 400 euro - avverrà invece il prossimo 4 ottobre alle 10.
L'esposizione sarà visitabile dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.
G.G.
 

 

27 settembre 2003

 

Oggi galà benefico a Villa Zanchi


Oggi pomeriggio, a partire dalle 17, a Villa Caroli Zanchi di Stezzano si terrà il Gran galà del Kiwanis, la manifestazione benefica in favore del Service distrettuale 2002-2003 «La Somalia oltre la guerra».

 

 

26 settembre 2003

Per il Kiwanis gran galà e passaggio di consegne
 

STEZZANO Giornata di festa per i soci del Kiwanis con il Gran Galà in programma domani a villa Caroli Zanchi di Stezzano, a partire dalle 17. Sarà un giorno importante per il Kiwanis bergamasco in quanto due concittadini, l'avvocato Piero Grasso e il dott. Marco Orefice riceveranno rispettivamente l'incarico di governatore per l'anno 2003-204 del Distretto Italia-San Marino e di luogotenente governatore della prima Divisione.
Ci sarà inoltre il «Passaggio della campana», lo scambio di consegne tra i presidenti uscenti del Kiwanis Club Bergamo e del Kiwanis Club Bergamo-Orobico: i due club festeggiano proprio quest'anno il 20° e il 10° anniversario di fondazione. Un grande momento quindi, per la storia del Kiwanis, per una giornata che darà grande spazio anche alla solidarietà in aiuto ai bambini della Somalia.
Il Kiwanis Internazional è un'associazione di servizio che persegue concreti programmi a favore della comunità e in particolare per la salute e la difesa dei bambini; è presente in tutto il mondo e collabora a progetti umanitari con Unicef, Medici senza Frontiere e Special Olimpics: è riconosciuto dall'Unesco ed è l'unica associazione di servizio ad avere un seggio permanente alle Nazioni Unite. La manifestazione si aprirà con il saluto del sindaco di Stezzano. Previsti gli interventi del presidente della Provincia, Valerio Bettoni, dell'assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, del prefetto e del presidente dell'Associazione Ricerca Malattie Rare.
A quel punto la manifestazione entrerà nel vivo con il «Passaggio della campana». Paolo Bergo, presidente del Club Bergamo Orobico, passerà l'incarico a Stella Zuccalli; sarà poi la volta dell'altro club cittadino, il Bergamo, con il passaggio dei poteri da Giuseppe Barbieri a Girolamo Angione.
Per arrivare al clou della serata, quando il luogotenente governatore della prima divisione lascerà l'incarico a un altro bergamasco, Marco Orefice, sino al momento più importante, quando cioè l'avvocato Piero Grasso assumerà, dalle mani del governatore uscente Ezio Barasolo, l'incarico di governatore del Distretto Italia-San Marino. In linea con la finalità primaria del Kiwanis Internazionale - sottolinea Giuseppe Barbieri - il Kiwanis Bergamo si è sempre mosso su binari paralleli: quello culturale e quello medico-sociale. Quest'anno, tra i vari programmi, abbiamo dato un consistente contributo a Nepios, l'associazione per il recupero di famiglie in difficoltà. Il prossimo impegno sarà quello di raccogliere fondi per la Lega del filo d'oro, un'associazione che si occupa di bambini sordo-ciechi e quindi anche muti».
Per Paolo Bergo, presidente del Kiwanis Bergamo Orobico, «l'anno di presidenza è stato ricco di sorprese, legate alle esperienze vissute anche insieme al club Bergamo, con risultati che sono andati oltre ogni aspettativa». «Insieme - dice - abbiamo cercato di rafforzare ulteriormente l'opera sociale a favore dei bambini e tra le tante iniziative cito "Sabbia per acqua". Con i fondi raccolti vendendo una bottiglietta contenente sabbia del deserto, abbiamo costruito un pozzo in Somalia. E ancora, voglio ricordare la bambola Dolly, una bambola costruita su nostra richiesta dai carcerati di Alessandria e che abbiamo donato a tutti i bambini ricoverati agli Ospedali Riuniti di Bergamo e all'ospedale di Treviglio».
Egidio Genise

 

 

26 settembre 2003

Amina non sarà lapidata: è la fine di un incubo

Assolta nel processo d'appello dall'accusa di adulterio. Migliaia le lettere e le e-mail per salvarla

