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 Kiwanis International  

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LOMBARDIA 2 - EMILIA ROMAGNA

 

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KC Cremona Stradivari


Cremona si arricchisce  di un nuovo club di servizio, il Kiwanis Cremona Stradivari. Alla presenza di numerosissimi ospiti il Governatore del Distretto Italia San Marino Valeria Gringeri ha consegnato la Charter al Presidente Fondatore Antonio Maffi.

Il nuovo club, come ha sottolineato il Luogotenente Governatore della  Divisione Lombardia2-Emilia Mario Dometti, si pone già come il terzo dell’intera Divisione per numero di soci e si affianca agli altri due club Kiwanis presenti in città. Si rafforza così a Cremona l’impegno del Kiwanis International, organizzazione che a livello mondiale unisce circa 350.000 soci in oltre 80 Paesi e si distingue per l’impegno a favore dei bisognosi ed in particolar modo dell’infanzia, realizzando il motto ‘Serving the Children of the World’.

Alla cerimonia ufficiale di presentazione del nuovo Club ed alla cena di gala hanno partecipato, tra le autorità Kiwaniane, il Trustee Internazionale Piero Grasso ed il Segretario del Distretto Italia San Marino Giovanni Carubelli. Il Vicepresidente della Regione Lombardia Gianni Rossoni ha partecipato anche in rappresentanza del Governatore Formigoni; il Comune di Cremona era rappresentato dagli Assessori Bordi, Ceraso e Demicheli: è stato anche letto il saluto del Sindaco Oreste Perri.

 

 

KC Bergamo Orobico


Riflessioni di Beppe Lucchin

Il valore della territorialità

Con il termine “ territorialità” si intende indicare non il territorio su cui si opera, ma l’appartenenza ad esso e quindi il coinvolgimento in tutte le attività sociali ed umanitarie nel territorio in cui si agisce.

Focalizzare quindi il “valore della territorialità” è una condizione che ogni Club deve compiere.

L'attenzione alle esigenze del territorio, pertanto, è nel DNA culturale del Kiwanis perchè esso nasce proprio su una esigenza del territorio; il valore del Kiwanis ed il valore della territorialità sono da sempre una cosa sola..

Alle origini, il territorio del Kiwanis era costituito da una città (Chicago) e poi da una nazione (USA) e l’attenzione al territorio era più naturale e semplice; la cosa diventa più complessa quando il Kiwanis si espande in tutti i continenti, dove si parlano tante lingue e tanti dialetti e dove le persone pretendono una attenzione diversa.

Orbene, sia l'orientamento alla responsabilità sociale che l'adozione di adeguati strumenti d’azione diventano alleati preziosi e tutto questo significa tenere nel dovuto conto i valori della società che ci sta attorno.

Il Kiwanis scambia sul territorio di riferimento  informazioni, attività, atteggiamenti contro consenso, fiducia, approvazione.

Tutti elementi che costituisco l'humus ideale per far prosperare sia il Kiwanis che il territorio.  

Si può definire il Kiwanis  come una azienda, con la differenza che non distribuisce dividendi agli azionisti, ma distribuisce un “dividendo sociale” che alla fine è quello che dà al Kiwanis il diritto di cittadinanza nel territorio in cui opera.

Cos'è il dividendo sociale?

Certamente parte di esso è costituito dal valore della territorialità, valore che è di più del restauro di un'opera d'arte o sponsorizzare una associazione umanitaria o di promuovere iniziative culturali e di volontariato.

Forse la “territorialità” è tutto questo insieme, ma anche qualche cosa di più e di diverso: non è solo “il cosa”, ma “il come” si realizza tutto questo e con quale spirito.

Il Kiwanis è un’insieme di Club e ciascun Club insiste sul proprio territorio; ciascuno declina il valore sociale comune tenendo conto dei propri Soci e non c'è da meravigliarsi che le iniziative intraprese sotto tale aspetto possono essere simili o diverse, ma tutte rientranti in un range concettuale del gruppo.

Il Kiwanis è un “contenitore” che declina al suo interno valori di mutualità e volontariato, e quindi il valore della territorialità e la responsabilità sociale del Club sono massimizzate.

Ora, in materia di “responsabilità sociale del Club”  esistono diverse fasi di evoluzione.

Nella prima fase, che possiamo definire di “avvicinamento”, il processo di azione del Club è unidirezionale, il Club chiede ai cittadini di essere accolto e di “fidarsi”.

