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KJunior Fabulinus

       
     Attività a scopo benefico del Club Junior Fabulinus Cremona


Si tratta di una  sfilata di moda che avrà luogo a Cremona, in Palazzo Trechi, sabato 24 aprile alle ore 21.00.
Il ricavato della manifestazione sarà devoluto all'A.I.F.A. , Associazione  con finalità di solidarietà sociale, informazione e divulgazione sul disturbo da deficit di attenzione e iperattività.


 

KC Bergamo Orobico


Sabato 10 aprile 2010  ore 18,00  Sala Manzù
 

Inaugurazione della

Mostra sui Beatles

 

Il programma rientra nelle attività del club rivolte ai service.

 

 

Da Beppe Lucchin del KC Bergamo Orobico

 

Efficacia comunicativa del  “ Relatore “

 

 

I processi di comunicazione hanno come finalità prevalente la trasmissione di informazioni da un relatore ed i suoi ascoltatori.

Per questo è importante una seria precisazione tra il ruolo del relatore e quello dei suoi ascoltatori.

Pertanto il relatore deve gestire un clima comunicativo abbastanza freddo perchè i suoi interlocutori sono poco interattivi e non mandano quel feed back che gli consente di tarare e rendere efficace la comunicazione.

La forte influenza del relatore induce ad evitare l'improvvisazione degli argomenti e di definire il progetto comunicativo che individui non solo il cosa dire, ma anche il come dirlo.

Sono due le attività da compiere nel progettare una relazione:

- la definizione del percorso logico degli argomenti

- la gestione efficace del rapporto relatore-ascoltatore.

 

Progettare l’attività di relazione.

Il compito del relatore  è quello, quindi, di coniugare i propri schemi cognitivi e le proprie cognizioni specifiche, con la distanza esistente dai contenuti e dalle aspettative di chi ascolta.

Ferme restando, comunque, le differenti esigenze comunicative tra relatore ed ascoltatore è possibile ipotizzare alcuni passaggi utili in fase di progettazione:

-         Stabilire l'oggetto della relazione e del suo scopo.

-         Costruire  una scaletta sintetica in termini di messaggi chiave da veicolare.

-         Definire il taglio prevalente della relazione.

-         Strutturare i collegamenti tra gli argomenti proposti ed eventuali altri relatori.

 

Rapporto relatore/ascoltatore.

Il rapporto relatore-ascoltatore è dominato da due aspetti predominanti:

1° - La capacità da parte di chi parla di mantenere alta l'attenzione di chi ascolta. Chi ascolta si concentra in modo particolare sulla figura del relatore al quale chiede, implicitamente, di far emergere motivi validi per investire la propria attenzione. Ciò che l'ascoltatore attende sono messaggi dai canali non verbali che fanno riferimento ad atteggiamenti o percezioni che influenzano molto l'attenzione (padronanza dei contenuti, sicurezza di esposizione,  volontà di farsi capire, sintonia con il clima della riunione). In definitiva durante tutto l'atto comunicativo, chi ascolta si concentra sui contenuti solo se percepisce positivamente il momento relazionale. Il relatore quindi deve considerare che l'efficacia comunicativa non si persegue solo presentando ordinatamente dei contenuti, ma principalmente generando un clima adatto a favorire l'ascolto.

2° - Differenza tra i tempi di esposizione ed i tempi di ascolto. Il relatore mantiene un ritmo di esposizione essenziale e stringato; chi ascolta, invece, deve collocare le informazioni ricevute entro i propri schemi cognitivi ed attribuire loro un significato comprensibile ed accettabile. Compito del relatore è quello di ridurre con vari accorgimenti la forbice che separa le due diverse esigenze (esposizione-ascolto) sapendo di non poter intervenire sul tempo dell'esposizione rallentandolo, pena la perdita di disponibilità di ascolto dei partecipanti.

 

Strumenti per favorire l’ascolto.

La gestione efficace del rapporto con i discenti richiede di prevedere in sede di progettazione una serie di strumenti idonei a favorire l'attività di ascolto.

Per questo si tende a considerare  le modalità e le forme più consolidate di chi parla, e si tralasciano quelle per favorire il compito di ascolto.

A partire da questa considerazione si possono individuare alcuni suggerimenti in ordine alla progettazione della gestione del rapporto relatore-ascoltatore.

Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Consentire a chi ascolta di farsi un'idea sul percorso formativo. A tale scopo è sufficiente, all'inizio o alla fine della relazione, richiamare i punti essenziali del discorso. Nel caso di comunicazioni lunghe svolte in ambito formativo, si può fornire una scaletta dettagliata scritta.

  2. Usare vocaboli alla portata degli uditori. L'uso di codici poco conosciuti amplia la forbice tra esposizione ed ascolto, mentre i vocaboli conosciuti facilitano la comprensione dei contenuti esposti.

  3. Riprendere, durante l'esposizione, i principali concetti chiave della relazione. Un messaggio chiave, opportunamente sottolineato da pause o cambi di ritmo e tono dell'esposizione, si presta ad ulteriori spiegazioni, esempi, analogie od altro.

  4. Utilizzare messaggi grafici permanenti. Se opportunamente strutturati, consentono di spiegare, attraverso l'immagine, i contenuti introdotti verbalmente.

  5. Usare ampiamente il canale non verbale. Tono di voce, posture, gesti, espressioni facciali sono molto utili per orientare l'attenzione su messaggi chiave e particolarmente rilevanti.

  6. Usare esempi vicini alla realtà ed alle esperienze degli ascoltatori. Le analogie con esperienze personali alleggeriscono l'ascolto e rendono comprensibili i contenuti teorici.

  7. Usare forme linguistiche metaforiche. Metafore, analogie, immagini, aforismi, giochi di parole hanno un potere evocativo particolarmente efficace per l'acquisizione di concetti, in certi casi, anche complessi.

 

Partendo da queste considerazioni è possibile individuare modalità di comunicazione che lancino stimoli in più direzioni, stimolando la motivazione all’ascolto.

In pratica bisogna considerare che, sia all’inizio dell’atto comunicativo che durante il suo svolgimento, chi ascolta si concentra sui contenuti solo se percepisce positivamente il messaggio inviato. In caso contrario, come capita in tutti i processi comunicativi, i disturbi in campo relazionale distolgono l’attenzione dai contenuti.

Beppe Lucchin – KC Bergamo Orobico

 

 

KC Cremona e Cremona Monteverdi

Il KIWANIS CLUB CREMONA MONTEVERDI

e il KIWANIS CLUB CREMONA

 

ha il piacere di invitare la S.V.

 

all’inaugurazione della mostra “GIUSEPPE VERDI”

– Dieci rappresentazioni pittoriche delle più importanti opere Verdiane

- dell’artista VITTORIO RAINIERI

 

che si terrà

 

GIOVEDI’ 8 APRILE 2010 alle ore 18.30

 

 presso  la sede della Società Filodrammatica Cremonese – P.zza dei Filodrammatici, 2 -  CREMONA

 

nel corso della quale interverranno Autorità Kiwaniane e Pubbliche.

 

L’evento sarà allietato dalla violinista Fang Xia, accompagnata dal pianista Claudio Canfora.

Al termine seguirà un aperitivo.

 

 Kiwanis Club Cremona Monteverdi            Kiwanis Club Cremona        

      Il Presidente                                        Il Presidente 

       Gabriella Poli                                       Massimo Somenzini

 

 

 

L’iniziativa è a favore delle finalità sociali del Kiwanis Club.

           

 

 

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