KATSINA Si è concluso ieri il lungo calvario di Amina Lawal, la donna nigeriana condannata nel marzo 2002 alla lapidazione per adulterio e assolta ieri dal tribunale islamico di Bakori, nel nord della Nigeria.
«Finalmente, è finita», ha sussurrato Amina, 31 anni, dopo la lettura della sentenza del giudice Ibrahim Maiangwa che ha definito la sua condanna a morte una decisione «completamente errata». Applausi dei numerosi osservatori internazionali accorsi da tutto il mondo per seguire il processo di appello e urla di gioia hanno seguito la lettura della sentenza avvenuta in un clima molto teso. Amina, donna di campagna di 31 anni analfabeta e disoccupata, dopo il divorzio dall'uomo che le aveva dato due figli, aveva avuto rapporti con un altro uomo che aveva promesso di sposarla, l'aveva messa incinta, e poi non aveva mantenuto la promessa.
L'udienza di appello era stata rimandata tre volte e tali rinvii hanno dato vigore al movimento internazionale che rivendicava l'assoluzione della donna. Migliaia di lettere ed e-mail, moltissime anche dall'Italia, hanno tempestato le autorità nigeriane, come era avvenuto per Safiya - la donna protagonista di un caso simile e poi graziata. Anche la Commissione europea aveva diffuso alcuni giorni fa un comunicato in cui ribadiva la ferma opposizione all'uso della pena di morte e a certe forme di esecuzione «particolarmente crudeli». Il verdetto di ieri ha dato ragione al presidente nigeriano Olusegun Obasanjo (che è cristiano) il quale aveva assicurato che Amina non sarebbe mai stata giustiziata. Amina Lawal rischiava di essere la prima persona lapidata dall'introduzione della sharia (legge islamica), avvenuta nel 2000 in 12 Stati a maggioranza musulmana del nord della Nigeria.
Molte le reazioni di soddisfazione all'assoluzione di Amina. L'arcivescovo di Lagos, monsignor Anthony Olubunmi Okogie, ha ricordato che «lo stesso Corano non prevede la condanna a morte». Dall'Italia, soddisfazione della Comunità di Sant'Egidio, in prima fila nella campagna internazionale per Amina e contro la pena di morte: «È la fine di un incubo». «Particolarmente contento» si è detto anche il sindaco di Roma, Walter Veltroni, che ha inviato un assessore della città al processo in Nigeria. In molti hanno comunque sottolineato come l'assoluzione della giovane donna sia «una vittoria della civiltà».

 

 
CATANIA 26 settembre 2003

volontariato
Il Telefono contro la solitudine
potenzia i propri servizi


 

Il Telefono contro la solitudine affronta il nuovo anno sociale con il massimo impegno e potenzia il numero giornaliero degli operatori che garantiscono il servizio d'ascolto, nei giorni feriali dalle 16 alle 20, attraverso la linea fissa 095.439355. Nel corso dell'assemblea generale, cui hanno partecipato ieri anche esperti del Centro aiuto alla vita, dell'Unitalsi, della Caritas, del Kiwanis e collaboratori di testate giornalistiche cattoliche, è stato stabilito, in particolari momenti, di attivare anche due cellulari d'appoggio (347.7032392 e 329.5721087) che diventeranno poi quattro nelle festività natalizie e di fine anno. Giornalmente nella nuova centrale operativa, pertanto, saranno presenti quattro operatori, con reperibilità di altri due nelle 24 ore.

 

 
26 SETTEMRBRE 2003

Il trattamento dei pazienti malati terminali è stato il tema cardine dell’incontro di mercoledì sera a Tirano
«Il dolore non deve più essere un problema»

Piergiorgio Spaggiari
 

TIRANO Si è svolto martedì sera a Tirano un interessante incontro intitolato “Mai più dolore”, promosso dall’associazione Amici dell’Hospice Siro Mauro con il patrocinio di Azienda Ospedaliera, Kiwanis Club di Tirano, Ordine dei medici della provincia di Sondrio, associazione Amici degli anziani e Società italiana cure palliative. Un’iniziativa organizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’attenzione dovuta verso i malati terminali. «La serata fa parte di una serie di incontri che abbiamo deciso di estendere anche al resto del valle – spiega Piergiorgio Spaggiari, direttore dell’azienda ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna -. Prossimamente organizzeremo serate anche a Sondrio e a Morbegno per parlare del dolore e di quanto, grazie al contributo offerto dalla medicina moderna, siamo riusciti ad ottenere per ora nel reparto, presso l’ospedale Morelli, che si occupa dei malati terminali. L’ottica è questa: il dolore non deve essere più un problema. Un servizio, come quello esistente a Sondalo, in cui i medici sono preparati nella terapia contro il dolore, è una grande vantaggio che la medicina moderna ci ha permesso di attuare». Secondo Spaggiari, e l’équipe che lavora con lui, il paziente deve essere trattato con estrema umanità in questa fase di passaggio a “miglior vita”. Confacente l’intervento del dottor Simone Del Curto, dell’ospedale di Sondrio, che ha parlato della terapia del dolore e delle cure palliative per i pazienti che si trovano in uno stadio già avanzato di malattia. «E’ importante che i medici collaborino tra di loro e si concretizzi una stretta sinergia anche fra medici che operano nella struttura ospedaliera e medici di base – prosegue Spaggiari -. I pazienti, infatti, una volta dimessi dai nosocomi necessitano delle cure e delle attenzioni dei medici di base. Ecco dimostrata l’importanza del coordinamento attraverso i nostri responsabili delle strutture, per capire quale sia il problema e come vada affrontato. Per alcune patologie la fase terminale è caratterizzata da estremo dolore. Il nostro intervento è volto alla preparazione del dolore per i malati e alla preparazione sul dolore per i famigliari». In primo piano anche l’hospice Siro Mauro dell’ospedale di Sondalo di cui ha parlato il dottor Donato Valenti. Un modello, quello del reparto sondalino, che Spaggiari ha intenzione di “clonare” in altre strutture del territorio, sicuramente a Sondrio e Morbegno, con la possibilità di inserire qualche letto anche a Chiavenna. Clara Castoldi