C’è informazione, ma non c’è ancora coinvolgimento.

In altre parole il contatto psicologico è del tipo: “ti dico cosa posso fare per te, ma solo per spinta etica ed in cambio ti chiedo fiducia e consenso”.

Attenzione, però, la fiducia è un credito a vista che può essere revocato all’istante; essa si costruisce negli anni e si perde in un attimo e ci si rende conto del suo valore solo quando la si perde.

La seconda fase è quella dove la società civile, viene coinvolta in maniera attiva con la domanda di formulare le varie richieste al Club sugli indirizzi sociali e di intervento con scambio di idee e strategia di ascolto ed attenzione ai problemi.

L’attenzione del Club, alle necessità cittadine, ai problemi locali, il coinvolgimento  più attivo e partecipativo finiscono per formulare varie iniziative quali: focus group, assemblee, momenti d’incontro e confronto, scambio di idee e questo rientra in una strategia di ascolto.

Così facendo la cittadinanza si trasforma da “spettatrice” in “attrice” ed apporta la sua fiducia a pieno titolo nel processo di creazione del “valore sociale” del Kiwanis.

Questo approccio consente di ottenere indicazioni precise e puntuali dalla stessa società sugli atteggiamenti che il Club deve assumere sia per proporre nuovi Service , sia per declinare la territorialità in maniera più precisa ed attenta.

Questo contatto consente di ottenere indicazioni precise e puntuali sugli atteggiamenti che il Kiwanis deve assumere sia per proporre i Service sia per agire più vicino alla comunità.

Se nella prima fase c’è una richiesta di “fiducia” alla comunità sociale,  in questa fase c’è quella del “misurami ed ascoltami”.

Nella terza fase il Club può proporsi alla comunità con un approccio del tipo: “opero tenendo conto di ciò che penso possa essere percepito favorevolmente dal territorio”; oppure può chiedere al territorio: “il Kiwanis come dovrebbe comportarsi perché l’attenzione al territorio sia veramente un valore condiviso dai cittadini e dal territorio?”

Saranno i cittadini che potranno suggerire le iniziative più idonee spesso molto più semplici e più economiche di quelle pensate dal comitato di relazioni pubbliche del Club.

La strategia di ascolto, se le indagini sono svolte bene, consente di realizzare un posizionamento strategico di immagine a costo zero.

Se nella prima fase la cittadinanza stava ad “osservare” ed era del tipo “fidati”, nella seconda era del tipo “ascoltami” e “misurami”, nella terza fase si passa al “certificami”.

Questo significa che si chiede alla cittadinanza un giudizio non solo sulle iniziative, ma su come tali iniziative sono state realizzate; questo consente di avviare un processo di razionalizzazione e di miglioramento continuo che stringe sempre più i legami tra il Kiwanis Club e la società.

In questo modo la cittadinanza viene inclusa nel processo di iniziative umanitarie del Club, come un partner partecipa in una sorta di “governo allargato” che è soltanto un valore aggiunto che arricchisce il Club e la società locale in cui opera.

In conclusione, il “valore della territorialità” richiede essenzialmente il coinvolgimento; per quei Club che operano in un territorio vasto, con strutture sociali diverse, con storie ed esigenze singolari la responsabilità del Kiwanis è un tutt'uno con l’attenzione al territorio che diventa il valore dei valori e per ottenere il successo nel medio lungo termine.

Tutto questo è facile da intuire , ma è più difficile da realizzare.

Giuseppe Lucchin – Kiwanis Club Bergamo Orobico

 

 

KC Cremona Stradivari


Consegna dei campanellini della felicità 
alle mamme dei primi nati dell'anno.

Continuando la consuetudine del Kiwanis Cremona Stradivari, consuetudine che va avanti ormai da alcuni anni, nel pomeriggio del primo giorno dell’anno,  il presidente fondatore Antonio Maffi, insieme al segretario del club Rossella Frigeri ed il chairman del service Giacomo Francioni, accompagnati dal segretario del Distretto Italia – San Marino  Vanni Carubelli si sono recati all’Ospedale di Cremona  per consegnare alle mamme dell’ultimo bambino nato nel 2009 e del primo del 2010 un  campanellino  della felicità in argento. Si tratta di un omaggio simbolico, definito da una delle due mamme come un  pensiero semplice eppure ‘forte’, destinato a diventare uno di quei ricordi che restano. 

 

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