Caro Paolo,
ho avuto la gioia di rivedere te, le
amiche e gli amici dei club della nuova divisione
S.Marino-Marche-Abruzzo, l’Arcivescovo S.E. Mons.
Cleto Bellucci, e di fare la conoscenza delle
gentili signore e dei simpatici signori ospiti alla
Festa dell’Estate di domenica 22 giugno 2008 a Porto
S. Giorgio, organizzata dal Kiwanis Club Fermo.
Seduti in cerchio sotto i pini, in un
angolo del parco del ristorante “La Cascina”, la
brezza che saliva dal mare ci dava refrigerio dalla
calura ancora intensa nel tardo pomeriggio.
Nel tempo che ha preceduto la cena,
insieme con gli ospiti Massimo Tappatà e Don Armando
Muccichini abbiamo fatto accoglienza e ascoltato e
commentato il racconto delle ultime novità
intervenute in seno al Kiwanis International, al
Kiwanis Europe e al nostro Distretto Italia S.
Marino.
Abbiamo dato un benvenuto, ideale, al
neonato Kiwanis Club Salerno, entrato a far parte
della Divisione S.Marino-Marche-Abruzzo, la quale
nasce, insieme con la Divisione Umbria, dalla
rimodulazione della XII Divisione.
È stata quasi una tavola rotonda,
orientata sui racconti suddetti, arricchita dal
contributo di tutti i presenti e, in modo
particolare, dal Governatore Eletto Sergio Rossi,
principale fonte di informazione e ispiratore di
paradigmi organizzativi ed operativi, da Ettore
Pellecchia, da Giuseppe Agostini, da Luciano Sestri
e da te.
Non erano fisicamente con noi, ma
vicini col pensiero, Adriana Corsi, Sandro
Tonveronachi, Fulvio Bussani, Raffaele Berardinelli,
Eleonora Marchi ed altri.
È stato ribadito che il Kiwanis è un’
organizzazione al servizio dei bambini e, attraverso
i bambini, delle comunità di tutto il mondo.
Servire i bambini significa,
soprattutto, proteggerne la vita.
Ma quando inizia questa vita?
È importante saperlo affinché noi si
possa dare il nostro modesto contributo all’aiuto
dell'uomo a riconoscere e rispettare i suoi diritti
e i suoi doveri, a salvaguardare, negli interventi
sulla procreazione, i valori e i diritti
inalienabili della persona umana, primo fra tutti
il diritto alla vita e all'integrità fisica.
Non vogliamo esprimere giudizi di
carattere morale, ma semplicemente evidenziare la
valenza morale che il tema assume.
Le recenti acquisizioni della
biologia umana confermano che quando le cellule
maschili deputate alla riproduzione incontrano
quelle femminili, anch’esse deputate alla
riproduzione, può avvenire che, entro poche ore,
una (raramente due) cellula maschile ne fecondi una
femminile, dando origine ad una cellula che contiene
l’identità biologica di un nuovo individuo umano,
ossia al primo stadio di una vita umana.
Credo che alcuni termini, utilizzati
sia nel linguaggio della biologia che nei dibattiti
di bioetica, possono in questo senso risultare
fuorvianti, in quanto tendono a manipolare la
lingua per camuffare intenti ideologicamente
contrari alla vita e atteggiamenti superficiali o
disonesti nei confronti della verità, scientifica e
morale.
Ho avuto modo di apprezzare e di
condividere, in vari incontri di interesse
nazionale presenziati anche dal Governatore Sandro
Cuzari, le riflessioni e le considerazioni fatte da
Rino Ussia, e come Governatore in carica e, più di
recente, come Past Governatore, sugli obiettivi
kiwaniani.
Ai due Governatori ho espresso
l’esigenza (solo mia?) che si dica quando inizia la
vita del bambino che noi vogliamo proteggere, ossia
la vita di un nuovo essere umano.
Il bambino non può rivendicare un
diritto soggettivo ad iniziare l'esistenza e noi
kiwaniani dovremmo affermare che essere al servizio
dei bambini significa anche adoperarsi perché la
vita venga sempre accordata in maniera degna sia
del soggetto che la riceve che dei soggetti che la
trasmettono.
Tu Paolo, filosofo e teologo, dimmi
se sbaglio.
Tuo aff.mo
Donato Vallescura