 

 

FIRENZE 26 NOV. 2003

 

Conviviale del Kiwanis club Firenze "Il PERSEO"

Conviviale del Kiwanis club Firenze «Il Perseo» stasera alle 20,30 all'hotel Londra in via Jacopo da Diacceto. Si parlerà della guerra in Iraq con il giornalista Sandro Addario che di recente ha effettuato un reportage sul contingente americano impegnato nel conflitto contro Saddam.
Importanti testimonianze dal fronte non solo su ciò che è stato finora offerto dalle corrispondenze tv, ma anche retroscena sulla guerra e sugli aspetti più tragici.

 
SIRACUSA 25 OTTOBRE 2003

 

A Palazzo Vermexio
conferenza del Kiwanis


 

(v.t.) Oggi pomeriggio, a partire dalle ore 18, si terrà un incontro sul tema «La tragedia e le sue rappresentazioni al Teatro Greco», promosso dal Kiwanis Club di Siracusa e ospitato nel salone «Paolo Borsellino» di Palazzo Vermexio. Presiederà la conferenza Turi Vasile, grecista, produttore cinematografico, scrittore di valore. Un uomo che ha segnato certamente la storia culturale del Paese e che ha contribuito, in maniera determinante, al risveglio felice e promettente dell'Inda. Fu Vasile, a poco dalla nomina di presidente del celebre istituto di drammaturgia antica, ad annunciare un ritorno alle origini della tragedia ove Siracusa appariva la domus ideale, la terra feconda di grecità. «Eviteremo, da questo momento in poi, - prometteva - di consegnare in appalto i nostri spettacoli». La Grecia è in Sicilia, proclamava l'intellettuale, «lo diceva anche Lawrence».

 

 
ERICE 24 SETT.2003

Kiwanis di Erice
Bambole ai bambini
dell'ospedale


 

«Crediamo nella gioia di vivere. Desideriamo e speriamo di trasmetterla agli altri».
Il presidente del Kiwanis Club di Erice, Stefano Leone, rappresenta in questo modo i principi kiwaniani. E in quest'ottica nei giorni scorsi ha promosso una nuova iniziativa: ha acquistato un centinaio di bamboline Dolly di tessuto bianco e di gomma piuma che ha distribuito tramite offerte di beneficenza e il cui ricavato sarà utilizzato per rimpinguare i fondi del sodalizio.
«Fondi - ha aggiunto il presidente Leone - che serviranno per realizzare iniziative di solidarietà e di aiuto a favore dei bambini che soffrono nel mondo». Il presidente kiwaniano, insieme alla consorte Silvana Stellino, ad alcuni soci del club, i componenti il direttivo D'Amico, Croce, Testa, si è poi recato all'ospedale «Sant'Antonio Abate». Accompagnato dal direttore generale del nosocomio, dott. Di Carlo, ha visitato il reparto di Pediatria.
Grande è stata la gioia dei bambini, ospiti della divisione ospedaliera, non appena hanno ricevuto le bamboline.
Numerose sono state finora le iniziative poste in essere dal Kiwanis di Erice. In particolare ha donato di un frigorifero, di giocattoli, di un'ambulanza, sempre a favore delle strutture sanitarie ma si ricordano anche la raccolta di fondi per realizzare in Africa pozzi d'acqua, ma anche l'illuminazione della Stele di Anchise a Pizzolungo.
Giuseppe Bruccoleri

 

 

CREMONA 24 SETTEMBRE 2003

Vita dei club. Ieri sera Antonio Piva a palazzo Cattaneo per la conviviale del Kiwanis
‘Nel 2004 una grande mostra di stampe’


Sarà una grande rassegna dedicata alle stampe, resa ancora più interessante da un convegno sul restauro della carta, il nuovo fiore all’occhiello di ‘CremonaFiere’. Lo ha annunciato il presidente Antonio Piva, nel corso della relazione tenuta ieri sera a palazzo Cattaneo per la prima conviviale del Kiwanis Club dopo la pausa estiva. L’appuntamento sulle stampe debutterà nella primavera 2004, aggiungendosi a Vegetalia nel gruppo delle novità assolute di Cà de’ Somenzi. Prima di intrattenersi sui programmi futuri, ieri il presidente Piva ha tracciato un rapido excursus storico della Fiera a Cremona; dai tempi di Tacito che per primo - 2000 anni fa - nominò la città e il suo mercato agricolo, all’ultimo dopoguerra con le sedi dell’ex foro Boario e di Cà de’ Somenzi. Quindi la relazione si è soffermata sui punti di eccellenza del territorio (settore agricolo e liuteria), che proprio nella programmazione fieristica trovano una qualificata ‘cassa di risonanza’. Dalla Fiera internazionale del bovino a Mondomusica, passando per altri appuntamenti di alto livello ormai consolidati come CremonAntiquaria. «Tante rassegne con le quali cerchiamo anche di aumentare la consapevolezza del ruolo che la Fiera gioca nel futuro della città», ha spiegato Piva. «Specialmente di una città come la nostra, segnata da una crescente terziarizzazione. Un recente studio della Bocconi parla chiaro: il fatturato di un ente fieristico ne genera per indotto uno dieci volte superiore nella città che lo ospita. Noi ci attestiamo sui 6 miliardi di lire all’anno, e ne garantiamo a Cremona 60: il fatturato di un’azienda medio - piccola, ancora troppo poco. Ma le idee per crescere non ci mancano. E se cresciamo noi, ci sono vantaggi per tutti». (a.g.)
 

 

SIENA  23 SETTEMBRE 2003

 

«Un cavallo per amico» dedicato ad educatori per la riabilitazione motoria

SIENA — Partirà il 6 ottobre il corso per «quadri tecnici ad indirizzo ippoterapico», mirato alla formazione di educatori specializzati nella riabilitazione motoria di bambini affetti da patologie psichiche o malattie neurologiche attraverso l'uso del cavallo come strumento terapeutico. Un progetto, voluto dall'associazione provinciale dei Cavalieri di Siena grazie al contributo del Kiwanis international club, che si avvale della collaborazione e del patrocinio della Regione, del Comune, dell'Unità ospedaliera Semplice Sindromi Autistiche dell'azienda ospedaliera e di Fitetrec-Ante Toscana. «'Un cavallo per amico' è lo slogan che contraddistinguerà sia il momento della formazione sia l'attività reale che sarà messa in atto sul territorio. Uno slogan azzeccato per una città come Siena, per antonomasia amica del cavallo» ha aggiunto l'assessore Maria Teresa Fabbri durante la presentazione del corso nella sala delle Lupe. «Il movimento dell'animale è molto simile al cammino umano corretto quindi le sollecitazioni che derivano da questo movimento contribuiscono a revocare la deambulazione fisiologica, a normalizzare il tono muscolare e a ristabilire le simmetrie alterate da paralisi o altro. Quindi un motivo importante per utilizzare il cavallo non solo per scopo agonistico». Per accedere al corso è necessario essere in possesso del patentino A1 Fitetrec-Ante, inoltre saranno valutate le specifiche vcaratteristiche personali e le motivazioni dimostrate anche attraverso un colloquio iniziale con lo psicologo. Il corso è diviso in 12 lezioni suddivise tra momenti di apprendimento teorico presso la sede dell'associazione cavalieri senesi (strada delle Volte Alte, 39) e prpove pratiche da svolgersi presso un centro ippico. E' previsto un esame finale tenuto dalla Regione. Il costo del corso, dopo eventuale ammissione, è di 100 euro (che saranno devolute per le terapie). Per informazioni e prenotazioni, chiamare Marco Fedi dell'associazione dei cavalieri senesi (339 1857530).
Katiuscia Vaselli

 

CREMONA 23 /9/ 2003

Vita dei club/2. Incontro a Palazzo Cattaneo
Al Kiwanis economia con Antonio Piva
 

Questa sera alle 20 a palazzo Cattaneo riprende l’attività del Kiwanis Club (presidente Luigino Soldi). Relatore sarà Antonio Piva, presidente di CremonaFiere e Confcooperative che tratterà i temi più attuali sulla strategia del programma di sviluppo del nostro tessuto economico. La serata sarà allietata da un intrattenimento musicale del famoso chitarrista giapponese Miake Iroschi.

 

CATANIA 22 /9/2003

kiwanis catania centro
 

Nella prima decade di ottobre avrà luogo, nel Kiwanis Club Catania Centro, la Charter night, e quindi il "passaggio della campana" tra il presidente uscente, dott. Filippo Galatà, e il presidente subentrante, ing. Isidoro Privitera. Per l'anno sociale 2003 /2004 il direttivo del club è così composto: ing. Isidoro Privitera, presidente; dott. Filippo Galatà, past president; dott. Carmelo Basso, presidente eletto; dott. Antonino De Agrò, vicepresidente; geom. Ottaviano Cutrona, segretario; rag. Giuseppe Guarino, tesoriere; per. ind. Pietro Cavallaro, dott. Giambattista Di Mauro, dott. Guglielmo Ferranti, prof. Lanfranco Manmano, prof. Giosuè Salomone, consiglieri; dott. Giuseppe Geremia, Advisor per il Kiwajunior; ins. Giuseppina Di Mauro, cerimoniere; dott. Pietro Basile Chairman del service; arch. Alfio Privitera, Chairman delle manifestazioni.

 

 

SIRACUSA 20 /9/2003

cerimonia stasera alla provincia
Il Kiwanis Club premia
il giornalista Antonio Di Bella


 

Nuovo appuntamento del Kiwanis club con il ruolo sociale del giornalismo. Questo pomeriggio, infatti, torna l'annuale cerimonia di consegna di benemerenze da parte del club a quei giornalisti che, nello svolgimento della loro professione hanno posto Siracusa al centro dell'attenzione pubblica. Quest'anno il premio Kiwanis viene assegnato ad Antonio Di Bella, direttore del Tg3. La consegna del premio avrà luogo dopo una tavola rotonda che, a partire dalle 18.30, si svolgerà nella sala "Costanza Bruno" dell'Ap. A moderare i lavori sarà l'editorialista de La Stampa Francesco La Licata. Alla tavola rotonda parteciperanno Luigi Macchi, responsabile della redazione siracusana del quotidiano La Sicilia, il condirettore del Giornale di Sicilia Giovanni Pepi, il responsabile della redazione siracusana della Gazzetta del Sud Aldo Mantineo, il direttore di Libertà e Video 66 Giuseppe Bianca.
I lavori verteranno, ovviamente, sulla specificità dello stesso premio. Il tema che vedrà gli interventi dei noti esponenti del giornalismo siciliano sarà infatti "Siracusa città strategica nel Mediterraneo - Il ruolo dell'informazione". Il premio giunto alla sua tredicesima edizione, nel corso degli anni, ha visto consegnare premi a giornalisti, volti noti della rai, quali Puccio Corona, Paola Saluzzi, Donatella Bianchi, David Sassuoli, sia per il loro impegno professionale in generale, sia per quanto fatto per valorizzare la terra di Sicilia, ed in particolare Siracusa. All'incontro parteciperanno le autorità cittadine.
m. t. g.

 

Comunicato stampa di Enrico Villa

 

Kiwanis International

Club di Vercelli

Vercelli, 17 settembre 2003

 

Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Eliseo Olivieri, dedicherà la riunione  conviviale di mercoledì 24 settembre alla “Tavola alimentare”. L’ evento, come di consueto, si verificherà al Modo Hotel di Vercelli,in piazza Medaglie d’Oro, nel salone degli incontri e inizierà alle venti. Interverranno esponenti di primo piano della Compagnia delle Opere, presieduta da Giorgio Vittadini, docente universitario di statistica e al quale, entro il mese, succederà Raffaele Vignali, un manager. La “Compagnia delle Opere” è l’organizzazione di Comunione e Liberazione fondata dal milanese don Giussani e che, ogni hanno, fra l’altro, promuove a Rimini un seguitissimo meeting dai giovani, dai politici e dagli imprenditori.

La “Tavola alimentare” è un’altra emanazione della Compagnia delle Opere (30 mila imprese organizzate e fatturato annuo di 30 miliardi di Euro), creata sulla base di principi razionali e imprenditoriali allo scopo di raccogliere derrate alimentari da destinare ai poveri e ai più deboli. L’istituzione “madre”, ossia la Compagnia delle Opere, come è stato constatato dai mass-media all’ultimo meeting di Rimini, alla fine dello scorso mese di agosto, sta diventando sempre più “trasversale” coinvolgendo tutte le forze politiche e sociali che “vogliano davvero fare”, riformando e rilanciando le imprese e ogni altra iniziativa che sia essenziale per la crescita della collettività. L’impostazione filosofico - economica è, da sempre, coniugare la dottrina sociale della Chiesa con l’impostazione liberale dell’impresa . E la “Tavola alimentare” agisce sulla base di questo riferimento cercando di responsabilizzare e coinvolgere le imprese e i singoli, incanalando i frutti dello spreco consumistico verso l’obiettivo, appunto, di quanti hanno bisogno e sono finiti sotto le soglie della povertà. Culturalmente e politicamente, l’iniziativa di martedì 24 settembre del Kiwanis Club di Vercelli è assai interessante anche per un altro motivo: Comunione e Liberazione e la Compagnia delle Opere hanno istituito una Fondazione, che sarà presieduta da Giorgio Vittadini e che intende assumere un ruolo più incisivo nel contesto politico del nostro Paese.   

 Enrico Villa

 

 

 

 

Bergamo, 15 settembre 2003

Passaggio delle consegne al Kiwanis


Il Kiwanis Bergamo-Orobico ha salutato sabato sera, nel corso di una riunione conviviale all'Hotel San Marco, il presidente uscente Paolo Bergo, che dal 27 settembre passa il testimone a Stella Zuccalli. Nel suo anno di presidenza il club si è arricchito di nuovi soci, ma è stato anche ricco di iniziative culturali. Ottima riuscita ha registrato anche la raccolta di fondi per le iniziative sociali del sodalizio. L'impegno più importante è stato legato all'organizzazione del Gran Galà del Kiwanis, manifestazione benefica in favore dei bambini della Somalia, che avrà luogo il 27 settembre nella Villa Caroli Zanchi di Stezzano. Oltre al passaggio delle consegne per la presidenza del Kiwanis Bergamo Orobico, vi saranno anche l'insediamento del governatore del distretto Italia-San Marino, del governatore della prima divisione e il festeggiamento di due anniversari: i 20 anni del Kiwanis Club Bergamo e i 10 anni del Kiwanis Club Bergamo-Orobico.

 

MESSINA 13 SETTEMBRE 2003

LAUREA KIWANIS

– Oggi alle 9,30 al Comune la IV Divisione Kiwanis International consegnerà due premi di laurea.
 

 

lunedì 8 settembre 2003

CEFALONIA SESSANT'ANNI DOPO

La Seconda Guerra mondiale in Grecia raccontata da Antonio Isabella nel libro «Uomini spenti»
Il soldatino italiano mandato a combattere con le scarpe di cartone



S ignor Presidente «deponga un fiore in nome del Popolo Italiano al centro del campo di aviazione» (se esiste ancora) di Corfù. Così scriveva, il 15 febbraio del 2003, Antonio Isabella, classe 1923, al Capo dello Stato, nell'imminenza della sua visita a Cefalonia. La Segreteria del Quirinale gli rispose a stretto giro di posta specificando che la scelta di Cefalonia voleva significare un «condensato simbolico di tutti gli innumerevoli atti di eroismo e delle tragiche conseguenze che allora si compirono». Le due lettere sono pubblicate nelle prefazioni del libriccino di Antonio Isabella dal titolo «Uomini spenti» edito da Angelo Parisi a cura del Kiwanis Club di Lentini, Siracusa. In realtà un titolo più appropriato sarebbe quello di «Odissea 1944'45», il cui Ulisse non è un semidio ma un soldatino italiano mandato a conquistare il mondo con le scarpe di cartone. Faceva parte della cosiddetta Armata Sagapò, in greco: ti amo. Destinato infatti a occupare l'isola di Corfù nell'operazione «spezzare le reni alla Grecia», insieme con i suoi camerati aveva intrecciato rapporti cordiali e affettuosi con le genti del luogo, nominalmente nemiche. Tanto è vero che tra i ricordi raccapriccianti dell'ecatombe finale è rimasto ancora, dopo sessanta anni, nella sua memoria lo «sventolio di un fazzoletto bianco». Lo agita in segno di addio per sempre Elenicta Anemojani detta Nizza, la sua ragazza-guida come lui la definisce. Nei confini dell'Armata Sagapò ha grande parte l'amicizia fraterna. Ne è traccia in alcuni dei versi che l'Ulisside, aedo di se stesso, ha dedicato a un ragazzo greco di nome Spiridione, colpito a morte in uno dei bombardamenti aerei del porto di Corfù. L'autore ricorda che erano costretti a gettare in mare, in pasto ai pescecani, i brandelli umani delle decine e decine di corpi dilaniati dalle bombe. Spiridione era uno spirito allegro, giocava con i nostri soldati, scherzava con loro, organizzava beffe; ma non aveva futuro. L'autore immagina che il ragazzo si rivolga a lui in punto di morte con queste semplici parole che vale la pena di riportare: «“Ho freddo, sto morendo, lo sento. Non buttarmi in mare, per piacere. Non buttarmi in mare, camicia nera”. “Spiro, dov'è la tua casa, che ti ci porto?” “Tu la conosci bene: è questa, il porto. Si chiudono gli occhi, ho freddo, ho sonno” “Addio, Spiro, scusami di tutto. Oggi al mio cuore si aggiunge altro lutto. Ti lascio qui, qualcuno ti raccoglie, io non butto in mare le tue spoglie”» Le porterò nel mio cuore”». Curioso destino quello del ragazzo che aveva invece davanti a sé un lungo cammino, un peregrinare contro cui si sarebbero scatenate le ire di tutti gli dei, nessuno escluso. Dopo la dichiarazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943, i tedeschi avevano reagiato rabbiosamente con gli attacchi aerei indiscriminati affidati agli Stukas in picchiata e rinchiudendo nel campo di aviazione, trasformato in campo di smistamento, i resti della divisione Acqui che si erano rifiutati di collaborare con loro. Fu quindi la volta degli inglesi; annunciata curiosamente con un lancio di volantini, la Raf si scatenò sganciando bombe incendiarie sul campo che sapevano non protetto della contraerea. Sul soldatino italiano si riversarono in pochi giorni due vendette; quella degli ex amici ora nemici; e quella dei nemici ora ipoteticamente amici. I suoi occhi smarriti non riconoscevano alcuna validità obiettiva a quella situazione assurda. Verso la metà di ottobre di quell'anno, come Ulisse si era lasciato alle spalle Troia in fiamme, così il soldatino italiano lasciava a bordo di una chiatta Corfù semidistrutta. Iniziava la sua odissea verso una Itaca sempre più lontana. A Salonicco i prigionieri furono imbarcati «a colpi di calci di fucile in un treno: quaranta persone per vagone dotato di quattro finestrini per la presa d'aria e un buco al centro, ricavato a colpi d'ascia, come toilette»; ma tutto questo non spense la loro euforia, convinti com'erano di essere stati avviati verso casa. La gioia durò poco, la notte dopo si accorsero che stavano attraversando, invece che l'Austria, l'Ungheria e poi la Cecoslovacchia; e infine il treno fece sosta a Varsavia, con circa trenta gradi centigradi sotto lo zero! Proseguì quindi, sempre più allontanandosi dalla meta sospirata, fino a un paese sperduto della Russia chiamato Bolscevick. Il protagonista dell'epopea dei vinti, invece che dei vincitori alla quale il primo Ulisse era appartenuto, fu costretto ai lavori forzati scavando trincee nei pressi del fronte sovietico. Il pranzo riservato agli dei decaduti in camicia nera consisteva in una brodaglia a base di patate, con la giunta, per chi si adattava a rovistare tra i rifiuti, delle bucce delle patate stesse. La via crucis riprese e da un campo all'altro, senza incontrare Polifemo il cannibale, ma nemmeno la maga Circe. Il piccolo Ulisse, allo stremo delle forze per le lunghe marce, giunse al campo di Marina Gorka. Qui si confermò la furbizia tramandatagli attraverso i secoli dall'astuto Antenato: si finse infermiere professionale sebbene fosse persino in difficoltà a usare il termometro rettangolare in dotazione. L'oasi in infermeria durò poco; nel luglio del 1944 i sovietici avanzando liberarono i nostri dalla schiavitù tedesca per assoggettarli alla propria. Nel campo di Minsk la morte per inedia malattia e fame continuò la sua opera implacabile di decimazione; vi si aggiunsero le impiccagioni di coloro ritenuti collaboratori fascisti delle SS. Da Minsk, dopo una certa sosta, i superstiti furono avviati con una tradotta sulla linea transcaucasica verso il confine con l'India. A Tambov la vita dei prigionieri si fece ancora più dura: dai ghiacci erano passati al torrido deserto: dove dai cinquanta gradi diurni sopra lo zero si registravano i quindici notturni sotto lo zero. Il nostro eroe era giunto allo stadio che precede la fine per totale debolezza organica; ma proprio nel momento fatale si manifestò, inattesa, la grazia degli dei di Olimpo. Era il 10 maggio del 1945, nel campo dello sperduto Kazakistan si levò un grido: «conciaj waina!», (la guerra è finita»). Così, il ragazzo partito alla conquista della Grecia, tornava finalmente indietro dall'estremo confine della terra, sebbene ridotto a un rottame umano la cui destinazione naturale sarebbe stata quella dei rifiuti. Quaranta giorni durò il viaggio in vagone bestiame dal Kazakistan a Bolzano. Alla frontiera con la Germania, dove i sovietici consegnarono i prigionieri italiani agli americani, quest'ultimi si rifiutarono di accogliere molti di quei distrofici all'ultimo stadio e ingiunsero ai sovietici di riportarli indietro «come persone – dissero – non presentabili alle autorità italiane». (sic!) L'ultima speranza stava per spegnersi proprio in vista di Itaca. Ma: «quando il convoglio si fu messo in moto, io (Ulisse), distrofico, moribondo e senza forza, con uno scatto da centometrista», saltai a terra e riuscii a raggiungere il convoglio avviato in senso inverso, su cui mi issai con l'aiuto dei compagni fortunati». Ho riassunto sommariamente il racconto di Antonio Isabella, autore anche nella vita di Uomini spenti, per poter meglio esprimere quel senso di vergogna che io sento in me per aver rimosso fatti che in parte conoscevo, in parte immaginavo. Per «io» intendo noi nati all'inizio degli Anni Venti, sopravvissuti alla mala sorte che travolse tanti nostri coetanei; sento la vergogna di essere un privilegiato anche se custodisco nel recesso della coscienza terribili esperienze che, seppure non vissute direttamente, fanno parte inevitabile della mia avventura terrena. Che cosa ha lasciato in me quella odissea assurda, durante la quale io, italiano, fui torturato da tutti: amici ed ex, nemici ed ex, senza pietà, senza trovare un cireneo sulla mia strada? Ero un ragazzo irresponsabile, nel quale, in alcune occasioni come questa, nasce una specie di rimorso, per essere stato escluso dal coro della tragedia e tuttavia per averne fatto parte indenne. Aldo Failla, nella sua bella prolusione dedicata al racconto di Isabella, parla di «gioventù negate» sia a coloro a cui la negò la morte, sia a quelli che la spesero tra sofferenze incredibili e ingiuste. Nella sua premessa Gianni Failla si augura a sua volta che il penoso calvario di Isabella serva a far sì che non si debbano più deporre fiori in campi di morte. A me non resta che formulare una domanda ad Angelo Isabella: «Tu che vieni da quell'abisso di orrore, che hai provato sulla tua pelle la crudeltà belluina degli uomini, la loro brutale bestialità, gli istinti peggiori inimmaginabili in situazioni normali – tu, Angelo Isabella, che sei sceso all'inferno e ne sei ritornato, e hai il coraggio di voltarti indietro: che cosa senti dentro di te essendo stato violentato, contaminato, distrutto? Ecco, a consolare il mio rimorso e la mia vergogna e nel tempo stesso a darne conferma, basta un sorriso sopravvissuto a tutte le brutture, un sorriso da deporre come un fiore nel campo in cui sono sepolti coloro a cui fu negata la giovinezza.

Turi Vasile

 

Comunicato stampa di Enrico Villa

Kiwanis International

Club di Vercelli

 Vercelli, 5 settembre 2003

 Il loro slogan è “acque pulite”. Giovedì prossimo 11 settembre, alla ripresa dell’attività del Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Eliseo Olivieri, presenteranno anche un documentario dedicato alla Polinesia, non come ricordo di una vacanza ma per testimoniare, come normalmente fanno a Quark il seguitissimo Piero Angela e il prof. Mainardi dell’Università di Venezia, quale risorsa rappresentino le acque limpide e quale vita sorprendente racchiudano al loro interno. Sono, per così dire,“tre  moschettieri” che, in prima linea, contribuiscono alla conoscenza e alla difesa della natura: Francesco Zanotti, tecnico dell’Ovest Sesia/Baraggia di Vercelli; Marco Martinotti, medico; Franco Guala imprenditore di Rovasenda e, dicono gli altri dello staff, “creativo” del Gruppo perché con la sua macchina fotografica o con  la sua cinepresa, si spinge “sotto”, fino al limite del possibile, per “catturare” mondi di vita palpitante e – lo abbiamo constatato anche in questa torrida estate – del tutto sconosciuta, o quasi, agli esperti di zoologia, di archeologia  e di ittiologia.  L’incontro, che si svolgerà al solito al Modohotel di Piazza Medaglie d’Oro, con inizio alle 19,30 è coerente con la “filosofia” della Fips (Federazione Italiana Pescatori Sportivi) di Vercelli articolata in quattro branche di attività: pesca interna, pesca marina, nuoto pinnato, appunto attività subacquea a disposizione anche della protezione Civile. Non a caso,  prima del documentario, Francesco Zanotti, Marco Martinotti, Franco Guala si alterneranno con una presentazione della attività della Fips/attività subacquea e con brevi relazioni. Queste ultime hanno uno scopo preciso: il rapporto con le “acque pulite”, conseguenza di una cultura di civiltà, sotto i profilo organizzativo (Francesco Zanotti); relativamente all’aspetto medico/sportivo e contro le imprudenze in mare dei sub (Marco Martinotti); riguardante la capacità tecnica e di sensibilità, oseremmo affermare “artistica”, indispensabile per affrontare un Universo meraviglioso messoci a disposizione dalla Natura.